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Scozia: tre giorni a Glasgow

Scritto il 10 Settembre 2018

Di cose su questa città, prima di partire, ne ho lette molte e ora che ci sono passata ne sono certa: la prima volta in Scozia vale almeno due giorni a Glasgow.

Bistrattata e un po’ oscurata dall’incanto di Edimburgo mi era stata persino sconsigliata da qualche amico che l’aveva trovata scialba e senza particolari interessanti.

Sarà che è stata la prima tappa del nostro viaggio di due settimane in Scozia e sarà anche che non avevo particolari aspettative ma ho trovato Glasgow un bel punto di partenza. È la quarta città più grande del Regno Unito e la più grande della Scozia, è una città portuale e manufatturiera che ha vissuto momenti di crisi in passato ma che al momento mi è sembrata invece essersi ben ripresa. L’ho trovata carina, piuttosto vivace e molto a misura d’uomo.

Glasgow - Panorama sul fiume Clyde

Glasgow - Street art
Glasgow - Street art
Glasgow - Street art

La nostra base è stata un appartamento bello e luminosissimo nel West End (qui il link per vederla su Airbnb), in una zona residenziale e a dieci minuti a piedi dalla fermata della metropolitana di Kelvingrove Park, perfetta per raggiungere il centro in pochissimo tempo.

Siamo arrivati in città con l’auto noleggiata in aeroporto ma sconsiglio vivamente di usarla per muoversi in città: il parcheggio è poco agevole, spesso limitato nel tempo e parecchio costoso. Spostarsi lungo l’anello della metropolitana è molto semplice e veloce, e la città è servita anche da molti autobus, perfetti per raggiungere anche le zone più distanti (con un biglietto diverso che può essere fatto a bordo).

Il centro della città è idealmente segnato da St. George Square. La piazza è costellata di statue e sul lato est troneggia il Glasgow City Chambers, l’edificio vittoriano che ancora oggi è sede del municipio della città.

Glasgow - George Square

Alle sue spalle, si raggiunge con una rapida passeggiata, c’è la Royal Exchange Square, un piazza più piccola al cui centro campeggia il “Royal Exchange”, una struttura architettonica in stile neoclassico costruita a metà dell’800 per ospitare lo scambio di merci e che oggi è sede della galleria di arte moderna di Glasgow, una meta interessante per gli appassionati di arte.

Da una delle due piazze ci si sposta in pochi minuti a piedi verso Buchanan Street. Il viale, interamente pedonale, è di fatto una galleria di negozi di ogni tipo, dai prodotti tipici – come il tweed – ai grandi marchi.

Glasgow - Buchanan street

Una mezza giornata è perfetta per perdersi al centro della città e il pomeriggio può essere il momento ideale per andare oltre e regalarsi una passeggiata lungo il fiume Clyde. È il posto perfetto per godere il tramonto visto da uno dei vari ponti (il più bello è sicuramente il Clyde Arc che, quando diventa buio, viene anche illuminato in maniera magistrale).

Glasgow - Clyde
Glasgow - Clyde
Glasgow - Clyde

Per noi la seconda giornata è stata dedicata alla Cattedrale di San Mungo, che si trova un po’ fuori dal centro ma è facilmente raggiungibile a piedi in una ventina di minuti di passeggiata. San Mungo è il santo protettore di Glasgow e in questa chiesa – che oggi è sede di una attiva congregazione cristiana della Chiesa di Scozia – si trova la sua tomba. L’edificio è una vera meraviglia in stile gotico di origine medioevale, ed è tanto bello visto da fuori che all’interno. È divisa in due sezioni, una antica e una più recente che coesistono alla perfezione. La visita è gratuita ed la consiglierei anche a chi non ha particolari interessi religiosi.

