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Relæ – Copenhagen

Scritto il 27 Gennaio 2017

Quarantesimo tra i migliori 50 ristoranti al mondo, una stella Michelin, Relæ se ne sta all’angolo di una tranquilla via di Nørrebro, Copenhagen, tra palazzi e piccole botteghe di artisti e artigiani. In cucina c’è Christian Puglisi, radici italiane e tecnica danese, costruita come sous chef di Renè Retzepi al Noma e affinata in pochi anni con una meritatissima scalata al successo.

Il locale è appena sotto il piano della strada, come molti dei negozi di questo quartiere, e pochi scalini separano gli avventori da un ingresso sorprendente e inaspettato. La sala oltre la porta è già una cucina, è tutta un profumo e sullo sfondo, oltre il desk di accoglienza, tutti intorno a un tavolone si affollano i ragazzi della brigata.

Lo stile è informale e accogliente, il locale già quasi pieno di un’umanità eterogenea colorata e interessante e l’atmosfera è meno sofisticata di quanto temessi, mi metto comoda e tiro un sospiro di sollievo: tra la donna con caftano e il turbante sgargianti e il ragazzo che mangia con la giacca di jeans, le mie scarpe basse da viaggiatrice qui non sono affatto fuori luogo.

Il tavolo di legno che ci viene assegnato è nudo, senza tovaglia, senza nient’altro che il materiale di cui è fatto. Solo con l’imbeccata giusta ci accorgiamo che nasconde un cassetto a lato di ogni seduta: dentro il menù, il tovagliolo e tutte le posate necessarie a godersi il pranzo. Scegliamo la Relæ experience, 9 portate per non perderci nulla. Niente vini in abbinamento ma un aperitivo con Champagne Brut Nature NV e per me un calice di bianco per cui mi affido al consiglio di Luca, che ci accompagna in questa esperienza.

Relae - Mise en place
Relae - Aperitivo
Relae - Pane e olio siciliano

Si comincia con una tartina di farina di castagne con crème fraîche e caviale di lompo poi comincia il pranzo vero e proprio, tutto accompagnato da pane appena sfornato e olio extravergine di oliva siciliano.

La prima portata è una sorta di sformato di carote in diverse varietà tagliate sottili e marinate al limone, servite con un brodo tiepido di carote arrostite e timo. A seguire ci sono un filetto di merluzzo locale servito come letto di una julienne di ravanelli e una grossa fetta di sedano rapa con yogurt caramellato sesamo e caffè: credevo che mi sarei sciolta sul pesce – pure meraviglioso – ma questo è stato il piatto che mi ha fatto letteralmente esplodere il gusto, un’esperienza sensoriale totalizzante.

Relae - Carote limone e timo
Relae - Calamaro alla piastra
Relae - Sedano rapa

È poi arrivato il momento di un calamaro scottato tenero come burro, servito con un brodo aromatizzato al ginepro e accompagnato dal suo nero in un finto risotto a base di patate. Prima dei due dessert abbiamo mangiato ancora petto d’anatra locale scottata con barbabietole, accompagnata da un’insalatina acidula e gradevolissima di frattaglie d’anatra e piccoli funghi crudi, e infine un piccolo taco croccante farcito con formaggio fresco fatto in casa con latte di fattoria ed erbe aromatiche.

Per chiudere è arrivato un dessert a base di gelato di yogurt e agrumi e infine un sorprendente gelato dolce di latte e tompinambur.

Relæ - Anatra e rape
Relæ - Insalatina di anatra
Relæ  - Yogurt e agrumi

Difficile descrivere l’esperienza di un pranzo che porta il cibo su un piano nuovo e sconosciuto. Quella di Puglisi è una cucina che non ha paura di uscire fuori dagli schemi della New Nordic Kitchen e che mescola una forte attenzione per il territorio con la voglia di non perdere le sue radici e quella di sperimentare.

L’impronta è quella di una cucina etica e attenta che rispetta e valorizza ogni ingrediente e accarezza chi mangia con profumi intensi e una incredibile delicatezza di sapori e accostamenti.

A rapirmi è stato soprattutto questo eliminare da una cucina ottima ogni vezzo – niente muschi, licheni, fiori eduli e altra impalcature – tutto è stato servito per quello che era eppure è riuscito a sorprendermi. Ho amato sopra ogni cosa il gioco di contrasti tra yogurt, sesamo e caffè, i brodi leggermente aciduli, il ginepro che si sposa con l’odore salino del pesce, il basilico con il cottage cheese ancora tiepido, ho amato questo pranzo moltissimo fino al filtered coffee finale, selezionato per Puglisi da una coffee house locale. È stato un modo molto poetico per compiere 35 anni e incontrare qualcosa di ancora nuovo e stupefacente, in cui potermi specchiare e, comunque, riconoscermi.

