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Scozia: 3 giorni tra storia e leggenda sull’Isola di Skye

Scritto il 24 Settembre 2018

Quando abbiamo deciso che la meta delle nostre vacanze 2018 sarebbe stata la Scozia la cosa che più ci siamo sentiti consigliare è stata: “mi raccomando non perdetevi le Ebridi”. Che però sarebbe come dire, a chi viene da turista in Italia, di non perdersi nessuna delle nostre isole grandi e piccole.

Insomma, ci sarebbe piaciuto moltissimo ma quindici giorni sarebbero bastati a malapena per tutto quello che avevamo in mente, andava dunque fatta una selezione. Dopo aver passato l’estate in città a lavorare e a leggere tutto lo scibile sui paesaggi e gli itinerari scozzesi, sognavo di vedere le lunghe spiagge dell’Isola di Lewis e Harris (che ha due nomi ma è un’isola sola), ma fatti i conti con le distanze da coprire e il tempo, che in vacanza non è mai abbastanza, abbiamo deciso per l’Isola di Skye.

Ora, potrebbe anche essere che la stessi sottovalutando, ma l’effetto sorpresa che mi ha regalato quest’isola è pari solo a quello di un regalo quando non è Natale e nemmeno il tuo compleanno.

Isola di Skye - Panorama

Come si arriva all’Isola di Skye

Per arrivare sull’isola bisogna risalire le Highlands e mentre lo fai, penserai, come ho fatto io, che se pure Skye fosse una delusione (ma non lo è), il solo viaggio sarà già stato sufficiente a ripagarti di tutto.

Isola di Skye - Panorama

Partivamo da Fort William, dove ci siamo fermati giusto il tempo per partecipare a un wildlife safari in barca e van e ci siamo goduti il paesaggio della brughiera che poi diventa lungolago e si snoda per tutta l’estensione di quel lago, il Loch Ness.

Arrivati sulla costa della terra ferma si può scegliere di imbarcarsi con un traghetto o di percorrere il ponte, che è pure gratuito e molto panoramico. In ogni caso, quello che serve, per arrivare e godersi l’isola è un’auto.

La nostra base è stato un adorabile bungalow nel villaggio di Isleornsay e da qui ci siamo spostati, di giorno in giorno, alla scoperta di questo luogo incantato che sembra uscito da una favola d’altri tempi o da un’illustrazione di Brian Froud.

Cose da vedere sull’Isola di Skye

La prima cosa di cui ti rendi conto, arrivato sull’Isola di Skye è che qui il paesaggio cambia radicalmente, i panorami si aprono e il verde intenso delle Highlands si colora anche del viola dell’erica e di terra chiara e rossa.

Anche solo girare e perdersi un po’ è un piacere, ti godi il cielo e la terra, respiri un sacco di aria buona e ti fermi a tutte le piazzole di sosta, perché lasciare tutto questo senza fotografarlo è quasi un affronto. Insomma il fatto di avere la base al sud dell’isola e di essere quindi costretti a spostarci ogni giorno è stata forse la scelta migliore – per quanto dettata dalla comodità – di questa tappa del nostro viaggio.

Isola di Skye - Mucche

La storia di quest’isola è antica e sfuma nella leggenda, testimoniata anche dalla lingua gaelica, che qui è ovunque, insieme all’inglese. Tra luoghi incantati e posti che sembrano abitati da spiriti e folletti della natura, giardini, castelli e clan, sembra per davvero di trovarsi in uno di quei poemi epici d’altri tempi.

La città più popolosa è Portree, un centro portuale e turistico che offre qualche scorcio caratteristico di casette colorate vista mare e pesce fresco a volontà. Vale una passeggiata ma non è di certo il posto migliore dell’isola che riserva le sue migliori sorprese solo a chi ha voglia di scoprirle davvero.

Fondamentale, per tutte le escursioni, è attrezzarsi con una buona giacca impermeabile e un cappello o una sciarpa per proteggersi dalla corrente, perché il clima dell’isola è piuttosto variabile e ventoso.

