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Come scegliere e usare la friggitrice ad aria

Scritto il 12 Settembre 2022

Nel bel mezzo dell’ultima bollente estate ho cominciato – forse complice pure l’ennesima cena a base di insalata – a sentire la mancanza del forno, che non riuscivo più ad accendere da maggio, quando su Torino si è abbattuta un’ondata di calore folle che non ci ha mollati per mesi. Ha fatto talmente caldo da scaldare il soffitto e dai balconi veniva dentro aria così calda che, a una certa ora del mattino, parevano più le porte dell’inferno che le finestre della cucina. Usare i fornelli era un azzardo, ma accendere il forno era del tutto fuori discussione. Così, però, mi pareva di starmi perdendo tutto il buono dell’estate; perché c’è una parte buona e sa di melanzane, di peperoni, di zucchine a scapece e di friggitelli, per esempio. Mi sono, quindi, messa a cercare un’alternativa che mi permettesse – un po’ come facevo già con la Instant Pot, per molte preparazioni – di cucinare al forno senza usare il forno, così, ho rivalutato l’idea di prendermi una friggitrice ad aria e ho deciso di acquistarla.

Avevo sempre scartato questo elettrodomestico, un po’ forse anche infastidita dal nome così fuorviante. La prima cosa che, infatti, va detta della friggitrice ad aria è quello che non è: una friggitrice. Si tratta, piuttosto, di un piccolo fornetto ventilato che, un po’ per le ridotte dimensioni e un po’ per la potenza del suo ricircolo d’aria, permette di ottenere cotture al forno rapide e sfiziose. Insomma, non frigge nulla che non sia già stato fritto in precedenza. Continueremo a chiamarla friggitrice solo perché è così che ormai viene identificata. Sicuramente non avevo considerato di prenderne una fino a che ho potuto usare il forno con continuità, perché con un buon forno ventilato ci si fanno le stesse cose, però c’è un però, che non avevo considerato e che andiamo a vedere meglio nel prossimo paragrafo.

Friggitrice ad aria

Perché acquistare la friggitrice ad aria

Sebbene si tratti di un fornetto ventilato e non sia un elettrodomestico indispensabile in una cucina in cui ci sia già un buon forno o un microonde con versione crisp, che svolge una funzione simile, è un acquisto che, per quanto mi riguarda, si è rivelato oculato e che, sono certa, mi sarà utile anche per la stagione invernale.

Uno dei grandi pro di questo fornetto è infatti un ridotto consumo e anche un più breve tempo di cottura che impatta positivamente sull’utilizzo di corrente elettrica (cosa che, visto il periodo di rincari, non guasta). Preso in esame il modello che ho scelto di acquistare, che ha un consumo di 1500 W – già nettamente inferiori ai 2700 W che richiede il mio forno – ho utilizzato un misuratore di corrente per fare due conti spicci: per preparare i peperoni ripieni ho consumato 0,3 kW/h, la stessa ricetta preparata in forno richiede un consumo di 1,5 kW/h, dunque si tratta di un quinto dell’energia utilizzata per ottenere lo stesso risultato, in meno tempo, per giunta.

La capienza ridotta di questo elettrodomestico consente alla resistenza di trovarsi molto più vicina agli alimenti e alla ventola di distribuire meglio l’aria calda, in questo modo si accelerano di molto non solo i tempi di cottura ma anche quelli di riscaldamento dell’apparecchio. Ridurremmo dunque il consumo di corrente elettrica anche se il forno avesse le stesse caratteristiche elettriche. Per esempio, per cuocere delle patate a cubetti si impiega circa un’ora in forno e 20-25 minuti in friggitrice ad aria, una differenza considerevole sulla bolletta e anche in cucina.

Un po’ per i tempi che si accorciano e un po’ anche per sua caratteristica, è un elettrodomestico che scalda l’ambiente molto meno di quanto faccia un normale forno e quindi, come è successo per me quest’estate, si è rivelata preziosa per ridurre al minimo l’aumento di temperatura della cucina. Inoltre è leggero e si può facilmente spostare in balcone o in giardino per cucinare, compatibilmente con le regole del posto in cui viviamo, all’esterno.

Ne consiglierei l’acquisto laddove si verificassero una o più di queste circostanze:

  • Non hai un forno ventilato (o un microonde con funzione crisp)
  • Utilizzi il forno spesso e per cucinare piccole porzioni
  • Vuoi cucinare piatti in forno anche quando fa molto caldo
  • Hai bisogno di un forno per il campeggio o da portare con te
  • Cucini spesso alimenti prefritti surgelati o da banco frigo (bastoncini, olive ascolane, spinacine, cotolette, etc.)