Il costo dell’intera esperienza è stato di 2160 DKK (al cambio attuale circa 290€) per due. Il costo singolo dell’experience è di 185 DKK.

Relæ è in
Jægersborggade 41
2200 København
Danimarca
www.restaurant-relae.dk

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Valentina

Creo, cucino, fotografo, scrivo. Sono una web writer, food stylist e fotografa freelance.
Amo il cioccolato nocciolato, camminare a lungo, la letteratura per ragazzi e i gatti rossi. Credo nei carboidrati, nella felicità e nell'organizzazione.
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Valentina Masullo • Food photography
Se la primavera esistesse davvero e non fosse solo Se la primavera esistesse davvero e non fosse solo questa chimera che altalena tra pioggia e afa io l'amerei davvero, continuerei ad essere una ragazza dell'autunno, ma l'amerei senza riserve, anche perché è facile amare quest'idea di rinascita che ci fa accarezzare.

L'amerei per il verde che riempie tutto, che si arrampica, che striscia e s'infila ovunque, per i piedi nudi sull'erba, per l'arietta che t'accarezza quando il sole fa il vocione, per i prati su cui stare stesǝ a specchiarsi nel cielo, per quel profumo che la seguiresti ovunque.

Me l'abbraccerei e la vivrei fortissimo, con intensità, come fanno le farfalle che escono dai bozzoli e stanno dentro quella che sanno essere l'unica stagione che avranno e lo fanno con tutta la bellezza di cui sono capaci. Lo farei come le api, con quell'operosità che non si stanca perché lo zucchero è la miglior ricompensa di sempre, come lo fanno i bruchi, a pancia sempre piena.

Di questa promessa effimera che in un attimo s'accartoccia sotto la pioggia e si lascia seccare dall'aria dell'estate mi acchiapperei ogni attimo. Mi infilerei i fiori e le erbe profumate sotto la pelle, come si fa con la pasta e con i biscotti, farei il fachiro sulle punte degli asparagi e mi getterei dentro una vasca di piselli, come dentro a un bagno di palline colorate.

Invece se ne va via in un soffio e tocca acchiapparla, inseguirla, aspettarla e mangiarsela presto, a morsi grossi, come si fa con le fragole, fino all'ultima goccia che corre via sul viso, con le mani appiccicose e la bocca colorata di felicità.

Le previsioni meteo sono impietose ma forse è l'ultima occasione di accendere il forno e tirare fuori un monumento a questa stagione che non resta mai abbastanza 🌸🌿🍓

La ricetta del plumcake alle fragole è sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina e poi cercandolo in alto, oppure trovi il link diretto nelle storie di oggi.

Qua sotto, nei commenti, le dichiarazioni d'amore vanno bene per ogni stagione 👇🏻

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Uno degli aspetti migliori dell'utilizzare un blog Uno degli aspetti migliori dell'utilizzare un blog per raccogliere le mie ricette è soprattutto il fatto che questo mi consente e aprire uno spazio alla condivisione, fondamentale per fare di una cucina un posto vivo e gioioso.

Non ho immaginato come miei gli spazi che occupo con i miei contenuti, piuttosto mi pare di stare tutti intorno a una grossa tavola virtuale, affollata e chiacchierona ed è l'immagine che mi porto appresso ogni volta che cucino, testo, faccio e rifaccio un piatto, lo fotografo o lo registro: ci siamo tutti noi.

La ricetta di oggi è nata proprio dopo aver raccolto nelle storie, qualche settimana fa, i vostri desideri: «risotti primaverili e legumi!» - si è levata questa voce corale. E allora eccoli qua, in un unico delizioso piatto.

È la stagione dei piselli migliori, freschi e dolci, che metà te li mangi mentre li sgrani (e che nessuno mi sfidi perché ne sono ghiottissima) e l'altra metà li metti dentro una ricetta colorata, divertente, facile e saporita. Perfetto da rifare subito, come idea di pranzo o cena svelta ma non sciatta.

