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Come organizzare il menù settimanale

Scritto il 1 Settembre 2021

Per me è ormai un’abitudine da molti anni. Ho cominciato a fare il menù settimanale assai prima di iniziare a scrivere questo blog, spinta da ragioni economiche, soprattutto. È rimasta poi una consuetudine a cui ormai non rinuncio, perché mi sono accorta, con il tempo, che quella che inizialmente sembrava un’incombenza extra, in realtà era molto utile ad alleggerire il carico mentale del “che cucino per pranzo/cena?” che per me è sempre stata una seccatura.

Come e perché preparare un menù settimanale?

Preparare un menù settimanale è piuttosto semplice, una volta trovato l’approccio che ci è più congeniale. Come dicevo, si tratta di scaricare su un pezzo di carta, per poter smettere di pensarci, le idee o le necessità alimentari della famiglia. Più che una pianificazione serrata, è soprattutto un elenco di idee non vincolanti a cui possiamo attingere quando si avvicina l’ora di mettere a tavola i pasti di famiglia.

Detta così sembra una cosa banale ma questa lista, che con un po’ di allenamento non ci porterà via più di una trentina di minuti a settimana, è anche uno strumento che rende più semplice ed efficace la spesa e che ci può aiutare a risparmiare e a migliorare l’educazione alimentare di tutta la famiglia.

In questo articolo voglio raccontarti il metodo che uso per pianificare i pasti della mia famiglia e per risparmiare sulla spesa e mangiare vario, sano ed equilibrato.

Come cominciare con il menù settimanale?

Il mio consiglio, se ti stai approcciando per la prima volta al menù settimanale, è quello di coinvolgere tutta la famiglia e preparare una lista di piatti che piacciono a tutti. Questa lista è la base da cui partire e si può continuamente arricchire o sfoltire a mano a mano che le abitudini e i gusti dovessero cambiare. Otterrai da questa lista una base di idee da proporre nel tuo menù.

Stabilisci in anticipo, a seconda delle vostre abitudini, quanti pasti e per ogni pasto quanti piatti pianificare. Io, per esempio, pianifico pranzi e cene, considerando che a pranzo mangio da sola, mentre mio marito in ufficio e a cena mangiamo insieme. Per ogni pasto pianifico una portata accompagnata sempre da verdure e frutta di stagione (se mangio un primo piatto a pranzo mangerò un secondo a cena e viceversa). Non pianifico le colazioni perché siamo piuttosto abitudinari e alterniamo tra diverse soluzioni che abbiamo sempre in dispensa e torte o dolcetti fatti in casa. Se hai bambini, per esempio, può essere comodo pianificare anche le loro merende, in ogni caso solo se ti torna utile per scaricare dalla testa qualcosa a cui ti troverai a dover pensare in un altro momento, con magari più stanchezza, meno creatività e pochi ingredienti a disposizione.

In linea di massima, a seconda di abitudini e necessità alimentari, cerca di avere un’idea di partenza di quante volte mangiare certi alimenti (carne, pesce, verdure, legumi, etc). Se hai difficoltà in questo senso puoi fare riferimento alla tabella di consumo delle porzioni giornaliere e settimanali che si trova sul sito del Ministero della Salute (cliccando sul link andrai direttamente a pagina 40 di questo dossier, dove puoi trovare tutte le informazioni del caso) oppure consultarti con uno specialista in nutrizione.

In base al piano che hai in mente di creare, scegli uno spazio adeguato su sui scrivere. Meglio la carta o comunque un supporto fisico facile da tenere a portata di mano in cucina, in modo che il menù funzioni al meglio come strumento organizzativo. Inoltre, tenere una copia dei vecchi menù può fornire spunto per quelli successivi.

Cosa metto nel menù della settimana?

Questa è forse la domanda che più spesso mi è stata rivolta e la risposta è tanto banale quanto semplice: quello che ti piace e quello che ti nutre. Mangiare è tanto una necessità quanto un piacere

Scegli ingredienti di stagione e il più possibile locali, che aiutano l’economia casalinga e l’ecosistema in cui viviamo. Attingi alla tua lista di piatti tenendo presente che in inverno non ci sono le melanzane e le pesche e d’estate non c’è la zucca o la verza e sistema i piatti nel menù tenendo anche presente le esigenze di chi mangia e anche quelle di chi cucina. Se ci sono giornate più piene si può preparare una gustosa insalata lavando le verdure da mangiare crude e aprendo qualche barattolo, scongelando ingredienti o piatti preparati in precedenza o delegando, dove possibile.

