Quasi tutte, anche i modelli più semplici, hanno l’aspetto di pentole avveniristiche ma, in realtà, sfruttano un principio assai noto a nonni e bisnonni di un secolo fa, che sapevano ben sfruttare il calore residuo della stufa o del camino per cuocere i cibi con lentezza e delicatezza. Insomma sono oggetti moderni, persino di gran moda nell’alta cucina, ma, di fatto, ci aiutano a mantenere vive e custodire tradizioni semplici e contadine legate alla cucina.
Il principio, insomma, è piuttosto semplice ma l’offerta è così ampia e noi così tanto abituati a cercare una cucina svelta e a vivere una vita di corsa che è difficile, senza aver sperimentato, capire se questo tipo di approccio al cibo possa fare al caso nostro in base alle nostre abitudini di vita e a quelle alimentari. Per questo motivo in questo articolo approfondiremo gli aspetti della cottura slow, così che tu possa valutare l’acquisto di questo strumento con maggiore consapevolezza.
I pro e i contro della cottura a bassa temperatura
Cuocere i cibi a bassa temperatura vuol dire sottoporli a un trattamento termico a temperature sempre inferiori ai 100°C (e quindi al punto di ebollizione dell’acqua) per un tempo prolungato. Questo genere di cottura si può effettuare in diversi modi:
- in pentole come quelle che andremo ad analizzare in questo articolo, che permettono di mantenere una temperatura costante per lungo tempo;
- in sottovuoto – sous vide – utilizzando appositi sacchetti e una macchina per creare il vuoto, insieme a un roner che permetta di tenere l’acqua alla giusta temperatura. Ne avevo parlato in questa serie di ricette in collaborazione con Laica, che produce tutto il necessario per questo tipo di cottura;
- in oliocottura, ovvero immergendo gli alimenti in olio mantenuto a una temperatura costante (anche in questo caso, sia in un contenitore classico che sotto vuoto).
La cottura sotto i 100°C permette di mantenere inalterate le proprietà organolettiche – i sapori, le consistenze e gli aromi – e quelle nutritive degli ingredienti e questo è uno dei grandi vantaggi di questa scelta. Si tratta di un procedimento molto più rispettoso delle materie prime ed è il motivo per cui è anche una tecnica assai diffusa nella ristorazione di livello.
Altro grande pro è l’estrema praticità di questo genere di cottura: si mette tutto in pentola e a cucinare ci pensa lei. Certo, impiega più tempo, ma non ha bisogno che si resti a guardarla, perciò, mentre lei prepara il pranzo o la cena, quel tempo può essere utile per dedicarci ad altre attività della nostra vita quotidiana. Questo è il motivo principale per cui, dopo averla scoperta, ho abbracciato questa filosofia e ho scelto la pentola slow cooker come una dei più fidati alleati nella mia cucina.
Lo svantaggio maggiore, a mio avviso, è paradossalmente legato proprio al tempo: non è una cucina che si può improvvisare ma richiede organizzazione e una partenza largamente anticipata. Insomma, non è lo strumento adatto per pasti dell’ultimo minuto, ma può essere una validissima alternativa se si riesce anche solo a decidere cosa preparare per cena poco prima di ora di pranzo.
Altro fatto da considerare, prima di procedere all’acquisto o scartarne la possibilità, è quello che, trattandosi di una cottura a temperature così basse, non avviene reazione di Maillard, ovvero quella serie di processi chimico-fisici che portano all’imbrunimento dei cibi e alla formazione di quelle deliziose crosticine dorate e croccanti che amiamo tanto. Questi fenomeni si innescano a temperature superiori ai 140°C, dunque non è possibile ottenerli direttamente in slow cooker, va però detto che la pentola in coccio, nella quasi la totalità dei modelli, può essere anche infornata e dunque in molte ricette a bassa temperatura è prassi un rapido giro di grill per completare colori e consistenze.
Infine è un ennesimo aggeggio da tenere in cucina, quindi dobbiamo tenere in considerazione di dover trovare uno spazio per la pentola sul piano di lavoro o all’interno di un mobile.
Cosa si può cuocere con la pentola slow cooker?
La domanda più frequente che ho ricevuto in questi anni è questa: ma poi per cosa la uso? Con la slow cooker si può cuocere quasi tutto. Escludo solo la pasta e i surgelati, in pratica.
