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Costa occidentale: la Sardegna selvaggia tutta da scoprire

Scritto il 6 Agosto 2018

Quando si pensa alla Sardegna si pensa alla Costa Smeralda, alle mete di più glamour, ai resort di lusso e agli yacht sull’orizzonte ma esiste una Sardegna ruvida, spettinata e dai colori saturi che è tutta un’altra storia. Una Sardegna che è spazio, vento e respiro, il posto perfetto per chi rifugge le classiche destinazioni turistiche e cerca un angolo di paradiso che non sia poi troppo lontano: la costa ovest dell’isola.

In auto, da Alghero a Cagliari, il nostro “on the road” è durato due settimane in cui abbiamo visto spiagge dorate, dune, scogliere, rocce, miniere, e una bellezza autentica e selvaggia che sa di ginepro, mirto, pesce e pane croccante.

I posti da non perdere

Alghero

Sardegna - Alghero
Alghero è una città incredibile, azzurra, bianca e ventosa. Un po’ Sardegna un po’ Spagna, uno dei piatti tipici è la paella, qui si parla, insieme all’italiano e al sardo, una variante del catalano ed è chiamata anche “Barceloneta”, cioè piccola Barcellona.
Le atmosfere spagnole rivivono anche nell’architettura e il centro storico è una perla di rara bellezza che vale una passeggiata tranquilla, per non perdersi anche i più piccoli dettagli. Il lungomare, che arriva fino al porto è un incanto, visto da qualunque prospettiva. È anche la città del corallo rosso e gli amanti del genere non potranno farsi scappare gioielli e meravigliosi manufatti.

Capo Caccia

Sardegna - Capo Caccia
Sardegna - Capo Caccia
Sardegna - Capo Caccia

Poco distante da Alghero, Capo Caccia è un promontorio roccioso, parte dell’area protetta del parco di Porto Conte. Si raggiunge facilmente in auto e, una volta parcheggiata, si arriva rapidamente a piedi fino in cima per ammirare un panorama che lascia senza fiato. I colori e la bellezza sono incredibili, di un’intensità pazzesca. Abbiamo dovuto rinunciare, a causa di una giornata particolarmente ventosa, alla visita alle Grotte di Nettuno che ci hanno assicurato essere ancora più incredibili. Le mettiamo subito tra i motivi per ritornarci presto.

La penisola del Sinis e Tharros

Sardegna - Penisola del Sinis
Sardegna - Penisola del Sinis
Sardegna - Penisola del Sinis

Andando verso sud, lungo la costa occidentale sarda si incontra quell’incanto che è il Golfo di Oristano. Se la città è un luogo non così entusiasmante il lungomare è invece una collezione di tesori. Primo fra tutti la penisola del Sinis, un lembo di terra che si sporge in mare e che regala una vista unica sul mare. Da questo punto, in alcuni periodi è possibile scorgere banchi di delfini al largo. L’intera area marina è riserva protetta.

La penisola comprende anche le rovine di Tharros, cittadina fenicia fondata su un’area nuragica, la Torre Spagnola di San Giovanni e il faro di Capo San Marco. Abbiamo fatto questa passeggiata nel pomeriggio e ci siamo goduti, da qui, un bellissimo tramonto.

Lo stagno di Cabras

Sardegna - Fenicotteri rosa

Foto di Francesco Tucci

Nella stessa zona del Sinis si trova lo stagno di Cabras, un’area palustre che comunica direttamente con il mare e che ospita una grande biodiversità ed è un vero paradiso naturale. Se si è disposti a tollerare la inevitabile presenza di insetti qui si possono avvistare una grande quantità di volatili tra i quali gli inconfondibili (e adorabili) fenicotteri rosa.