Per abitudine, prima di fare il menù io faccio un breve check di frigorifero, freezer e dispensa in modo da infilare nel piano dei pasti eventuali ingredienti prossimi alla scadenza e utilizzare prima quello che c’è in casa, poi sistemo i piatti nel menù tenendo conto anche dei nostri impegni.

E se poi mi annoio? E se mi passa la voglia?

Questa è l’eccezione che sollevano i molti che ci tengono a seguire le proprie voglie ma, come dicevo più su, il menù è il mezzo, non il fine.

Decidere in anticipo gli ingredienti che useremo nella settimana non è un limite ma, al contrario, ci offre una base di ingredienti freschi dai quali farci ispirare, senza correre a fare altre spese, quando la vena artistica si impossessa delle nostre padelle. Il menù, al contrario di quanto si pensi, funziona da catalizzatore della creatività: è più semplice pensare a un piatto da fare con quello che c’è che provare a riempire il vuoto di quello che manca.

Prima il menù o prima la spesa?

Nel primo periodo, il mio consiglio è quello di fare prima la spesa, come si è abituati, e poi, con gli ingredienti che si hanno a disposizione, stilare un elenco di possibili piatti da realizzare e con questi arricchire poi l’elenco principale.

L’organizzazione è un fatto personale, non tutte le modalità funzionano per tutte le persone e quindi, più importante di avere pronto il menù, in questo percorso, è costruire il proprio metodo.

A tendere, comunque, è più economico ed efficace riuscire a stilare il menù prima di fare la spesa perché a quel punto possiamo acquistare solo ciò che davvero ci serve.
Più accurata è la lista della spesa, con quantità e indicazioni precise, più la spesa sarà veloce ed economica.

Dopo tanti anni, ormai so bene quali sono le porzioni e le quantità da acquistare e questo mi consente di evitare di buttare via cibo inutilizzato e marcito e, conseguentemente, soldi, alla fine di ogni settimana. Non solo, evitare l’acquisto di impulso ha eliminato dal mio frigo e dalla mia dispensa tutto quel cibo superfluo a cui spesso ci si attacca nei momenti di noia o fame nervosa.

Questo non vuol dire che io non abbia in casa qualche dolcetto o qualche sfizio da aperitivo ma ci sono sempre in una quantità che basta per un piccolo fuori pasto senza eccessi e questo aiuta moltissimo, grandi e piccoli, a costruire una maggiore consapevolezza della propria alimentazione e ci aiuta a mangiare più sano senza necessariamente vivere di privazioni.

Inoltre, acquistare la giusta quantità di cibo ci consente di spendere meglio e di acquistare, senza spendere più di quanto possiamo, cibo di buona qualità, cibo etico che paghi correttamente tutti i lavori della filiera produttiva e cibo che ci godremo davvero e non ci verrà voglia di gettare via.

A ciascuno il suo modo e il suo menù

Mi pare di aver scritto a sufficienza, dunque, quanto un piano dei pasti settimanale possa davvero essere utile per l’organizzazione familiare quotidiana ma, prima di chiudere questo lungo articolo vorrei anche esplicitare più chiaramente che questo genere di attività non ha alcun aspetto performativo.

Il menù settimanale si fa per facilitarsi la vita, non certo per complicarsela facendo a gara a chi fa il menù migliore col metodo migliore. Io stessa, in base alle circostanze cambio il modo in cui mi approccio a questo momento organizzativo.

Ci sono volte in cui si avvicina la fine del mese, ho avuto tante spese e allora per fare un menù più economico consulto il volantino del supermercato e faccio il mio menù in base alle offerte disponibili e utilizzando ingredienti sempre economici (come le uova, la ricotta fresca, la pasta o il riso). Altre volte invece, quando posso, mi tolgo qualche sfizio, come quando acquisto il polpo (che qui, anche congelato non costa mai meno di 18€/Kg). Oppure ci sono volte in cui, mentre sono al mercato, scopro che il mio contadino ha una nuova primizia e allora la aggiungo alla spesa, e solo dopo faccio qualche modifica al menù.

Non ci sono note di merito o di demerito se invece di acquistare i fagioli secchi, metterli in ammollo e cuocerli per ore acquistiamo quelli pronti in barattolo. Non è meglio chi acquista biologico in cascina da chi invece ha a disposizione solo un piccolo market di paese. Ciascuno fa come può per soddisfare i propri bisogni, partendo dalle circostanze in cui vive e non può e deve confrontarsi con altro.