I luoghi delle fate

Fuori dalle città, in posti qualche volta impervi e poco attrezzati si trovano luoghi magici come le Fairy Glen, collinette verdi – poco distanti dalla città di Uig, famosa anche per la sua pottery e per la birra artigianale dell’isola – che sembrano davvero disegnare una piccola città di fate, in riva a un piccolo lago.

Isola di Skye - Fairy Glen
Isola di Skye - Fairy Glen

In tutt’altra zona dell’isola, ma ugualmente suggestiva, si trova il posto dove certamente questi folletti vanno in vacanza: i Fairy Pools, laghetti di montagna di acqua cristallina dove cascatelle e un verde incredibile creano uno spettacolo che appartiene solo ai libri di favole. Ai laghetti si arriva dopo una camminata di circa 40 minuti, che si snoda attraverso la montagna lungo un percorso semplice e suggestivo.

Ci vorrà una mezza giornata per i laghetti e l’altra mezza per le collinette.

Isola di Skye - Fairy Pools
Isola di Skye - Fairy Pools

Panorami mozzafiato

Vale la pena di investire una buona mezza giornata per godersi, con tutta calma, l’incredibile vista che si gode lungo il percorso che porta al faro di Neist Point.

La camminata, di gradini e sentieri, si sposta lungo la vallata per poi risalire verso il faro e regala panorami che riempiono gli occhi di una bellezza impagabile fino ad arrivare al faro che si trova in cima a quello che è un vero e proprio fiordo, a 43 m sul livello del mare, affacciato su quel pezzo di mare che separa le Ebridi interne da quelle esterne e Skye dall’isola di Lewis e Harris, che resta nella lista delle prossime mete.

Isola di Skye - Neist Point
Neist Point - Faro
Isola di Skye - Neist Point

Spostandosi poi in auto, lungo questo tratto di costa, si arriva facilmente a Coral Beach e anche qui ci si può regalare una passeggiata tranquilla, lungo un sentiero contadino che si apre poi su una piccola spiaggia di acque smeraldine, un itinerario di circa mezz’ora per godere fino alla fine della bellezza di questi luoghi.

I castelli e la storia

Dei castelli scozzesi ho sentito tutto e il contrario di tutto. Sono talmente tanti che ai turisti viene offerta la possibilità di acquistare persino un pass per visitarli in una sorta di tour. Noi, che avevamo poco tempo e molta voglia di verde, ci siamo limitati a visitare il castello di Dunvegan e i suoi giardini.

Isola di Skye - Castello di Dunvegan

Il castello, tenuto in ottime condizioni, è stato per secoli la dimora del Clan MacLeod e dal 1993 è diventato un museo che racconta la storia di questo antico Clan scozzese. Nel castello sono esposti, insieme al mobilio e ai quadri che sono la fotografia della storia di questa famiglia, anche la fairy flag, una bandiera che si dice donata al clan dalle fate, e un corno di toro che è anche il simbolo della famiglia, cimeli intorno ai quali aleggiano leggende fantastiche.

Se l’interno del castello ha un enorme fascino, la parte migliore è certamente il suo enorme giardino, curatissimo e diviso in molte aree, all’interno del quale sono conservate e catalogate molte specie di piante. È un luogo in cui si respira una grande tranquillità, c’è una zona quasi tropicale intorno a una bella cascata e zone di relax con prati all’inglese e piante che arrivano da mondi lontani. In alcuni casi è possibile, con un piccolo extra da aggiungere al biglietto di ingresso, uscire in barca nella baia del castella a osservare da vicino le foche che, placide e tenerissime, popolano le coste di quest’isola.

Castello di Dunvegan - Giardino
Castello di Dunvegan - Giardino
Castello di Dunvegan - Giardino

Un luogo che sembra non avere fine

Quello che, dopo questi tre giorni, abbiamo capito senz’altro è che probabilmente non basterebbe una vita per sentirsi sazi a sufficienza di un luogo come questo, che anche quando si ripete sembra essere sempre diverso e nuovo e senza fine.

Isola di Skye - Panorama

Il paradosso e forse l’incantesimo vero dell’Isola di Skye è che qui, dove il tempo sembra essersi fermato, quello che hai non ti basta mai.