Glasgow - Cattedrale di San Mungo
Glasgow - Cattedrale di San Mungo
Glasgow - Cattedrale di San Mungo

Proprio accanto alla chiesa c’è l’accesso alla necropoli di Glasgow, una cimitero vittoriano che si inerpica lungo una collina e che ospita oltre 3500 monumenti funebri. Chi ha già avuto a che fare con questo tipo di cimiteri saprà che gli anglosassoni hanno con la morte un rapporto decisamente differente da quello dei cattolici italiani e che i cimiteri non sono luogo di pianto ma di commemorazione. La necropoli è un luogo magico e pieno di storia. Su molti dei monumenti sono infatti raccontate le vite delle persone che qui negli anni sono state sepolte ed è un luogo di incredibile bellezza. Dalla cima della collina, poi, si può godere di una vista unica sulla cattedrale e sulla città.

Glasgow - Necropoli
Glasgow - Necropoli
Glasgow - Necropoli

L’ultimo giorno a Glasgow – piovoso, e qui non è una novità – è stato dedicato ai musei. Noi abbiamo scelto il Riverside Museum – che è il locale museo dei trasporti – e il Glasgow Science Center. Mete perfette per geek e famiglie con bambini. Entrambi gli edifici si raggiungono facilmente in autobus e sono vicini l’uno all’altro.

Il museo di Riverside è gratuito ed ospita una bella esposizione che racconta la storia dei trasporti, dalle carrozzine per bambini a treni enormi arrivati direttamente dal Sudafrica passando per auto e moto, in cui non manca un pizzico di Italia che in questo è stata maestra. All’esterno è possibile visitare anche la Tall Ship, una vera nave che oggi è attrazione per grandi e piccini.

Glasgow - Riverside Museum
Glasgow - Riverside Museum
Glasgow - Riverside Museum

Il Glasgow Science Center invece è il museo delle scienze. È pensato soprattutto per i bambini che qui troveranno attività pratiche e divertenti di ogni tipo per capire meglio la fisica del mondo che ci circonda, il corpo umano e molto altro. Ospita anche un planetario e nei giorni di bel tempo si può salire in cima alla torre per godere di una vista pazzesca.

Glasgow - Science Center
Glasgow - Science Center
Glasgow - Science Center

I meno geek potranno trovare assai valide alternative visitando i Glasgow Botanic Gardens oppure dedicarsi alla scoperta di arte contemporanea ed emergente al The Lighthouse, un edificio particolare, in centro città, da visitare seguendo una rampa a elica, che ospita un centro per il design e l’architettura.

Per chi volesse godere anche la vita notturna della città, Glasgow è famosa per il suo Pub Crawl, una passeggiata tra pub per gustare ogni tipo di drink. Ci si può organizzare in autonomia, scegliendo i molti pub lungo l’anello della metropolitana, o affidarsi a tour organizzati.

I gourmet non potranno perdersi una sosta per una scottish breakfast discreta o un sontuoso afternoon tea (servito tutto il giorno) in una delle Willow Tearooms (una è proprio su Buchanan Street). La chicca extra è che le tearoom sono state arredate da quel Charles Rennie Mackintosh che poi è diventato il maggior esponente dell’Art Nuveau del Regno Unito.

Glasgow - Willow tearooms
Glasgow - Willow tearooms
Glasgow - Willow tearooms

Imperdibile anche una cena con degustazione al Drygate Brewing Co., il pub che sta giusto davanti allo stabilimento di produzione e in cui la birra arriva servita appena fatta, senza neanche passare dalla bottiglia. Anche la cucina è ottima e il menù è piccolo il giusto per avere abbastanza scelta senza perdersi. Se esistesse una stella per i pub io credo che questo la meriterebbe.

Glasgow - Drygate Brewing Co.
Glasgow - Drygate Brewing Co.
Glasgow - Drygate Brewing Co.

Per una cena easy, accompagnata da ottima birra e sidro e con un servizio delizioso e familiare, consiglio Fault and Blame, piccolo pub che si trova in centro e che offre ottimi panini, comprese varianti vegetariane e vegane, a prezzi popolari e con una qualità sopra la media.

Qualche giornata extra potrebbero garantire maggiore tranquillità e tempo per vivere la città meno da turisti ma tre giorni saranno perfetti per godersela senza fretta e lasciarci un pezzo di cuore.

