Quattro anni a Torino e non ero ancora stata nelle Langhe. Non so neanche perchè, è proprio vero che si fa più fatica a vedere quello che sta proprio sotto il nostro naso. L’occasione è stato un fine settimana rubato all’estate bollente della città e la voglia di scappare senza poter andare troppo lontano. Patrimonio UNESCO dal giugno 2014, queste incantevoli colline si trovano tra Cuneo e Asti e si raggiungono in poco meno di un’ora di statale.
Siamo arrivati in due, di venerdì sera, dopo una settimana di lavoro che sembrava non voler mollare mai e abbiamo trovato bellezza, silenzio, profumo di buono e una luna gigante da restare senza fiato. Cercavamo, di certo, molto meno. Ci immaginavamo una gita fuori porta semplice, un momento di quiete senza troppe pretese. Siamo partiti poco organizzati e con molta voglia di lasciarci andare e ascoltare il cuore e la pancia, più della testa, e non poteva esserci presupposto migliore. Le Langhe ti accolgono con sorrisi e affetto e ti prendono per la gola con cibo e vino.
Sono stata io a occuparmi della ricerca e prenotazione del posto dove dormire, volevo un posto con piscina per prenderci anche un momento di tranquillità tutto nostro e sentire quest’estate un po’ più fresca sulla pelle. Ho trovato, tra gli altri, Ada Nada. Il sito convincente e chiaro e un occhio alle recensioni su Booking e Tripadvisor mi hanno spinta a chiedere la disponibilità. Ho ricevuto risposta da Annalisa in pochissimo tempo e confermato – senza bisogno di acconto – una camera tutta per noi.
Siamo stati accolti da Franco, che ha aspettato che arrivassimo nonostante l’ora inconsueta per una stuttura di questo tipo, e ci siamo sentiti a casa da subito. Ho sfilato le scarpe, preso un bicchiere del loro rosè dalla wine room – Ada Nada è anche cantina – terminato l’ultima revisione di un paio di pezzi, aggiornato i calendari e poi bagno in piscina, affacciati sulle Langhe insieme alle stelle. La vita è un posto bellissimo, in certi momenti può essere anche meglio.
Sabato mattina ci siamo concessi un abbondante brunch a base di uova, affettati e formaggi locali e torte fatte in casa da non riuscire a smettere, poi ci siamo diretti verso il mercato di Alba dove abbiamo fatto scorta di formaggi, mocette e passeggiato per il centro di questa cittadina dominata dalla Ferrero e dai suoi odori (non me ne si voglia ma quel giorno facevano la Nutella e c’era un odore rivoltante). Colti dalla pioggia abbiamo deciso di percorrere in auto almeno una parte della Strada Romantica delle Langhe fermandoci qui e là solo per scattare qualche foto. Ci siamo attardati fino al pomeriggio inoltrato pur senza esserci avventurati alla scoperta dei centri che si trovano lungo il percorso. Questo luogo è incredibilmente bello anche con il cielo grigio. Tra le curiosità la Cappella di Sol LeWitt e David Tremlett nella tenuta Ceretto e l’imponente cedro del Librano che svetta sul colle Monfalletto, nella tenuta Cordero di Montezemolo. Abbiamo trovato entrambi in manutenzione (sarebbe stato bello saperlo in anticipo, Internet è anche un mezzo di informazione, non solo pubblicitario) ma vorrà dire che avremo una scusa in più per tornare.
A sera abbiamo potuto apprezzare l’ottimo cibo delle Langhe a cena alla Locanda ‘d Batista. La temperatura ce lo ha permesso e allora ci siamo divisi tajarin (i miei primi veri tajarin!), trippa in umido, ravioli di seirass, formaggi locali e abbiamo aggiunto un gustoso tris di dolci: panna cotta, bunet e torta alle pesche. Tutto ottimo, accompagnato da un quartino di dolcetto della casa. Il locale ha l’aspetto di una trattoria classica, tovaglie a quadri e ambiente caldo, accogliente e familiare. Il servizio è stato impeccabile e molto cortese, aggiungendo anche il caffè abbiamo speso 36€ in due.
Domenica è tornato a splendere il sole e quegli stessi panorami hanno nuovamente cambiato volto. La colazione vista Langhe ci ha aperto il cuore e abbiamo deciso di fermarci un giorno in più per godere di questa bellezza il più possibile.
Siamo andati a pranzo al Trés, il circolo che Margherita e suo marito Luca hanno aperto da poco a Trezzo Tinella. Margherita ci mette il suo bel sorriso e l’ottima cucina, Luca i tajarin con 42 tuorli per ogni chilo di farina, come vuole la tradizione, e una supervisione del servizio eccellente. Mangiare all’esterno, sotto il porticato, è assai piacevole. L’ambiente è curato ma familiare e accogliente, all’interno c’è una grossa sala e una cantina particolarmente bella. L’offerta è per tutti i palati e tutte le esigenze, si possono scegliere le singole portate o affidarsi ai menù degustazione. Io ho scelto un antipasto alla piemontese con tomini e acciughe verdi e rossi (applausi per le ottime salse, gustose e digeribili), pollo all’arneis – tenerissimo – e ho chiuso in bellezza con un semifreddo di pesche e amaretti. Con vino e acqua abbiamo pranzato con 23€ a testa, in due.
Per chiudere in bellezza ci siamo regalati una bella passeggiata tra le vigne e il cielo blu e qualche ora di relax in piscina, fino al tramonto più romantico di sempre.
Consiglierei qualche giorno in Langa a tutti. In coppia è un’esperienza molto romantica, questi posti lasciano tanto spazio ai sentimenti e alle emozioni, da soli secondo me è un’ottimo luogo per ritrovarsi e abbiamo incontrato molte famiglie, quindi è certamente ideale anche per loro, qui si può dimenticare per un po’ il frastuono e il ritmo della città e ritrovare il contatto con la terra e con l’umanità. Di certo è un luogo per buone forchette, l’offerta agroalimentare è eccellente, il luogo ideale per godersi la vita un morso e un sorso alla volta.
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