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Valentina

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Se la primavera esistesse davvero e non fosse solo Se la primavera esistesse davvero e non fosse solo questa chimera che altalena tra pioggia e afa io l'amerei davvero, continuerei ad essere una ragazza dell'autunno, ma l'amerei senza riserve, anche perché è facile amare quest'idea di rinascita che ci fa accarezzare.

L'amerei per il verde che riempie tutto, che si arrampica, che striscia e s'infila ovunque, per i piedi nudi sull'erba, per l'arietta che t'accarezza quando il sole fa il vocione, per i prati su cui stare stesǝ a specchiarsi nel cielo, per quel profumo che la seguiresti ovunque.

Me l'abbraccerei e la vivrei fortissimo, con intensità, come fanno le farfalle che escono dai bozzoli e stanno dentro quella che sanno essere l'unica stagione che avranno e lo fanno con tutta la bellezza di cui sono capaci. Lo farei come le api, con quell'operosità che non si stanca perché lo zucchero è la miglior ricompensa di sempre, come lo fanno i bruchi, a pancia sempre piena.

Di questa promessa effimera che in un attimo s'accartoccia sotto la pioggia e si lascia seccare dall'aria dell'estate mi acchiapperei ogni attimo. Mi infilerei i fiori e le erbe profumate sotto la pelle, come si fa con la pasta e con i biscotti, farei il fachiro sulle punte degli asparagi e mi getterei dentro una vasca di piselli, come dentro a un bagno di palline colorate.

Invece se ne va via in un soffio e tocca acchiapparla, inseguirla, aspettarla e mangiarsela presto, a morsi grossi, come si fa con le fragole, fino all'ultima goccia che corre via sul viso, con le mani appiccicose e la bocca colorata di felicità.

Le previsioni meteo sono impietose ma forse è l'ultima occasione di accendere il forno e tirare fuori un monumento a questa stagione che non resta mai abbastanza 🌸🌿🍓

La ricetta del plumcake alle fragole è sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina e poi cercandolo in alto, oppure trovi il link diretto nelle storie di oggi.

Qua sotto, nei commenti, le dichiarazioni d'amore vanno bene per ogni stagione 👇🏻

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Uno degli aspetti migliori dell'utilizzare un blog Uno degli aspetti migliori dell'utilizzare un blog per raccogliere le mie ricette è soprattutto il fatto che questo mi consente e aprire uno spazio alla condivisione, fondamentale per fare di una cucina un posto vivo e gioioso.

Non ho immaginato come miei gli spazi che occupo con i miei contenuti, piuttosto mi pare di stare tutti intorno a una grossa tavola virtuale, affollata e chiacchierona ed è l'immagine che mi porto appresso ogni volta che cucino, testo, faccio e rifaccio un piatto, lo fotografo o lo registro: ci siamo tutti noi.

La ricetta di oggi è nata proprio dopo aver raccolto nelle storie, qualche settimana fa, i vostri desideri: «risotti primaverili e legumi!» - si è levata questa voce corale. E allora eccoli qua, in un unico delizioso piatto.

È la stagione dei piselli migliori, freschi e dolci, che metà te li mangi mentre li sgrani (e che nessuno mi sfidi perché ne sono ghiottissima) e l'altra metà li metti dentro una ricetta colorata, divertente, facile e saporita. Perfetto da rifare subito, come idea di pranzo o cena svelta ma non sciatta.

Prima che il caldo arrivi sul serio, sarà il caso di metterlo su: per quantǝ apparecchio oggi? 👩🏻‍🍳

La ricetta è come sempre sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

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(Ricorda che, se rifai uno dei miei piatti, puoi taggarmi sulla foto o nelle storie, così che possa ricondividere le tue creazioni ❤️)

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Anche se qui lo spazio è largamente riservato al Anche se qui lo spazio è largamente riservato al cibo di casa, resto pur sempre una curiosa e, sebbene siano lontani gli anni delle improvvisate tra piole e ristoranti, quando ho deciso di tornare a mangiare fuori l'ho fatto alla grande e sono andata all'Osteria Francescana di Massimo Bottura.

Per anni è stato in vetta alla classifica dei migliori ristoranti al mondo e alla cima dei miei 40, ho deciso che fosse il modo migliore per festeggiare e - spoiler - non mi sbagliavo.