Non vale la pena acquistare la friggitrice ad aria con l’intento di friggere con meno olio perché, ribadiamolo, non si tratta di una friggitrice e non si otterrebbe il risultato sperato.

Come è fatta la friggitrice ad aria

Il mercato propone moltissimi modelli che possono variare nel design ma che sono fatti più o meno tutti allo stesso modo e che possiamo distinguere in due tipologie. La più comune è la friggitrice ad aria dotata di un cassetto a cestello che si estrae dal corpo della macchina e all’interno del quale vanno inseriti gli alimenti da cuocere. Esistono, ma sono meno comuni, anche dei modelli che somigliano in tutto e per tutto a un fornetto, con sportello e una o più griglie o teglie, a seconda delle dimensioni.

Il modello a cassetto è una macchina che si sviluppa soprattutto in verticale e il cestello, che è quasi sempre fatto di materiale antiaderente, contiene una griglia rimovibile che permette di far circolare l’aria anche sotto al cibo, garantendo una cottura più uniforme.

All’interno della macchina, appena sopra al cestello, si trova la resistenza – nel mio caso è una spirale, ma può variare a seconda dei modelli – che è la parte che si scalda e che contente la cottura degli alimenti. Esternamente si trova l’interfaccia di bottoni per utilizzare l’apparecchio. Può trattarsi di manopole o di schermi touch. Sul retro si trova una griglia attraverso la quale viene dissipato il calore, in cottura quella zona deve essere ben esposta e sgombra da ostacoli per consentire alla macchina di funzionare correttamente. Si tratta di un oggetto semplicissimo da utilizzare e manutenere.

Cosa si cucina con la friggitrice ad aria?

In friggitrice ad aria si possono cuocere tutte quelle cose che cuoceremmo in un tradizionale forno ventilato. In questi mesi ci ho cotto quasi tutti i tipi di verdure che solitamente si infornano o si grigliano, piatti ripieni, carne, pesce e persino dei dolcetti per la colazione.

Tosta alla perfezione anche il pane (sebbene sia utile allo stesso modo di un tostapane che ingombra e consuma meno) e va benissimo per gratinare pasta al forno, sformati e piatti che devono formare una crosticina croccante.

È ottima anche per le torte salate e per gli sfizietti e per scaldare quei prodotti da forno surgelati che possono esserci utili per colazione, come croissant e fagottini. C’è chi la usa anche per cuocere il pane fatto in casa. Non ho testato personalmente ma credo che con piccole pezzature e qualche accorgimento possa funzionare.

Come accennavo qualche paragrafo più su, è perfetta per cuocere tutti quei cibi che sono stati già fritti in precedenza e poi congelati o confezionati per il banco frigo. Su molte confezioni ormai vengono indicati anche temperatura e tempi per la cottura in questo tipo di apparecchi.

In qualche caso l’ho utilizzata con successo anche per scongelare al volo pane o altri lievitati che avevo preparato in casa e poi congelato e, regolando un po’ i tempi in fase iniziale, si ottengono ottimi risultati.

Come scelgo il modello da acquistare?

Per quanto mi riguarda la scelta si è limitata ai modelli considerati nella taglia XL, perché volevo un attrezzo in grado di accogliere almeno un paio di porzioni abbondanti più qualche extra, nel caso servisse, quindi mi sono orientata sulle proposte di mercato da 5,7 l. Ho scelto la Vortex di Instant Pot perché utilizzo la pentola a pressione di questo stesso marchio da anni e ho avuto modo di apprezzarne la solidità e una progettazione che tiene conto anche dell’uso pratico di questo oggetto. Inoltre, nella stessa fascia di mercato i prezzi, anche di modelli con marchi meno conosciuti se non ignoti, era lo stesso se non superiore.

Oltre alle premesse, le variabili di cui ho tenuto conto principalmente sono:

  • la grandezza del cestello (che nel modello che utilizzo sono di circa 20×20 cm)
  • la semplicità di utilizzo (poche funzioni e possibilità di personalizzare tempo di cottura e temperatura
  • dimensioni effettive dell’oggetto finito (per poterlo riporre agevolmente nello spazio che avevo a disposizione)
  • facilità di manutenzione (non mi interessava lavare il cestello in lavastoviglie, quindi questa per me non è stata una discriminante)

Per effettuare la scelta ho cercato e letto il manuale di diversi modelli in modo da verificare che tutto fosse esattamente come lo desideravo. Questo passaggio secondo me è cruciale per non effettuare l’acquisto al buio e rischiare delusioni.

