Lo scorso fine settimana sono andata nelle Langhe, nel pieno della zona del Moscato, a scoprire ancora un po’ delle sue tradizioni. Che questo per me sia un luogo del cuore ormai non è certo un mistero, dopo essermene innamorata perdutamente, al punto di aver persino deciso di sposarmi proprio tra quella bellezza ci sono tornata spesso e ho scoperto, ogni volta, qualcosa di nuovo che ha saputo stupirmi e regalarmi buone sensazioni.
È una zona questa, incastonata come un gioiello tra l’astigiano e il cuneese, ricchissima di storia. Una terra di persone operose che hanno saputo prenderne il meglio e valorizzarlo, gente che si è fatta custode del sapere locale e di un territorio che solo grazie a questo possiamo oggi godere e scoprire.
Così è anche per la famiglia Toso che da generazioni gestisce la Toso Spa di Cossano Belbo. L’azienda si occupa di produzione vitivinicola dal 1910, oggi è diretta da Gianfranco, Piero e Massimo Toso, e con i suoi 38 milioni di fatturato e una produzione di circa 150 mila bottiglie al giorno ha comunque conservato un forte carattere familiare e mantenuto quella cura e attenzione che spesso stabilimenti e imprese così grosse rischiano di perdere.
All’interno dell’azienda vengono custoditi con cura, in un piccolo museo di tre sale, i macchinari e gli utensili che hanno fatto la storia di questa famiglia. Particolarmente bella è la sala dedicata al vermouth al cui centro campeggia il tavolo dell’erborista su cui sono raccolte erbe ed essenze che è possibile toccare e annusare per una vera esperienza sensoriale. Sulle pareti, sotto le volte di mattoni, file e file di bottiglie che raccontano l’evoluzione del prodotto.
Un passo oltre la tradizione, invece, c’è un’azienda moderna e attenta a tutti gli aspetti della produzione, che oggi, grazie impianti fotovoltaici e all’utilizzo di biomasse si autosostiene per circa il 40% del consumo di elettricità e che riesce a trasformare i fanghi di produzione in nuovo hummus che fertilizza le nuove colture, nel pieno rispetto di un territorio preziosissimo.
La Toso SPA oggi produce vini, in special modo spumanti, vermouth torinese, una linea di vodka aromatizzata ma soprattutto uno dei prodotti più tipici e amati delle Langhe: l’amaro Toccasana di cui ha raccolto l’eredità e continuato la tradizione, seppur in una veste più moderna con una nuova bottiglia che ne valorizza densità e colore e una serie di proposte che l’hanno rilanciato anche tra i più giovani e fuori dal suo territorio.
L’amaro Toccasana nasce in una antica – e ancora esistente – erboristeria di Cessole, creato da Teodoro Negro, un personaggio intorno al quale si sono raccontate molte buone storie. Un erborista precocissimo e assai dotato che ha servito la sua comunità fino alla fine dei suoi giorni e che ancora oggi vive nei cuori degli abitanti di questa borgata e nei figli e nipoti che ne portano avanti il lavoro.
L’erboristeria si presenta oggi come allora come un piccolo luogo di benessere e, seppure con continui ammodernamenti e ristrutturazioni, è rimasta quella che era, conservata in tutta la sua delicata bellezza. Il piccolo locale è circondato da piante aromatiche fresche che crescono lungo il greto del fiume Bormida e La dott.ssa Piera Matilde Negro e la dott.ssa Enrica Maria Marchioni da dietro al bancone dispensano profumati e preziosi consigli a chiunque desideri consultarle.
Il Toccasana, che qui vide i suoi natali, oggi viene realizzato con un’infusione a freddo di ben 37 erbe diverse ed è questo a renderlo con un prodotto unico con un sapore particolarmente aromatico e speziato. Non è solo un digestivo ma un piccolo piacere amaro, di quelli che piacciono molto anche a me, che sono invece un’amante dei liquori più dolci. Le note amarognole si rivelano al palato un piccolo piacere dissetante che chiudono perfettamente un buon pasto in compagnia accompagnando il successivo momento di relax. L’ho trovato perfetto come fine pasto, dopo una mangiata langhetta al Ristorante Madonna della Neve di Cessole, un pranzo di quelli che iniziano con il vitello tonnato e, passando attraverso i ravioli del plin serviti al tovagliolo ti fanno atterrare su un tris di dolci che non lascia scampo: torta di nocciole classica, tiramisù al moscato e fragolata.
È un prodotto molto versatile che può essere bevuto liscio oppure essere protagonista di punch caldi, nella stagione fredda o di drink contemporanei e di tendenza. Il suo sapore unico e rotondo, un po’ nostalgico senza essere retrò, lo rende perfetto per inventare e reinterpretare cocktail e aperitivi pre e after dinner donando loro una nota insolita. È sufficiente dell’acqua tonica o una cedrata e una manciata di cubetti di ghiaccio per ottenere risultati davvero sorprendenti e per gli appassionati di mixology moderna, sul sito internet dedicato a questo prodotto, c’è un intero ricettario di drink da realizzare con l’amaro Toccasana realizzato in esclusiva da Stefano Armiento.
Grazie a questo rilancio oggi l’amaro Toccasana è anche di tendenza, protagonista di eventi dedicati. Si trova facilmente in tutto il nord ovest ma è apprezzato anche nel sud Italia e la mappa del gusto viene costantemente aggiornata con nuovi punti vendita e locali in cui è possibile gustarlo. In ogni momento e da ogni parte del monto è possibile acquistarlo comodamente dallo shop online Toso.