Se esiste una sindrome di Stendhal del cibo questo è il posto in cui l'ho provata e mi sono lasciata trasportare da un'esperienza gastronomica e artistica leggera ed entusiasmante.

Ho provato a raccontarla meglio e con più dettagli - anche il famigerato: quanto costa? - sul blog, all'articolo linkato in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina , e nelle storie di oggi ✌🏻

E tu? Ci sei mai statǝ o ci sono ristoranti particolari dove vorresti andare? Raccontami i tuoi desideri o esperienze di alta cucina nei commenti, qua sotto 👇🏻
La cucina è fatta anche di riti. Di quelli antich La cucina è fatta anche di riti. Di quelli antichi, che abbiamo assorbito guardando le mani di nonne e mamme muoversi sicure, e di quelli che creiamo noi dentro le abitudini che ci fanno stare bene.

Uno dei miei riti preferiti è quello di mettere le cuffiette e ascoltare i miei podcast preferiti o qualche playlist tematica - in questo periodo, ovviamente, c'è quella primaverile - mentre faccio quei lavori che in cucina consideriamo un po' noiosi, come pulire le verdure. La leggerezza che sta nella ripetitività dei gesti lava via, con la terra, anche i pensieri pesanti.

È come se si liberasse spazio dentro la testa per nuove storie, per idee che stavano lì, ma non riuscivano a farsi ascoltare, per un mucchio di cose che in quel momento là, il più delle volte, paiono inutili ma sono quelle che poi ci muovono dentro. E mentre tutto si sposta un po', per riadattarsi e trovare la sua sede, mentre fai e lasci andare, viene anche pronta la cena.

Pulire le verdure mi rimette in pace col mondo, insieme a quel gesto, che sembra una danza, di avvolgersi dentro alla parannanza, chiuderla con un bel fiocco e partire per nuove avventure ai fornelli. 

Ci sono dei riti che in cucina ti fanno sentire bene e ti danno serenità? Raccontameli qua sotto 👇🏻

La ricetta degli agretti con i pomodorini, invece, è sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina
Dopo due settimane corte questo è il lunedì più Dopo due settimane corte questo è il lunedì più lunedì di questa stagione che già ci trova stanchǝ e affaticatǝ.

A quante cose ci tocca pensare già dal primo mattino? Quante aspettative ci carichiamo sulle spalle e ci portiamo appresso cercando di fare del nostro meglio, pure in giornate come questa?

Lavorare ed essere produttivǝ, rendersi presentabili, uscire dal pigiama, tornare a sembrare delle persone, essere presenti in ciò che facciamo, ascoltare chi amiamo, cercare di non scaricare su loro la nostra frustrazione e la stanchezza, avere voglia di fermarsi e invece andare avanti, sperare di ricevere e invece, il più delle volte, trovarsi a continuare a dare anche quello che non c'è.

Un milione di pensieri, di domande, di attese e ogni cosa richiede pensiero, organizzazione, preparazione, consapevolezza e intenzionalità. 

Per fortuna che per cena c'è questa ricetta che si fa da sola. Uno sfizietto a metà tra una focaccia e una torta salata, da fare con acqua, farina e quello che c'è. Io ci ho messo dentro il tonno - che in dispensa ce lo abbiamo tuttǝ - e le ultime zucchine che avevo in frigorifero, così mi sono tolta pure il pensiero di usarle per non gettarle via. Non avrò risolto tutto ma mi pare già un buon inizio. Che bella la cucina che alleggerisce tutto ❤️

Ingredienti e procedimento per questo piatto da rifare subito, sono come sempre sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

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Mi sono tenuta la ricetta di questa torta Foresta Mi sono tenuta la ricetta di questa torta Foresta Nera in archivio per mesi. È la torta che ho preparato per il mio quarantesimo compleanno ed è uno dei miei dolci preferiti in assoluto. Il matrimonio godurioso tra cioccolato, panna e amarene: la perfezione ❤️

La ricetta è, come sempre, quella "a modo mio", aggiustata, semplificata al massimo per non risultare pasticciata o troppo dolce, semplice da realizzare seguendo i pochi passaggi che, come sempre, sono sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