In linea di massima la variabile principale da tenere in considerazione è la capacità dello spazio di cottura della macchina. Questo perché una macchina piccola ci costringerà a effettuare più cicli di cottura per sfamare più persone e dunque verrebbe meno il discorso sul risparmio energetico fatto qualche paragrafo più su, oltre che rendere assai meno utile questo acquisto dal punto di vista pratico.

Una friggitrice ad aria da 2 l può andare bene per un single o al massimo per una famiglia di due persone, in situazioni diverse da questa valuterei l’acquisto di una macchina più grande da 3, 4 o 5 litri. Infine esistono anche friggitrici ad aria da 11 litri, quelle che somigliano a piccoli fornetti, di cui abbiamo già parlato.

La mia scelta è ricaduta sulla tipologia a cestello perché è la tipologia che ha il miglior rapporto tra spazio occupato dalla macchina e capienza di cottura. Inoltre trovo che, per loro conformazione, questi modelli siano più efficaci in cottura perché hanno un miglior ricircolo d’aria rispetto a un fornetto con spazi più ampi e con maggiore dispersione di calore.

Infine, fondamentale è accertarsi che la macchina che si va ad acquistare raggiunga i 200°C, temperatura che ci garantirà risultati all’altezza delle nostre aspettative.

I marchi che propongono ormai questo elettrodomestico sono innumerevoli e dunque la scelta dipende dal gusto e dall’esperienza personale oltre che dalla disponibilità di spazio e di spesa. Per potersi fare più rapidamente un’idea e valutare l’acquisto con più chiarezza consiglio di consultare una ricerca Amazon per questo tipo di oggetto e verificare quale sia la migliore offerta a seconda del proprio budget e delle proprie esigenze.

Di seguito alcuni modelli interessanti da valutare

Torneremo sull’argomento in un prossimo articolo in cui valuteremo gli errori da non fare e come sfruttare al meglio questo elettrodomestico. Intanto, se questo post ti è stato utile per scegliere con maggiore consapevolezza ti invito a lasciare la tua email nel box in fondo alla pagina per non perdere le prossime pubblicazioni o a seguirmi su Instagram per non perderti le novità e i dietro le quinte.

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Valentina

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Valentina Masullo • Food photography
Ok, sto ufficialmente contando i secondi. Il menù Ok, sto ufficialmente contando i secondi. Il menù della settimana è tutto pensato per essere gustato sul divano (sul blog c'è una raccolta apposita per fare altrettanto 😉): da domani sera tuttǝ incollatǝ al #festivaldisanremo .

Che - ok - è la città dei fiori, ma parliamo soprattutto del fatto che è anche la città della focaccia nella regione della focaccia e questa è quella rossa, con acciughe, olive taggiasche e capperi. Si chiama sardenaira ed è una vera bombetta 💣. 

Spero non ne abbiano a male i liguri, ma in attesa della prossima gita, ho provato a rifare in casa quella che ho mangiato in riva al mare e che era una vera sinfonia 🎼.

(In totale anarchia posso assicurare che anche senza acciughe ma con abbondanza di olive e capperi è perfetta anche in versione vegan)

Ideale da infornare per domani sera, omaggi all'orchestra, saluti a casa e per noi bouquet di carboidrati, grazie 💁🏻‍♀️.

La ricetta è sul blog, al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina e nelle storie di oggi

#foodphotography #foodstyling #foodphotographyandstyling #foodie #food52 #beautifulcuisines  #pursuepretty #alliseeispretty #foodartproject #hautescuisines #cottagecore #rusticstyle #still_life_gallery #onmytable #foodphotooftheday #eeeeeats #seasonaleating #droolclub #rusticstyle #shareyourtable
Possiedo pochi talenti, uno è sicuramente quello Possiedo pochi talenti, uno è sicuramente quello di ricordare tutte le canzoni delle più - ad oggi - sconosciute meteore transitate dal #festivaldisanremo (ciao Alessandro Errico, ciao Leandro Barsotti, ciao Lisa 👋🏻) , l'altro è quello di cucinare cose buone anche quando tra frigo e dispensa, a fine settimana, non ci è rimasto poi molto.

Dice, fai quello che sai fare meglio e allora eccomi qua, a cantare parole e musiche che probabilmente non ricorda più nemmeno chi le ha scritte e cucinare con quello che c'è: polpettine di riso e formaggio spalmabile, perfette per riempire i momenti noiosi delle serate del prossimo festival della canzone italiana, ma pure come cena per stasera. 

Bastano un pugno di riso, l'avanzo di formaggio spalmabile sul fondo del frigo e l'ultimo uovo della confezione.