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Valentina

Creo, cucino, fotografo, scrivo. Sono una web writer, food stylist e fotografa freelance.
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E anche oggi la rubrica “i vegani mangiano solo E anche oggi la rubrica “i vegani mangiano solo erba” ci propone dei tristissimi pancake senza uova e con latte vegetale e gocce di cioccolato. Cioccolato che notoriamente si ottiene dal cacao, che cresce sugli alberi e quindi conta come verdura, discussione chiusa 😬

Ovviamente sono ironica 💁🏻‍♀️ ma se vi interessa farvi mettere fame da una verdura guardate fino in fondo, ne vale la pena 😎

La ricetta, per la colazione del weekend, è sul blog, al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina e nelle stories di oggi

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Se i backstage degli scatti per Brodo di Coccole t Se i backstage degli scatti per Brodo di Coccole ti sono piaciuti* allora goditi questo backstage dei backstage. Oggi ti mostro tutto il processo che mi porta dall’idea alla pubblicazione di una videoricetta 🎥.

Per te ci vorranno solo un paio di minuti, ma grazie ai prodigi del montaggio saranno abbastanza per scoprire cosa succede nella giornata di una content creator libera professionista e qual è il lavoro per cui - mamma si meraviglia ancora 😅 - aziende e agenzie mi pagano portando gioia alle casse dell’INPS, a me, al mio commercialista e a Zooplus per l’acquisto delle pappe per i fondamentali assistenti 🐈

Non tutte le giornate sono come questa, ed è una delle cose che mi piace di questo lavoro che riesce a conciliare la mia anima creativa con quella razionale, un po’ nerd e precisetti.

Una routine base comunque per me è tutto e mi permette di non perdermi dietro alle idee, che spesso tendono ad andare per conto loro. Per questo scrivo, appunto, scarabocchio e, in definitiva, posso dire che quel che faccio è prendere questi pezzetti di un puzzle e metterli insieme per creare un’immagine unica, e possibilmente bella e appetitosa 😬

E tu, immaginavi che ci fosse tutto questo dietro a una manciata di secondi di video? Se hai curiosità, domande o vuoi condividere la tua esperienza ti aspetto nei commenti, qua sotto 👇🏻 

La ricetta arriva venerdì quindi questo è anche uno spoiler, o forse un indovinello 😎

*li trovi tra i vecchi reel

MUSICA: “Monkeys Spinning Monkeys” Kevin MacLeod (incompetech.com)
Licensed under Creative Commons: By Attribution 4.0 License
http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

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Lunedì con una ricetta che è più un atto di res Lunedì con una ricetta che è più un atto di resistenza.

Perché, mio caro inverno, tu puoi pure continuare a darci quintali di broccoli e cavolfiori ma finché noi troveremo il modo di renderli deliziosi non l'avrai vinta 😬

Qui è quando ho tuffato un avanzo di cimette di cavolo nella pastella di farina di ceci e le ho trasformate in deliziosi e croccantissimi bocconcini con il prode aiuto della mia friggitrice ad aria. Una roba che come si può descrivere? Un "crock" memorabile!

Ora, probabilmente vale sempre, ma questo è il lunedì adatto per farci i cavoli nostri 😅. Fritti ad aria, of course (ma pure nell'olio se vi aggrada).
Tutto vegetale, per un bel boost a questa ultima settimana di #veganuary 😉

La ricetta, come al solito, è al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina, e nelle storie di oggi.

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Cose che chi l'avrebbe mai detto: - gennaio dura 8 Cose che chi l'avrebbe mai detto:
- gennaio dura 87 giorni solo se quegli 87 giorni non ti servono davvero
- ripartire quando non ti sei mai fermata è impossibile (la fisica ha sempre ragione ma anche la stanchezza non scherza)
- pure nel mare dell'incostanza si possono lanciare delle ancore
- non esiste un limite al numero di pennarelli che si possono desiderare e possedere
- il caso non è mai così casuale come sembra
- anche nella vaporiera ci si possono cuocere dei carboidrati (e ogni occasione, anche un secondo Capodanno a fine gennaio, è buona 😬)

Qui è quando, usando una parte delle fee dei vostri acquisti affiliati su Amazon (quindi grazie! ❤️) ho comprato una adorabile vaporiera in bambù e ci ho cotto dentro i mantou, i panini cinesi al vapore, anzi, i panini più buoni del mondo (forse non l'avevo mai raccontato prima ma questi panini mi piacciono così tanto che ne ho fatti preparare una montagna per la colazione a casa nostra la mattina che ci siamo sposati ❤️).