È perfetta per zuppe, minestre e stufati d’inverno. Per farci il brodo sia vegetale che di carne, per il minestrone e per le vellutate. Comodissima per i legumi, che impiegano tempo ma, come accadeva con la cottura sulle stufe o nella ghisa, restano gustosissimi e consistenti. Dà il massimo, secondo me, con le carni e con il pesce: arrosti, spezzatini e brasati, prese le giuste misure, risulteranno tenerissimi. I molluschi come il polpo e i calamari, coi quali è facile sbagliare cottura e ottenere risultati gommosi, diventeranno senza troppi sforzi i piatti che vi riescono meglio. I sughi si prepareranno da soli e anche il classico ragù avrà un sapore tutto nuovo. Infine le verdure mantengono sapori e consistenze e quindi giù di peperoni all’insalata, che si spellano in un niente, ma senza un filo di bruciato, patate saporite ma non sbriciolate, involtini di melanzane, caponatina e via così.
Io adoro anche cuocerci la frittata, che così resta umida gustosa. È perfetta per sformati e timballi, anche per le lasagne e per preparare marmellate e confetture che non abbiano tutte lo stesso sapore di caramello, a causa delle cotture prolungate sul fornello. C’è persino chi ha affinato la tecnica e la utilizza per cuocere dolci e tortine, il che la rende utilissima alleata anche in camper, per esempio, oppure d’estate, quando accendere un forno è un sacrilegio.
Insomma, l’unico limite è quanto abbiamo voglia di sperimentare e di accogliere la sua lentezza nella nostra vita. Ecco una piccola selezione di ricette pubblicate su questo blog in questi anni:
Quanto consuma una slow cooker?
Altro dubbio che spesso affligge chi è in procinto di acquistare un aggeggio elettrico di questo tipo è: ma poi quanto spenderò di corrente? Questo, poi, è più che mai un momento caldo per l’energia e dunque è giusto valutare con attenzione.
Una pentola slow cooker consuma mediamente 200 Watt (cifra che può leggermente diminuire o aumentare a seconda del modello). Questo vuol dire che, per cuocere un piatto che richiede 5 ore di cottura, consumeremo 1kWh.
Il costo di 1 kWh è riportato in bolletta e può essere largamente variabile (specialmente in questo periodo), per questo preferisco fare un esempio più pratico. Con un misuratore di corrente ho rilevato l’utilizzo di energia del mio forno, un forno di ultima generazione, acquistato lo scorso anno, durante la cottura di una teglia di cosce di pollo. Il mio forno consuma circa 0,5 kWh per arrivare a temperatura e poi, per mantenere la temperatura per un’ora circa e portare a cottura la mia pietanza impiega un altro kWh. Questo vuol dire che con il mio forno impiego circa 1,5 kWh per cuocere delle cosce di pollo. Se cuocessi le cosce nella pentola slow cooker, impiegando 5 ore, consumerei 1 kWh.
Il risparmio, che nel mio caso può apparire minimo (ma parliamo comunque di risparmiare 1/3 dell’energia) aumenta ulteriormente per chi possiede forni più vecchi o meno efficienti dal punto di vista energetico, quindi possiamo considerare la cottura lenta anche come una forma di risparmio.
Quale marca e modello di slow cooker acquistare?
L’offerta di mercato è davvero ampia. Io utilizzo da anni una Crock Pot, marchio storico americano. Il mio modello è da 3,5 l ed è perfetto per mangiare in due e cucinare anche, eventualmente fino a 4 coperti. È una pentola analogica con funzioni base, senza schermi o bottoni digitali e senza timer. Per me è risultata essere perfetta, semplicissima da usare e priva di complicazioni. È un marchio che mi sento di consigliare perché utilizzo questo prodotto in prima persona e assiduamente dal 2016 (ho avuto modo di avere una piccola collaborazione con loro e la pentola è poi rimasta a mia disposizione).
Nel confronto con altri colleghi e amici che utilizzano queste pentole è risultato che sono ottimi prodotti anche quelli di Russell Hobbs (di cui segnalo un adorabile modello con esterno in superficie lavagna, carinissima anche per arredare la cucina) e la pentola slow cooker di Electrolux .
Il modello va scelto in base alla quantità di persone per le quali si cucina e anche in base al budget. Le pentole digitali e con funzioni più ricercate sono, per ovvie ragioni, anche le più costose. I prezzi variano dai 40€ per le pentole più piccole e semplici e possono arrivare fino a oltre 150€ per quelle più capienti e ricche di funzionalità.