La miniera di Montevecchio

Sardegna - Miniera di Montevecchio
Sardegna - Miniera di Montevecchio
Sardegna - Miniera di Montevecchio
Foto di Francesco Tucci

Più a sud di Oristano, spostandosi verso Arbus, vale una visita l’imponente sito minerario di archeologia industriale di Montevecchio, a Guspini, nella regione del Medio Campidano. La miniera, nata nel 1848 ha interrotto la sua attività nel 1991. Sono ben conservati e visitabili gli stabili di produzione, le officine e le abitazioni dei minatori, oltre al museo che ne conserva la storia. Si possono scegliere vari itinerari, noi abbiamo scelto una visita completa che ci ha tenuti impegnati per una mezza giornata. Le visite sono guidate, in piccoli gruppi e assai interessanti poiché raccontate sia dal punto di vista industriale che da quello umano.

Le spiagge

Imperdibili e incredibili le spiagge della Sardegna occidentale sono tutta meraviglia. Distese di sabbia, promontori e mare aperto da cui la calca dei classici lidi turistici è lontanissima. Alle giornate di passeggiate e scoperta abbiamo alternato momenti di relax per lo più in zone libere, perciò basta procurarsi un ombrellone per godersele in autonomia ed economia.

Is Arutas e Maimoni

Nella zona del Sinis, sul Golfo di Oristano c’è la spiaggia di Is Arutas, sabbia di quarzo chiara – quasi bianca – e spessa, con un mare per questo cristallino, luogo frequentato anche da amanti del wind e kite surf. Altrettanto bella, nella stessa zona anche la spiaggia di Maimoni, dove il mare era persino più chiaro e godibile.

Maimoni - Panorama
Maimoni - Panorama

La Costa Verde

Dopo Arbus, invece, la collezione di spiagge che scende verso sud è quella che viene chiamata Costa Verde, un luogo in cui la natura ha una forza e una bellezza che non puoi non vedere e sentire chiaramente. La zona è così incontaminata che lungo alcune spiagge le tartarughe Caretta Caretta tornano per deporre le loro uova.

Il mio consiglio è quello di spostarsi in auto lungo questa zona e fermarsi spesso, perché ogni angolo può nascondere meraviglie. Partendo dalla spiaggia di Pistis, senza scordare una sosta a Torre dei Corsari e andando più a sud, verso Piscinas. Quest’ultima spiaggia si raggiunge dopo un percorso sterrato che può disorientare ma vale ogni metro percorso, è stata quella in cui siamo rimasti più a lungo e tornati più volte, ed è un vero incanto alle cui spalle sorgono dune di sabbia che disegnano un ambiente naturale più che unico.

Cagliari

Mercato di San Benedetto - Cagliari
Mercato di San Benedetto - Cagliari
Mercato di San Benedetto - Cagliari
Foto di Francesco Tucci

Non si può pensare di passare da Cagliari, per chi arriva qui in aereo, e perdersi una passeggiata in città. Cagliari è una città vivace e accogliente e vale una passeggiata tanto il centro quanto la zona del lungomare, in special modo quella del Poetto dove si trovano spiagge libere e lidi (meglio ricordarsi di portarsi il costume!).

La vera perla è il mercato coperto di San Benedetto, un mercato quotidiano da cui si resta incantati. Al piano più basso vi sono i banchi – pazzeschi – di pescheria, con ogni tipo di pesce fresco e assaggi di cozze e ostriche da non perdere. Non abbiamo potuto evitare l’acquisto di qualche pezzetto di “oro di Cabras”, la bottarga più buona del mondo. Al piano superiore banchi di ogni tipo dalla frutta e verdura fresca ai formaggi e affettati tipici, in molti di questi banchi è possibile acquistare i prodotti anche in versione street food.

La parte difficile è smettere di mangiare, buttare giù la meraviglia e uscire. È un posto che mi ha entusiasmata moltissimo.

Mangiare in Sardegna

Cozze gratinate - Mates
Focaccia del Milese - Alghero
Fregola - Mates

Anche dal punto di vista gastronomico la Sardegna è una terra ricchissima, terra e mare qui hanno risorse incredibili così non si può perdere la carne di pecora e il porceddu ma anche le cozze niedittas e una varietà di dolci che non credo di aver visto in nessun’altra parte del mondo.