Prima che il caldo arrivi sul serio, sarà il caso di metterlo su: per quantǝ apparecchio oggi? 👩🏻‍🍳

La ricetta è come sempre sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

Se hai voglia di lasciarmi altri desideri per le prossime ricette che vorresti trovare sul blog puoi farlo qua sotto 👇🏻

(Ricorda che, se rifai uno dei miei piatti, puoi taggarmi sulla foto o nelle storie, così che possa ricondividere le tue creazioni ❤️)

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Anche se qui lo spazio è largamente riservato al Anche se qui lo spazio è largamente riservato al cibo di casa, resto pur sempre una curiosa e, sebbene siano lontani gli anni delle improvvisate tra piole e ristoranti, quando ho deciso di tornare a mangiare fuori l'ho fatto alla grande e sono andata all'Osteria Francescana di Massimo Bottura.

Per anni è stato in vetta alla classifica dei migliori ristoranti al mondo e alla cima dei miei 40, ho deciso che fosse il modo migliore per festeggiare e - spoiler - non mi sbagliavo.

Se esiste una sindrome di Stendhal del cibo questo è il posto in cui l'ho provata e mi sono lasciata trasportare da un'esperienza gastronomica e artistica leggera ed entusiasmante.

Ho provato a raccontarla meglio e con più dettagli - anche il famigerato: quanto costa? - sul blog, all'articolo linkato in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina , e nelle storie di oggi ✌🏻

E tu? Ci sei mai statǝ o ci sono ristoranti particolari dove vorresti andare? Raccontami i tuoi desideri o esperienze di alta cucina nei commenti, qua sotto 👇🏻
La cucina è fatta anche di riti. Di quelli antich La cucina è fatta anche di riti. Di quelli antichi, che abbiamo assorbito guardando le mani di nonne e mamme muoversi sicure, e di quelli che creiamo noi dentro le abitudini che ci fanno stare bene.

Uno dei miei riti preferiti è quello di mettere le cuffiette e ascoltare i miei podcast preferiti o qualche playlist tematica - in questo periodo, ovviamente, c'è quella primaverile - mentre faccio quei lavori che in cucina consideriamo un po' noiosi, come pulire le verdure. La leggerezza che sta nella ripetitività dei gesti lava via, con la terra, anche i pensieri pesanti.

È come se si liberasse spazio dentro la testa per nuove storie, per idee che stavano lì, ma non riuscivano a farsi ascoltare, per un mucchio di cose che in quel momento là, il più delle volte, paiono inutili ma sono quelle che poi ci muovono dentro. E mentre tutto si sposta un po', per riadattarsi e trovare la sua sede, mentre fai e lasci andare, viene anche pronta la cena.

Pulire le verdure mi rimette in pace col mondo, insieme a quel gesto, che sembra una danza, di avvolgersi dentro alla parannanza, chiuderla con un bel fiocco e partire per nuove avventure ai fornelli. 

Ci sono dei riti che in cucina ti fanno sentire bene e ti danno serenità? Raccontameli qua sotto 👇🏻

La ricetta degli agretti con i pomodorini, invece, è sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina
Dopo due settimane corte questo è il lunedì più Dopo due settimane corte questo è il lunedì più lunedì di questa stagione che già ci trova stanchǝ e affaticatǝ.

A quante cose ci tocca pensare già dal primo mattino? Quante aspettative ci carichiamo sulle spalle e ci portiamo appresso cercando di fare del nostro meglio, pure in giornate come questa?

Lavorare ed essere produttivǝ, rendersi presentabili, uscire dal pigiama, tornare a sembrare delle persone, essere presenti in ciò che facciamo, ascoltare chi amiamo, cercare di non scaricare su loro la nostra frustrazione e la stanchezza, avere voglia di fermarsi e invece andare avanti, sperare di ricevere e invece, il più delle volte, trovarsi a continuare a dare anche quello che non c'è.

Un milione di pensieri, di domande, di attese e ogni cosa richiede pensiero, organizzazione, preparazione, consapevolezza e intenzionalità. 

Per fortuna che per cena c'è questa ricetta che si fa da sola. Uno sfizietto a metà tra una focaccia e una torta salata, da fare con acqua, farina e quello che c'è. Io ci ho messo dentro il tonno - che in dispensa ce lo abbiamo tuttǝ - e le ultime zucchine che avevo in frigorifero, così mi sono tolta pure il pensiero di usarle per non gettarle via. Non avrò risolto tutto ma mi pare già un buon inizio. Che bella la cucina che alleggerisce tutto ❤️

Ingredienti e procedimento per questo piatto da rifare subito, sono come sempre sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