Per questo motivo ho scelto, dopo averlo fatto a lungo, di non pubblicare i miei menù né su questo blog né su altri canali social. Più che essere un’ispirazione, ho avuto l’impressione che si trasformassero in un metro per misurare chi li leggeva oppure me e questo, in un processo di questo tipo, non solo non è necessario, ma è anche deleterio. Il cibo è qualcosa di molto personale e ogni dubbio alimentare andrebbe chiarito confrontandosi con un professionista (a partire dal medico di famiglia) non con persone sconosciute e di cui non conosciamo le competenze.

Io sono una persona che cucina per nutrirsi, senza grandi competenze nutrizionali se non l’entusiasmo e la fame e non ho altro da offrire se non uno spunto per imbastire il proprio metodo organizzativo e un elenco nutrito di ricette, sempre in crescita, che rispecchiano il mio modo di mangiare. Puoi farti ispirare, se dovesse mancare la fantasia o la creatività (capita a tutte e tutti!) ma non scordarti che al centro di tutto, quando mangi, ci sei tu e non il resto del mondo.

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Valentina

Creo, cucino, fotografo, scrivo. Sono una web writer, food stylist e fotografa freelance.
Amo il cioccolato nocciolato, camminare a lungo, la letteratura per ragazzi e i gatti rossi. Credo nei carboidrati, nella felicità e nell'organizzazione.
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Valentina Masullo • Food photography
Se la primavera esistesse davvero e non fosse solo Se la primavera esistesse davvero e non fosse solo questa chimera che altalena tra pioggia e afa io l'amerei davvero, continuerei ad essere una ragazza dell'autunno, ma l'amerei senza riserve, anche perché è facile amare quest'idea di rinascita che ci fa accarezzare.

L'amerei per il verde che riempie tutto, che si arrampica, che striscia e s'infila ovunque, per i piedi nudi sull'erba, per l'arietta che t'accarezza quando il sole fa il vocione, per i prati su cui stare stesǝ a specchiarsi nel cielo, per quel profumo che la seguiresti ovunque.

Me l'abbraccerei e la vivrei fortissimo, con intensità, come fanno le farfalle che escono dai bozzoli e stanno dentro quella che sanno essere l'unica stagione che avranno e lo fanno con tutta la bellezza di cui sono capaci. Lo farei come le api, con quell'operosità che non si stanca perché lo zucchero è la miglior ricompensa di sempre, come lo fanno i bruchi, a pancia sempre piena.

Di questa promessa effimera che in un attimo s'accartoccia sotto la pioggia e si lascia seccare dall'aria dell'estate mi acchiapperei ogni attimo. Mi infilerei i fiori e le erbe profumate sotto la pelle, come si fa con la pasta e con i biscotti, farei il fachiro sulle punte degli asparagi e mi getterei dentro una vasca di piselli, come dentro a un bagno di palline colorate.

Invece se ne va via in un soffio e tocca acchiapparla, inseguirla, aspettarla e mangiarsela presto, a morsi grossi, come si fa con le fragole, fino all'ultima goccia che corre via sul viso, con le mani appiccicose e la bocca colorata di felicità.

Le previsioni meteo sono impietose ma forse è l'ultima occasione di accendere il forno e tirare fuori un monumento a questa stagione che non resta mai abbastanza 🌸🌿🍓

La ricetta del plumcake alle fragole è sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina e poi cercandolo in alto, oppure trovi il link diretto nelle storie di oggi.

Qua sotto, nei commenti, le dichiarazioni d'amore vanno bene per ogni stagione 👇🏻

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Uno degli aspetti migliori dell'utilizzare un blog Uno degli aspetti migliori dell'utilizzare un blog per raccogliere le mie ricette è soprattutto il fatto che questo mi consente e aprire uno spazio alla condivisione, fondamentale per fare di una cucina un posto vivo e gioioso.

Non ho immaginato come miei gli spazi che occupo con i miei contenuti, piuttosto mi pare di stare tutti intorno a una grossa tavola virtuale, affollata e chiacchierona ed è l'immagine che mi porto appresso ogni volta che cucino, testo, faccio e rifaccio un piatto, lo fotografo o lo registro: ci siamo tutti noi.

La ricetta di oggi è nata proprio dopo aver raccolto nelle storie, qualche settimana fa, i vostri desideri: «risotti primaverili e legumi!» - si è levata questa voce corale. E allora eccoli qua, in un unico delizioso piatto.

È la stagione dei piselli migliori, freschi e dolci, che metà te li mangi mentre li sgrani (e che nessuno mi sfidi perché ne sono ghiottissima) e l'altra metà li metti dentro una ricetta colorata, divertente, facile e saporita. Perfetto da rifare subito, come idea di pranzo o cena svelta ma non sciatta.