Ad Alghero abbiamo rinunciato alla paella per goderci la passeggiata e poi ci siamo concessi un ottimo pranzo tardivo seduti sul lungomare alla Focacceria del Milese che qui è un’istituzione.

Nell’entroterra siamo andati a provare la cucina pazzesca di Roberto Petza. Nel cuore della Marmilla, a Siddi, c’è S’apposentu. Stella Michelin e una cucina che racconta di un grande amore e un infinito rispetto per questo territorio e le sue risorse. A Baradili, invece, c’è Sa Scolla, la scuola, dove si mangia una delle pizze migliori che abbia mai incontrato, ci siamo tornati due volte perché bisognava provarne il più possibile.

Da Lucio, a Marceddì, una trattoria che appare incerta a vedersi ma che ci avevano caldamente consigliato, abbiamo mangiato degli ottimi frutti di mare: cozze e arselle da mangiare rigorosamente con le mani: una delizia!

A Torre dei Corsari pure siamo tornati più volte per pranzare e cenare da Mates. Questi ragazzi propongono un ottimo menù, una fregola pazzesca e ci mettono pure un’accoglienza e una gentilezza che rendono l’esperienza memorabile, nonostante gli eccessi di vermentino.

Tornando dalle miniere di Montevecchio, tappa obbligata a Guspini a L’Armentizia Moderna, per un saccheggio di formaggi che ha rischiato di costarci un sovrapprezzo di bagaglio in aereoporto, ma ne sarebbe valsa comunque la pena. Ottimi gli stagionati, non ho parole per dire della bontà degli spalmabili in barattolo, ce li siamo goduti ripulendo il vetro con il pane, una volta a casa.

Poco distante da Guspini abbiamo mangiato, su consiglio di locali, un ottimo porceddu da Sa Lolla, anche qui oltre alla cucina ottima va menzionata un’accoglienza oltre ogni rosea aspettativa.

A Cagliari ho voluto provare la cucina di Luigi Pomata. Mi ricordavo di questo chef tra quelli che mi avevano più entusiasmata quando ero una che cucinava poco e guardava La Prova del Cuoco in TV. Tutto impeccabile ma, se devo osare, con poca anima.

Assolutamente da assaggiare culurgiones, malloreddus freschi e seadas ma qui non posso dare consigli perché sono stata ospite di Benedetta, che ho conosciuto e incontrato online, grazie ai social, e suo papà Francesco, abbiamo preparato pasta e dolci insieme ed è stata un’esperienza bellissima il cui ricordo ancora mi emoziona e mi entusiasma.

Sardegna - Pasta fatta in casa Pintus

Foto di Francesco Tucci

Motivi per tornarci presto

Quindici giorni non bastano, questo va detto. Questa Sardegna inaspettata, bella, accogliente, azzurra, verde e piena di energie è così tanto che forse non basterebbe una vita.

Per una serie di contingenze dovute a chiusure del periodo, a orari e scelte sbagliate ci siamo persi il Nuraghe di Barumini, una visita a Carloforte, Sant’Antioco, Stintino e l’Asinara e chissà cos’altro ancora. Di certo in questa terra abbiamo sparso pezzi di cuore e torneremo presto a riprenderli e riabbracciarla.

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Valentina

Creo, cucino, fotografo, scrivo. Sono una web writer, food stylist e fotografa freelance.
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Valentina Masullo • Food photography
E anche oggi la rubrica “i vegani mangiano solo E anche oggi la rubrica “i vegani mangiano solo erba” ci propone dei tristissimi pancake senza uova e con latte vegetale e gocce di cioccolato. Cioccolato che notoriamente si ottiene dal cacao, che cresce sugli alberi e quindi conta come verdura, discussione chiusa 😬

Ovviamente sono ironica 💁🏻‍♀️ ma se vi interessa farvi mettere fame da una verdura guardate fino in fondo, ne vale la pena 😎

La ricetta, per la colazione del weekend, è sul blog, al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina e nelle stories di oggi

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Se i backstage degli scatti per Brodo di Coccole t Se i backstage degli scatti per Brodo di Coccole ti sono piaciuti* allora goditi questo backstage dei backstage. Oggi ti mostro tutto il processo che mi porta dall’idea alla pubblicazione di una videoricetta 🎥.