La ricetta, facile facile, senza bisogno di farine strane o aggeggi vari e pure vegana è al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina, e nelle storie di oggi.

La sofficità è indescrivibile, parliamo piuttosto del ripieno: per te dolce o salato? (Nel post sul blog ti ho raccontato i miei preferiti 😉)

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La seconda metà di gennaio sembra un momento un p La seconda metà di gennaio sembra un momento un po’ fuori dal tempo per parlare di anno nuovo e modi per organizzarsi ma eccomi qui, a raccontarvi di come l’anno scorso, più o meno in questo periodo, ho preso in mano la situazione e ho deciso di tentare il tutto per tutto per dare una svolta al modo di organizzare la mia comunicazione.

I tentativi fallimentari a un certo punto ho smesso di contarli, il bullet journal sembrava l’ultima spiaggia e si è rivelato, invece, un porto sicuro. Dopo aver utilizzato il bujo per tutto lo scorso anno, ho deciso di raccontare meglio come e perché si è rivelato uno strumento prezioso di organizzazione e come ho avviato il setup di questo 2023. 

Nel video vi mostro quello sbrindellato dello scorso anno, un po’ del work in progress e sfogliamo insieme quello di quest’anno che, lo dico con certezza, non è che all’inizio, perché ora che ho un taccuino bello, solido e con tante pagine, come quello che mi ha regalato @verywondershop, potrò aggiugere anche spazio per gestire i miei nuovi progetti e il lavoro per i miei clienti. Insomma, questo non è che il principio.

Con questo video, ma soprattutto con l’articolo che ho scritto sul blog, voglio inaugurare una nuova serie di contenuti dedicati al dietro le quinte, perfetti per chi volesse lanciarsi nell’impresa di un proprio business online ma anche per chi ha solo voglia di sbirciare e capire di più dei meccanismi che si muovono per far funzionare tutto.

L’articolo si trova al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina, e nelle storie di oggi.

Aspetto i vostri commenti per conoscere la vostra esperienza con il bullet journal e sapere se questo tipo di contenuti vi interessa. I commenti sono lo spazio giusto anche per domande e dubbi 👇🏻
Valentina, 41 anni oggi. Sopravvissuta alla frang Valentina, 41 anni oggi.

Sopravvissuta alla frangetta riccia degli anni 80, a certi vestiti di Carnevale che è meglio non raccontare, ai crop top di Non è la Rai, ai jeans a zampa, alla vita bassa e ai migliori e peggiori Sanremo.

Sollevata all’idea di essere stata adolescente prima dei social, stupita di essere arrivata qui senza Google Mappe.

Queen of cappuccino, chocolate addicted, cats victim e, soprattutto, sticazzi goddess.

Da piccola volevo diventare grande e quindi la considererei una missione riuscita, sulla faccenda di invecchiare sto ancora riflettendo. Tanto a noi che passiamo la vita a fare fotografie, ci basta fare click per fermare il tempo ⏳
Qui è quando ho detto che non sapevo se sarei riu Qui è quando ho detto che non sapevo se sarei riuscita a condividere qualche ricetta per il #veganuary ma poi mi sono ricordata di avere fame e allora eccoci qua 😅

Una ricetta sfiziosa assai, facile facile, perfetta pure per la schiscetta e che tornerà utile in più di un’occasione, sono pronta a scommetterci 😋

Ti aspettavi che la cucina vegana potesse essere così semplice e strepitosa? 😎

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Tra dicembre e gennaio ci servirebbe un cuscinetto Tra dicembre e gennaio ci servirebbe un cuscinetto di due settimane per riprogrammare tutto e ripartire con slancio. Invece eccomi qua, a metà gennaio, in equilibrio precario tra il lavoro, i progetti, la stanchezza e tutto quanto.