Non poteva andare online a gennaio, senza manco una pallida festicciola all'orizzonte, ma tra pochi giorni sarà la festa della mamma e questa mi pare l'occasione migliore per sfoderare l'artiglieria pesante. Altro che fiori, sotto coi dolci (meglio se al cioccolato)! Siete d'accordo, mamme? 💁🏻‍♀️

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🌎 22 APRILE • GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA 🌎 22 APRILE • GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

Lo so che esiste una giornata dedicata in modo specifico allo spreco alimentare ma oggi siamo qui per ricordare quanto sia importante preservare le risorse che il pianeta che abitiamo ci fornisce ogni giorno. Risorse preziose come acqua e cibo, risorse che diamo troppo spesso per scontate.

Ci comportiamo come se tutto fosse infinito, come se potessimo averne per sempre, e questo è parte del problema. Serve più cura di tutto, a partire dai gesti quotidiani, perché l’abuso che stiamo facendo riguarda la collettività, le persone, l’ambiente, l’economia e l’etica.

Ho scritto un articolo riportando dati e fonti, per spiegare meglio un problema che stiamo sottovalutando e per offrire spunti utili a cambiare la rotta e smuovere un po’ di coscienze.

Siamo le nostre scelte quotidiane. Insieme siamo e facciamo la differenza ❤️

#giornatamondialedellaterra #earthday #earthday2022
Se la primavera, anzi, se la Pasqua, è rinascita, Se la primavera, anzi, se la Pasqua, è rinascita, mi piacerebbe rinascere in un mondo in pace con sé stesso, più impegnato a comprendere e ad ascoltare che a urlare, meno concentrato sul singolo e più sulla collettività. Un mondo più verde, in cui gli alberi sono, come nel mondo dei bambini, amici che offrono ombra, ristoro, riposo e respiro. Se potessi rinascere farei in modo di farlo con meno giudizi e meno spigoli, in un mondo disegnato dalle parole di Gianni Rodari e dalla matita di Charles Schulz. Sceglierei di avere di nuovo tutto da imparare e forse di saper volare, non per guardare le cose dall’alto, ma per potermi allontanare abbastanza da non dover più cercare bellezza e conforto nei dettagli ma vederla in un colpo solo, tutta intera ❤️

In questo mondo, invece, con tutti i suoi sbagli, l’unica cosa che posso fare e far volare le idee e allora eccone una con le ali, profumata di primavera e di nuovi inizi. 

La ricetta con dosi e procedimento è, come sempre sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

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La mia faccia quando ho realizzato che la prossima La mia faccia quando ho realizzato che la prossima settimana è Pasqua 👉🏻 😱

Il tempo di questo mese sta evaporando e mentre io continuavo a dirmi "tanto è a fine aprile" quello è già qui e mi ritrovo a fare la lista della spesa col grano, l'acqua di fiori d’arancio e tutto quello che serve per la pastiera (la facciamo insieme la prossima settimana? Ci troviamo nelle storie 👯‍♀️). 

Prima però lasciatemi raccontarvi questa ricetta da aggiungere subito al menù di Pasqua e da tenersi là pure per il futuro: è davvero una genialata. Immaginate di preparare un timballo di pasta senza neanche cuocere la pasta in pentola. Sugo di pomodoro - io l'ho fatto svelto svelto, al basilico, niente ragù -  besciamella fatta in casa (o presa al super, nessuno vi giudicherà, o comunque non io) e nidi di tagliatelle. Metti tutto in una pirofila, aggiungi mozzarella a volontà e una bella spolverata di formaggio e, neanche un'ora dopo, hai pronta una pasta al forno dal gusto pazzesco.

Cuocendo in questo modo, la pasta assorbe tutti gli aromi e risulta ancora più saporita, resta consistente, senza scuocere ed è pure vegetariana (ma si può arricchire a piacere). Risultato strepitoso garantito 😋

La ricetta con dosi e procedimento preciso è, come sempre,  sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

E voi? Che preparate per Pasqua? Sotto coi piatti tipici e le novità da condividere nei commenti 👇🏻

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