Per te ci vorranno solo un paio di minuti, ma grazie ai prodigi del montaggio saranno abbastanza per scoprire cosa succede nella giornata di una content creator libera professionista e qual è il lavoro per cui - mamma si meraviglia ancora 😅 - aziende e agenzie mi pagano portando gioia alle casse dell’INPS, a me, al mio commercialista e a Zooplus per l’acquisto delle pappe per i fondamentali assistenti 🐈

Non tutte le giornate sono come questa, ed è una delle cose che mi piace di questo lavoro che riesce a conciliare la mia anima creativa con quella razionale, un po’ nerd e precisetti.

Una routine base comunque per me è tutto e mi permette di non perdermi dietro alle idee, che spesso tendono ad andare per conto loro. Per questo scrivo, appunto, scarabocchio e, in definitiva, posso dire che quel che faccio è prendere questi pezzetti di un puzzle e metterli insieme per creare un’immagine unica, e possibilmente bella e appetitosa 😬

E tu, immaginavi che ci fosse tutto questo dietro a una manciata di secondi di video? Se hai curiosità, domande o vuoi condividere la tua esperienza ti aspetto nei commenti, qua sotto 👇🏻 

La ricetta arriva venerdì quindi questo è anche uno spoiler, o forse un indovinello 😎

*li trovi tra i vecchi reel

MUSICA: “Monkeys Spinning Monkeys” Kevin MacLeod (incompetech.com)
Licensed under Creative Commons: By Attribution 4.0 License
http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

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Lunedì con una ricetta che è più un atto di res Lunedì con una ricetta che è più un atto di resistenza.

Perché, mio caro inverno, tu puoi pure continuare a darci quintali di broccoli e cavolfiori ma finché noi troveremo il modo di renderli deliziosi non l'avrai vinta 😬

Qui è quando ho tuffato un avanzo di cimette di cavolo nella pastella di farina di ceci e le ho trasformate in deliziosi e croccantissimi bocconcini con il prode aiuto della mia friggitrice ad aria. Una roba che come si può descrivere? Un "crock" memorabile!

Ora, probabilmente vale sempre, ma questo è il lunedì adatto per farci i cavoli nostri 😅. Fritti ad aria, of course (ma pure nell'olio se vi aggrada).
Tutto vegetale, per un bel boost a questa ultima settimana di #veganuary 😉

La ricetta, come al solito, è al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina, e nelle storie di oggi.

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Cose che chi l'avrebbe mai detto: - gennaio dura 8 Cose che chi l'avrebbe mai detto:
- gennaio dura 87 giorni solo se quegli 87 giorni non ti servono davvero
- ripartire quando non ti sei mai fermata è impossibile (la fisica ha sempre ragione ma anche la stanchezza non scherza)
- pure nel mare dell'incostanza si possono lanciare delle ancore
- non esiste un limite al numero di pennarelli che si possono desiderare e possedere
- il caso non è mai così casuale come sembra
- anche nella vaporiera ci si possono cuocere dei carboidrati (e ogni occasione, anche un secondo Capodanno a fine gennaio, è buona 😬)

Qui è quando, usando una parte delle fee dei vostri acquisti affiliati su Amazon (quindi grazie! ❤️) ho comprato una adorabile vaporiera in bambù e ci ho cotto dentro i mantou, i panini cinesi al vapore, anzi, i panini più buoni del mondo (forse non l'avevo mai raccontato prima ma questi panini mi piacciono così tanto che ne ho fatti preparare una montagna per la colazione a casa nostra la mattina che ci siamo sposati ❤️).