Prima che il caldo arrivi sul serio, sarà il caso di metterlo su: per quantǝ apparecchio oggi? 👩🏻‍🍳

La ricetta è come sempre sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

Se hai voglia di lasciarmi altri desideri per le prossime ricette che vorresti trovare sul blog puoi farlo qua sotto 👇🏻

(Ricorda che, se rifai uno dei miei piatti, puoi taggarmi sulla foto o nelle storie, così che possa ricondividere le tue creazioni ❤️)

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Anche se qui lo spazio è largamente riservato al Anche se qui lo spazio è largamente riservato al cibo di casa, resto pur sempre una curiosa e, sebbene siano lontani gli anni delle improvvisate tra piole e ristoranti, quando ho deciso di tornare a mangiare fuori l'ho fatto alla grande e sono andata all'Osteria Francescana di Massimo Bottura.

Per anni è stato in vetta alla classifica dei migliori ristoranti al mondo e alla cima dei miei 40, ho deciso che fosse il modo migliore per festeggiare e - spoiler - non mi sbagliavo.

Se esiste una sindrome di Stendhal del cibo questo è il posto in cui l'ho provata e mi sono lasciata trasportare da un'esperienza gastronomica e artistica leggera ed entusiasmante.

Ho provato a raccontarla meglio e con più dettagli - anche il famigerato: quanto costa? - sul blog, all'articolo linkato in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina , e nelle storie di oggi ✌🏻

E tu? Ci sei mai statǝ o ci sono ristoranti particolari dove vorresti andare? Raccontami i tuoi desideri o esperienze di alta cucina nei commenti, qua sotto 👇🏻
La cucina è fatta anche di riti. Di quelli antich La cucina è fatta anche di riti. Di quelli antichi, che abbiamo assorbito guardando le mani di nonne e mamme muoversi sicure, e di quelli che creiamo noi dentro le abitudini che ci fanno stare bene.

Uno dei miei riti preferiti è quello di mettere le cuffiette e ascoltare i miei podcast preferiti o qualche playlist tematica - in questo periodo, ovviamente, c'è quella primaverile - mentre faccio quei lavori che in cucina consideriamo un po' noiosi, come pulire le verdure. La leggerezza che sta nella ripetitività dei gesti lava via, con la terra, anche i pensieri pesanti.

È come se si liberasse spazio dentro la testa per nuove storie, per idee che stavano lì, ma non riuscivano a farsi ascoltare, per un mucchio di cose che in quel momento là, il più delle volte, paiono inutili ma sono quelle che poi ci muovono dentro. E mentre tutto si sposta un po', per riadattarsi e trovare la sua sede, mentre fai e lasci andare, viene anche pronta la cena.

Pulire le verdure mi rimette in pace col mondo, insieme a quel gesto, che sembra una danza, di avvolgersi dentro alla parannanza, chiuderla con un bel fiocco e partire per nuove avventure ai fornelli. 

Ci sono dei riti che in cucina ti fanno sentire bene e ti danno serenità? Raccontameli qua sotto 👇🏻

La ricetta degli agretti con i pomodorini, invece, è sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina
Dopo due settimane corte questo è il lunedì più Dopo due settimane corte questo è il lunedì più lunedì di questa stagione che già ci trova stanchǝ e affaticatǝ.

A quante cose ci tocca pensare già dal primo mattino? Quante aspettative ci carichiamo sulle spalle e ci portiamo appresso cercando di fare del nostro meglio, pure in giornate come questa?

Lavorare ed essere produttivǝ, rendersi presentabili, uscire dal pigiama, tornare a sembrare delle persone, essere presenti in ciò che facciamo, ascoltare chi amiamo, cercare di non scaricare su loro la nostra frustrazione e la stanchezza, avere voglia di fermarsi e invece andare avanti, sperare di ricevere e invece, il più delle volte, trovarsi a continuare a dare anche quello che non c'è.

Un milione di pensieri, di domande, di attese e ogni cosa richiede pensiero, organizzazione, preparazione, consapevolezza e intenzionalità. 