Il #veganuary è cominciato da un pezzo e quest’anno quasi neanche me ne sono accorta. Sarà anche che, pur non avendo e non volendo fare una scelta drastica, ormai la gran parte dei miei pasti sono vegetali perché semplicemente li preferisco.

Questo gioco - perché di gioco si tratta e non di fare a gara a chi è più bravo o più etico - di provare a essere (più) vegetali per un mese per me rimane comunque l’occasione migliore per scoprire cosa si possa mettere in tavola senza carne, pesce, formaggi e derivati animali e aggiungere alla tavola una enorme varietà di sapori.

E no, vi vedo scuotere la testa, non servono per forza tofu, seitan e ingredienti che ancora nella nostra cultura percepiamo come esotici (capiamoci, voi pensate che i pomodori ora facciano parte della vostra tavola, ma fino al 1540 in Europa non li aveva visti nessuno, quindi si tratta solo di dare tempo al tempo). Per me, comunque, vale la pena di provarci, pure con quelli, ma se volete cominciare da ciò che avete in frigorifero, ho raccolto sul blog taaaante ricette vegetali sfiziose e semplici. 

Qui potete trovarne una piccola selezione da sfogliare. Sul blog, al link in bio e nelle storie di oggi, cliccando qui 👉🏻 @valefatina le potete scoprire tutte.

E adesso ditemi, vi viene in mente un piatto della vostra cucina tradizionale che è vegano senza neanche saperlo? Comincio io con uno dei miei preferiti: riso e verza. E i vostri quali sono? Li aspetto nei commenti, qua sotto👇🏻

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Hello there, benvenutǝ o bentrovatǝ. Questa è u Hello there, benvenutǝ o bentrovatǝ.
Questa è una non breve - e questo è già un fatto di me - presentazione per conoscerci o riconoscerci.

💁🏻‍♀️Valentina. Fotografa e content creator di mestiere. Racconto il cibo come la più grande storia d'amore mai vissuta: con immagini, video e parole che ne facciano poesia.

📷 Lavoro con piccole e grandi aziende del settore food e agenzie di comunicazione per le quali realizzo contenuti per siti internet e canali social, materiale fotografico dedicato alla stampa (magazine, calendari, cataloghi) e al packaging.

👩🏻‍🍳 Ho un blog di cucina e cose belle, si chiama Brodo di coccole, attraverso il quale condivido la mia passione e l’esperienza in cucina buona e facile e tutto quello che è creatività e manualità.

💭 Qui troverai piccoli extra di quei contenuti, pensieri e riflessioni sulla vita, l’universo e tutto quanto (e anche questa cit. è un fatto di me) e un po’ della mia quotidianità di libera professionista e vecchia zia TM.

🌈 Credo nell’educazione, nell’inclusione e nel rispetto e l’accoglienza delle diversità.

Abuso di sarcasmo e (auto)ironia, dei colori, di prodotti per la skincare, avverbi modali e aggeggi da cucina.

Lavoro a maglia, cucio, ricamo, compro troppa cancelleria, creo biglietti fatti a mano, acquerello e decoro biscotti che non mangerò, perché preferisco la pizza.

Sono sposata con il Tucci - che sopporta e supporta le mie imprese da 12 anni - vivo a Torino, ho il cuore a Edimburgo e la famiglia d’origine a Napoli.

Divido le mie giornate con Ariel e Pixel 🐈🐈 - i veri padroni di casa - e con la spondiloartrite psoriasica, l’inquilina non pagante di tutta questa situa. 

Ascolto un sacco di musica e di podcast, amo le biografie e i saggi storici (sì, i polpettoni 😬) e faccio la Settimana Enigmistica per rilassarmi.

Se sei arrivatə da poco o sei qui da sempre e vuoi raccontarmi qualcosa di te o hai altre domande e curiosità, lo spazio perfetto per farlo è qua sotto, nei commenti. Ti aspetto ❤️👇🏻

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(Le foto sono di @marzialli e @revefotografie ❤️)
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