Io le ho preparate con l'ormai mitica e immancabile combo Instant Pot e friggitrice ad aria, ma sul blog, al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina, e nelle storie di oggi trovi la pagina con tutte le spiegazioni, anche per la cottura classica.

Nei commenti citazioni di canzoni e cantanti sanremesi dimenticati a piacere (sì, è una sfida) 😬🎼

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🎤 Manca una settimana all'inizio del #festivald 🎤 Manca una settimana all'inizio del #festivaldisanremo ed è il momento di far cantare - di gioia e fame, of course - anche i palati e le pance più esigenti con questa carrellata di ricette dedicate proprio al festivalone nazionalpopolare più amato (e odiato) di questa fetta di mondo.

🛋 Divano comodo, tv accesa, gli indispensabili commenti alla Dagospia su Twitter e il cibo necessario a sopravvivere alle cinque serate più lunghe dell'anno.

📺 In questa raccolta abbiamo sfizietti di ogni tipo - dalle frittelle all'hummus di ceci - idee per insalate, panini, tramezzini, focacce e fondamentali dolcetti, tutto il necessario per godersi direttamente dal divano in famiglia e tra amici, l'unico momento dell'anno capace di incollare alla tv anche i più refrattari come me.

🎼 Zero mondanità, cover da millenial cantate a squarciagola con le amiche, cibo a volontà e risate da pazzi. E ovviamente team Mengoni, ci mancherebbe ❤️. Ecco il mio piano per la prossima settimana, e il tuo qual è? Raccontamelo qua sotto nei commenti 👇🏻

La raccolta di tutte le ricette da divano di Brodo di Coccole è al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina, e nelle storie di oggi (e stay tuned per le prossime 🔔 )
Lotta dura alla bollitura! Con l’articolo di ogg Lotta dura alla bollitura!
Con l’articolo di oggi vorrei urlare a piena voce che questo scempio di buttare tutto nell’acqua bollente deve finire. Basta verdure mollicce, tristi e senza colore, basta pesce sfibrato e secchetto, basta cibo senza dignità.

Rivalutiamo l’acqua bollente con la cottura a vapore che invece, per sua natura è più dolce, delicata e anche nutrizionalmente vantaggiosa. Sul blog ho scritto pezzo in cui vi racconto come sfruttarla al meglio e con quanti strumenti è possibile effettuarla, con vantaggi e svantaggi del caso. 

E c’è pure la tabella manoscritta dalla sottoscritta (i giochi di parole mi fanno ridere, sorry not sorry) da scaricare e stampare per avere sotto mano tutti i tempi di cottura e non doversi ogni volta affidare ai santi nel paradiso dei fumenti 😬

Come sempre è tutto sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina e nelle storie di oggi 😎
E anche oggi la rubrica “i vegani mangiano solo E anche oggi la rubrica “i vegani mangiano solo erba” ci propone dei tristissimi pancake senza uova e con latte vegetale e gocce di cioccolato. Cioccolato che notoriamente si ottiene dal cacao, che cresce sugli alberi e quindi conta come verdura, discussione chiusa 😬

Ovviamente sono ironica 💁🏻‍♀️ ma se vi interessa farvi mettere fame da una verdura guardate fino in fondo, ne vale la pena 😎

La ricetta, per la colazione del weekend, è sul blog, al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina e nelle stories di oggi

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Se i backstage degli scatti per Brodo di Coccole t Se i backstage degli scatti per Brodo di Coccole ti sono piaciuti* allora goditi questo backstage dei backstage. Oggi ti mostro tutto il processo che mi porta dall’idea alla pubblicazione di una videoricetta 🎥.

Per te ci vorranno solo un paio di minuti, ma grazie ai prodigi del montaggio saranno abbastanza per scoprire cosa succede nella giornata di una content creator libera professionista e qual è il lavoro per cui - mamma si meraviglia ancora 😅 - aziende e agenzie mi pagano portando gioia alle casse dell’INPS, a me, al mio commercialista e a Zooplus per l’acquisto delle pappe per i fondamentali assistenti 🐈

Non tutte le giornate sono come questa, ed è una delle cose che mi piace di questo lavoro che riesce a conciliare la mia anima creativa con quella razionale, un po’ nerd e precisetti.