Per fortuna che per cena c'è questa ricetta che si fa da sola. Uno sfizietto a metà tra una focaccia e una torta salata, da fare con acqua, farina e quello che c'è. Io ci ho messo dentro il tonno - che in dispensa ce lo abbiamo tuttǝ - e le ultime zucchine che avevo in frigorifero, così mi sono tolta pure il pensiero di usarle per non gettarle via. Non avrò risolto tutto ma mi pare già un buon inizio. Che bella la cucina che alleggerisce tutto ❤️

Ingredienti e procedimento per questo piatto da rifare subito, sono come sempre sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

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Mi sono tenuta la ricetta di questa torta Foresta Mi sono tenuta la ricetta di questa torta Foresta Nera in archivio per mesi. È la torta che ho preparato per il mio quarantesimo compleanno ed è uno dei miei dolci preferiti in assoluto. Il matrimonio godurioso tra cioccolato, panna e amarene: la perfezione ❤️

La ricetta è, come sempre, quella "a modo mio", aggiustata, semplificata al massimo per non risultare pasticciata o troppo dolce, semplice da realizzare seguendo i pochi passaggi che, come sempre, sono sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

Non poteva andare online a gennaio, senza manco una pallida festicciola all'orizzonte, ma tra pochi giorni sarà la festa della mamma e questa mi pare l'occasione migliore per sfoderare l'artiglieria pesante. Altro che fiori, sotto coi dolci (meglio se al cioccolato)! Siete d'accordo, mamme? 💁🏻‍♀️

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🌎 22 APRILE • GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA 🌎 22 APRILE • GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

Lo so che esiste una giornata dedicata in modo specifico allo spreco alimentare ma oggi siamo qui per ricordare quanto sia importante preservare le risorse che il pianeta che abitiamo ci fornisce ogni giorno. Risorse preziose come acqua e cibo, risorse che diamo troppo spesso per scontate.

Ci comportiamo come se tutto fosse infinito, come se potessimo averne per sempre, e questo è parte del problema. Serve più cura di tutto, a partire dai gesti quotidiani, perché l’abuso che stiamo facendo riguarda la collettività, le persone, l’ambiente, l’economia e l’etica.

Ho scritto un articolo riportando dati e fonti, per spiegare meglio un problema che stiamo sottovalutando e per offrire spunti utili a cambiare la rotta e smuovere un po’ di coscienze.

Siamo le nostre scelte quotidiane. Insieme siamo e facciamo la differenza ❤️

#giornatamondialedellaterra #earthday #earthday2022
Se la primavera, anzi, se la Pasqua, è rinascita, Se la primavera, anzi, se la Pasqua, è rinascita, mi piacerebbe rinascere in un mondo in pace con sé stesso, più impegnato a comprendere e ad ascoltare che a urlare, meno concentrato sul singolo e più sulla collettività. Un mondo più verde, in cui gli alberi sono, come nel mondo dei bambini, amici che offrono ombra, ristoro, riposo e respiro. Se potessi rinascere farei in modo di farlo con meno giudizi e meno spigoli, in un mondo disegnato dalle parole di Gianni Rodari e dalla matita di Charles Schulz. Sceglierei di avere di nuovo tutto da imparare e forse di saper volare, non per guardare le cose dall’alto, ma per potermi allontanare abbastanza da non dover più cercare bellezza e conforto nei dettagli ma vederla in un colpo solo, tutta intera ❤️

In questo mondo, invece, con tutti i suoi sbagli, l’unica cosa che posso fare e far volare le idee e allora eccone una con le ali, profumata di primavera e di nuovi inizi. 

La ricetta con dosi e procedimento è, come sempre sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

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La mia faccia quando ho realizzato che la prossima La mia faccia quando ho realizzato che la prossima settimana è Pasqua 👉🏻 😱

Il tempo di questo mese sta evaporando e mentre io continuavo a dirmi "tanto è a fine aprile" quello è già qui e mi ritrovo a fare la lista della spesa col grano, l'acqua di fiori d’arancio e tutto quello che serve per la pastiera (la facciamo insieme la prossima settimana? Ci troviamo nelle storie 👯‍♀️). 

Prima però lasciatemi raccontarvi questa ricetta da aggiungere subito al menù di Pasqua e da tenersi là pure per il futuro: è davvero una genialata. Immaginate di preparare un timballo di pasta senza neanche cuocere la pasta in pentola. Sugo di pomodoro - io l'ho fatto svelto svelto, al basilico, niente ragù -  besciamella fatta in casa (o presa al super, nessuno vi giudicherà, o comunque non io) e nidi di tagliatelle. Metti tutto in una pirofila, aggiungi mozzarella a volontà e una bella spolverata di formaggio e, neanche un'ora dopo, hai pronta una pasta al forno dal gusto pazzesco.

Cuocendo in questo modo, la pasta assorbe tutti gli aromi e risulta ancora più saporita, resta consistente, senza scuocere ed è pure vegetariana (ma si può arricchire a piacere). Risultato strepitoso garantito 😋

La ricetta con dosi e procedimento preciso è, come sempre,  sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

E voi? Che preparate per Pasqua? Sotto coi piatti tipici e le novità da condividere nei commenti 👇🏻

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