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Mi sono tenuta la ricetta di questa torta Foresta Mi sono tenuta la ricetta di questa torta Foresta Nera in archivio per mesi. È la torta che ho preparato per il mio quarantesimo compleanno ed è uno dei miei dolci preferiti in assoluto. Il matrimonio godurioso tra cioccolato, panna e amarene: la perfezione ❤️

La ricetta è, come sempre, quella "a modo mio", aggiustata, semplificata al massimo per non risultare pasticciata o troppo dolce, semplice da realizzare seguendo i pochi passaggi che, come sempre, sono sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

Non poteva andare online a gennaio, senza manco una pallida festicciola all'orizzonte, ma tra pochi giorni sarà la festa della mamma e questa mi pare l'occasione migliore per sfoderare l'artiglieria pesante. Altro che fiori, sotto coi dolci (meglio se al cioccolato)! Siete d'accordo, mamme? 💁🏻‍♀️

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🌎 22 APRILE • GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA 🌎 22 APRILE • GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

Lo so che esiste una giornata dedicata in modo specifico allo spreco alimentare ma oggi siamo qui per ricordare quanto sia importante preservare le risorse che il pianeta che abitiamo ci fornisce ogni giorno. Risorse preziose come acqua e cibo, risorse che diamo troppo spesso per scontate.

Ci comportiamo come se tutto fosse infinito, come se potessimo averne per sempre, e questo è parte del problema. Serve più cura di tutto, a partire dai gesti quotidiani, perché l’abuso che stiamo facendo riguarda la collettività, le persone, l’ambiente, l’economia e l’etica.

Ho scritto un articolo riportando dati e fonti, per spiegare meglio un problema che stiamo sottovalutando e per offrire spunti utili a cambiare la rotta e smuovere un po’ di coscienze.

Siamo le nostre scelte quotidiane. Insieme siamo e facciamo la differenza ❤️

#giornatamondialedellaterra #earthday #earthday2022
Se la primavera, anzi, se la Pasqua, è rinascita, Se la primavera, anzi, se la Pasqua, è rinascita, mi piacerebbe rinascere in un mondo in pace con sé stesso, più impegnato a comprendere e ad ascoltare che a urlare, meno concentrato sul singolo e più sulla collettività. Un mondo più verde, in cui gli alberi sono, come nel mondo dei bambini, amici che offrono ombra, ristoro, riposo e respiro. Se potessi rinascere farei in modo di farlo con meno giudizi e meno spigoli, in un mondo disegnato dalle parole di Gianni Rodari e dalla matita di Charles Schulz. Sceglierei di avere di nuovo tutto da imparare e forse di saper volare, non per guardare le cose dall’alto, ma per potermi allontanare abbastanza da non dover più cercare bellezza e conforto nei dettagli ma vederla in un colpo solo, tutta intera ❤️

In questo mondo, invece, con tutti i suoi sbagli, l’unica cosa che posso fare e far volare le idee e allora eccone una con le ali, profumata di primavera e di nuovi inizi. 

La ricetta con dosi e procedimento è, come sempre sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

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La mia faccia quando ho realizzato che la prossima La mia faccia quando ho realizzato che la prossima settimana è Pasqua 👉🏻 😱

Il tempo di questo mese sta evaporando e mentre io continuavo a dirmi "tanto è a fine aprile" quello è già qui e mi ritrovo a fare la lista della spesa col grano, l'acqua di fiori d’arancio e tutto quello che serve per la pastiera (la facciamo insieme la prossima settimana? Ci troviamo nelle storie 👯‍♀️). 

Prima però lasciatemi raccontarvi questa ricetta da aggiungere subito al menù di Pasqua e da tenersi là pure per il futuro: è davvero una genialata. Immaginate di preparare un timballo di pasta senza neanche cuocere la pasta in pentola. Sugo di pomodoro - io l'ho fatto svelto svelto, al basilico, niente ragù -  besciamella fatta in casa (o presa al super, nessuno vi giudicherà, o comunque non io) e nidi di tagliatelle. Metti tutto in una pirofila, aggiungi mozzarella a volontà e una bella spolverata di formaggio e, neanche un'ora dopo, hai pronta una pasta al forno dal gusto pazzesco.

Cuocendo in questo modo, la pasta assorbe tutti gli aromi e risulta ancora più saporita, resta consistente, senza scuocere ed è pure vegetariana (ma si può arricchire a piacere). Risultato strepitoso garantito 😋

La ricetta con dosi e procedimento preciso è, come sempre,  sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

E voi? Che preparate per Pasqua? Sotto coi piatti tipici e le novità da condividere nei commenti 👇🏻

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