La ricetta, facile facile, senza bisogno di farine strane o aggeggi vari e pure vegana è al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina, e nelle storie di oggi.

La sofficità è indescrivibile, parliamo piuttosto del ripieno: per te dolce o salato? (Nel post sul blog ti ho raccontato i miei preferiti 😉)

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La seconda metà di gennaio sembra un momento un p La seconda metà di gennaio sembra un momento un po’ fuori dal tempo per parlare di anno nuovo e modi per organizzarsi ma eccomi qui, a raccontarvi di come l’anno scorso, più o meno in questo periodo, ho preso in mano la situazione e ho deciso di tentare il tutto per tutto per dare una svolta al modo di organizzare la mia comunicazione.

I tentativi fallimentari a un certo punto ho smesso di contarli, il bullet journal sembrava l’ultima spiaggia e si è rivelato, invece, un porto sicuro. Dopo aver utilizzato il bujo per tutto lo scorso anno, ho deciso di raccontare meglio come e perché si è rivelato uno strumento prezioso di organizzazione e come ho avviato il setup di questo 2023. 

Nel video vi mostro quello sbrindellato dello scorso anno, un po’ del work in progress e sfogliamo insieme quello di quest’anno che, lo dico con certezza, non è che all’inizio, perché ora che ho un taccuino bello, solido e con tante pagine, come quello che mi ha regalato @verywondershop, potrò aggiugere anche spazio per gestire i miei nuovi progetti e il lavoro per i miei clienti. Insomma, questo non è che il principio.

Con questo video, ma soprattutto con l’articolo che ho scritto sul blog, voglio inaugurare una nuova serie di contenuti dedicati al dietro le quinte, perfetti per chi volesse lanciarsi nell’impresa di un proprio business online ma anche per chi ha solo voglia di sbirciare e capire di più dei meccanismi che si muovono per far funzionare tutto.

L’articolo si trova al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina, e nelle storie di oggi.

Aspetto i vostri commenti per conoscere la vostra esperienza con il bullet journal e sapere se questo tipo di contenuti vi interessa. I commenti sono lo spazio giusto anche per domande e dubbi 👇🏻
Valentina, 41 anni oggi. Sopravvissuta alla frang Valentina, 41 anni oggi.

Sopravvissuta alla frangetta riccia degli anni 80, a certi vestiti di Carnevale che è meglio non raccontare, ai crop top di Non è la Rai, ai jeans a zampa, alla vita bassa e ai migliori e peggiori Sanremo.

Sollevata all’idea di essere stata adolescente prima dei social, stupita di essere arrivata qui senza Google Mappe.

Queen of cappuccino, chocolate addicted, cats victim e, soprattutto, sticazzi goddess.

Da piccola volevo diventare grande e quindi la considererei una missione riuscita, sulla faccenda di invecchiare sto ancora riflettendo. Tanto a noi che passiamo la vita a fare fotografie, ci basta fare click per fermare il tempo ⏳
Qui è quando ho detto che non sapevo se sarei riu Qui è quando ho detto che non sapevo se sarei riuscita a condividere qualche ricetta per il #veganuary ma poi mi sono ricordata di avere fame e allora eccoci qua 😅

Una ricetta sfiziosa assai, facile facile, perfetta pure per la schiscetta e che tornerà utile in più di un’occasione, sono pronta a scommetterci 😋

Ti aspettavi che la cucina vegana potesse essere così semplice e strepitosa? 😎

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Tra dicembre e gennaio ci servirebbe un cuscinetto Tra dicembre e gennaio ci servirebbe un cuscinetto di due settimane per riprogrammare tutto e ripartire con slancio. Invece eccomi qua, a metà gennaio, in equilibrio precario tra il lavoro, i progetti, la stanchezza e tutto quanto.