Una routine base comunque per me è tutto e mi permette di non perdermi dietro alle idee, che spesso tendono ad andare per conto loro. Per questo scrivo, appunto, scarabocchio e, in definitiva, posso dire che quel che faccio è prendere questi pezzetti di un puzzle e metterli insieme per creare un’immagine unica, e possibilmente bella e appetitosa 😬

E tu, immaginavi che ci fosse tutto questo dietro a una manciata di secondi di video? Se hai curiosità, domande o vuoi condividere la tua esperienza ti aspetto nei commenti, qua sotto 👇🏻 

La ricetta arriva venerdì quindi questo è anche uno spoiler, o forse un indovinello 😎

*li trovi tra i vecchi reel

MUSICA: “Monkeys Spinning Monkeys” Kevin MacLeod (incompetech.com)
Licensed under Creative Commons: By Attribution 4.0 License
http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

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Lunedì con una ricetta che è più un atto di res Lunedì con una ricetta che è più un atto di resistenza.

Perché, mio caro inverno, tu puoi pure continuare a darci quintali di broccoli e cavolfiori ma finché noi troveremo il modo di renderli deliziosi non l'avrai vinta 😬

Qui è quando ho tuffato un avanzo di cimette di cavolo nella pastella di farina di ceci e le ho trasformate in deliziosi e croccantissimi bocconcini con il prode aiuto della mia friggitrice ad aria. Una roba che come si può descrivere? Un "crock" memorabile!

Ora, probabilmente vale sempre, ma questo è il lunedì adatto per farci i cavoli nostri 😅. Fritti ad aria, of course (ma pure nell'olio se vi aggrada).
Tutto vegetale, per un bel boost a questa ultima settimana di #veganuary 😉

La ricetta, come al solito, è al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina, e nelle storie di oggi.

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Cose che chi l'avrebbe mai detto: - gennaio dura 8 Cose che chi l'avrebbe mai detto:
- gennaio dura 87 giorni solo se quegli 87 giorni non ti servono davvero
- ripartire quando non ti sei mai fermata è impossibile (la fisica ha sempre ragione ma anche la stanchezza non scherza)
- pure nel mare dell'incostanza si possono lanciare delle ancore
- non esiste un limite al numero di pennarelli che si possono desiderare e possedere
- il caso non è mai così casuale come sembra
- anche nella vaporiera ci si possono cuocere dei carboidrati (e ogni occasione, anche un secondo Capodanno a fine gennaio, è buona 😬)

Qui è quando, usando una parte delle fee dei vostri acquisti affiliati su Amazon (quindi grazie! ❤️) ho comprato una adorabile vaporiera in bambù e ci ho cotto dentro i mantou, i panini cinesi al vapore, anzi, i panini più buoni del mondo (forse non l'avevo mai raccontato prima ma questi panini mi piacciono così tanto che ne ho fatti preparare una montagna per la colazione a casa nostra la mattina che ci siamo sposati ❤️).

La ricetta, facile facile, senza bisogno di farine strane o aggeggi vari e pure vegana è al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina, e nelle storie di oggi.

La sofficità è indescrivibile, parliamo piuttosto del ripieno: per te dolce o salato? (Nel post sul blog ti ho raccontato i miei preferiti 😉)

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La seconda metà di gennaio sembra un momento un p La seconda metà di gennaio sembra un momento un po’ fuori dal tempo per parlare di anno nuovo e modi per organizzarsi ma eccomi qui, a raccontarvi di come l’anno scorso, più o meno in questo periodo, ho preso in mano la situazione e ho deciso di tentare il tutto per tutto per dare una svolta al modo di organizzare la mia comunicazione.

I tentativi fallimentari a un certo punto ho smesso di contarli, il bullet journal sembrava l’ultima spiaggia e si è rivelato, invece, un porto sicuro. Dopo aver utilizzato il bujo per tutto lo scorso anno, ho deciso di raccontare meglio come e perché si è rivelato uno strumento prezioso di organizzazione e come ho avviato il setup di questo 2023. 

Nel video vi mostro quello sbrindellato dello scorso anno, un po’ del work in progress e sfogliamo insieme quello di quest’anno che, lo dico con certezza, non è che all’inizio, perché ora che ho un taccuino bello, solido e con tante pagine, come quello che mi ha regalato @verywondershop, potrò aggiugere anche spazio per gestire i miei nuovi progetti e il lavoro per i miei clienti. Insomma, questo non è che il principio.

Con questo video, ma soprattutto con l’articolo che ho scritto sul blog, voglio inaugurare una nuova serie di contenuti dedicati al dietro le quinte, perfetti per chi volesse lanciarsi nell’impresa di un proprio business online ma anche per chi ha solo voglia di sbirciare e capire di più dei meccanismi che si muovono per far funzionare tutto.

L’articolo si trova al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina, e nelle storie di oggi.

Aspetto i vostri commenti per conoscere la vostra esperienza con il bullet journal e sapere se questo tipo di contenuti vi interessa. I commenti sono lo spazio giusto anche per domande e dubbi 👇🏻
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