Il #veganuary è cominciato da un pezzo e quest’anno quasi neanche me ne sono accorta. Sarà anche che, pur non avendo e non volendo fare una scelta drastica, ormai la gran parte dei miei pasti sono vegetali perché semplicemente li preferisco.

Questo gioco - perché di gioco si tratta e non di fare a gara a chi è più bravo o più etico - di provare a essere (più) vegetali per un mese per me rimane comunque l’occasione migliore per scoprire cosa si possa mettere in tavola senza carne, pesce, formaggi e derivati animali e aggiungere alla tavola una enorme varietà di sapori.

E no, vi vedo scuotere la testa, non servono per forza tofu, seitan e ingredienti che ancora nella nostra cultura percepiamo come esotici (capiamoci, voi pensate che i pomodori ora facciano parte della vostra tavola, ma fino al 1540 in Europa non li aveva visti nessuno, quindi si tratta solo di dare tempo al tempo). Per me, comunque, vale la pena di provarci, pure con quelli, ma se volete cominciare da ciò che avete in frigorifero, ho raccolto sul blog taaaante ricette vegetali sfiziose e semplici. 

Qui potete trovarne una piccola selezione da sfogliare. Sul blog, al link in bio e nelle storie di oggi, cliccando qui 👉🏻 @valefatina le potete scoprire tutte.

E adesso ditemi, vi viene in mente un piatto della vostra cucina tradizionale che è vegano senza neanche saperlo? Comincio io con uno dei miei preferiti: riso e verza. E i vostri quali sono? Li aspetto nei commenti, qua sotto👇🏻

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Hello there, benvenutǝ o bentrovatǝ. Questa è u Hello there, benvenutǝ o bentrovatǝ.
Questa è una non breve - e questo è già un fatto di me - presentazione per conoscerci o riconoscerci.

💁🏻‍♀️Valentina. Fotografa e content creator di mestiere. Racconto il cibo come la più grande storia d'amore mai vissuta: con immagini, video e parole che ne facciano poesia.

📷 Lavoro con piccole e grandi aziende del settore food e agenzie di comunicazione per le quali realizzo contenuti per siti internet e canali social, materiale fotografico dedicato alla stampa (magazine, calendari, cataloghi) e al packaging.

👩🏻‍🍳 Ho un blog di cucina e cose belle, si chiama Brodo di coccole, attraverso il quale condivido la mia passione e l’esperienza in cucina buona e facile e tutto quello che è creatività e manualità.

💭 Qui troverai piccoli extra di quei contenuti, pensieri e riflessioni sulla vita, l’universo e tutto quanto (e anche questa cit. è un fatto di me) e un po’ della mia quotidianità di libera professionista e vecchia zia TM.

🌈 Credo nell’educazione, nell’inclusione e nel rispetto e l’accoglienza delle diversità.

Abuso di sarcasmo e (auto)ironia, dei colori, di prodotti per la skincare, avverbi modali e aggeggi da cucina.

Lavoro a maglia, cucio, ricamo, compro troppa cancelleria, creo biglietti fatti a mano, acquerello e decoro biscotti che non mangerò, perché preferisco la pizza.

Sono sposata con il Tucci - che sopporta e supporta le mie imprese da 12 anni - vivo a Torino, ho il cuore a Edimburgo e la famiglia d’origine a Napoli.

Divido le mie giornate con Ariel e Pixel 🐈🐈 - i veri padroni di casa - e con la spondiloartrite psoriasica, l’inquilina non pagante di tutta questa situa. 

Ascolto un sacco di musica e di podcast, amo le biografie e i saggi storici (sì, i polpettoni 😬) e faccio la Settimana Enigmistica per rilassarmi.

Se sei arrivatə da poco o sei qui da sempre e vuoi raccontarmi qualcosa di te o hai altre domande e curiosità, lo spazio perfetto per farlo è qua sotto, nei commenti. Ti aspetto ❤️👇🏻

#mipresento 

(Le foto sono di @marzialli e @revefotografie ❤️)
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