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Babà napoletano

Scritto il 20 Dicembre 2019 Lascia un commento

Mai vorrei sembrare una di quelle persone un po’ ottuse che sostengono che solo al sud si mangia bene, perché francamente allo stato attuale delle cose, pur essendo nata al sud, ho abbastanza anni da aver vissuto più “su” che “giù” e posso affermare con una buona dose di esperienza che pure in questo nord relativo si mangia alla grande, perché la fame e la gola sono sentimenti trasversali.

Vero è, però, che quando nasci in un posto certe competenze le acquisisci quasi attraverso il latte che prendi da bambino, perché le vedi fare di continuo, le conosci bene e ti viene più semplice, così, se mai più mi accosterò a un panttone o pandoro fatto in casa, perché ci va davvero troppo sbattimento, mi rimane comunque qualche dolcetto natalizio da far lievitare in casa (e per il resto ci affidiamo ai veri professionisti).

Il babà è un dolce di cui io riconosco il profumo quando ancora è crudo, lo so gestire perché è come avercelo scritto nel dna e poi, lo devo dire, praticamente si fa da solo e mentre aspetti ti puoi occupare di tutto il resto, quindi i punti a favore sono moltissimi.

A Napoli il babà si mangia in tutte le stagioni ma a Natale, mi pare, sia persino più adatto per i colori e il suo essere così sontuoso, regale e maestoso. Questa è la ricetta che mi porto dietro da anni e che da anni mi rende sempre incredibilmente felice. Così ti auguro che sia il tuo Natale, pieno di rum e morbidissimo.

Babà napoletano

Babà napoletano
Babà napoletano
Per 4 persone

Ingredienti

    Per l’impasto
  • 450 g di farina
  • 6 uova medie
  • 1 cucchiaino di lievito di birra secco
  • 30 g di zucchero
  • 150 g di burro
  • Un pizzico di sale
  • Per la bagna
  • 1 l di acqua
  • 380 g di zucchero
  • 1 bicchiere abbondante di rum
  • Per la decorazione
  • 250 ml di panna fresca
  • 2 cucchiai di zucchero a velo
  • Ciliegine candite

Procedimento

Mescola la farina con il lievito di birra secco e lo zucchero in una ciotola.

Unisci le uova, una per volta impastando a mano o con la planetaria.

Quando le uova saranno state completamente assorbite, aggiungi il burro freddo a pezzetti e il sale e continua a lavorare fino a ottenere un impasto liscio ed elastico che tenda ad aggrapparsi al gancio della planetaria. L’impasto è molto morbido, è assolutamente normale.

Imburra una ciotola capiente e lascia lievitare l’impasto al suo interno, sigillato per evitare che formi una crosta in superficie, fino a al raddoppio del volume. I tempi dipendono dalla temperatura ambientale e dallo stato di attività del lievito, indicativamente ci vorranno 6-8 ore.

Una volta raddoppiato riprendi l’impasto e rovescialo in uno stampo da 28 cm per babà precedentemente imburrato o spennellato con distaccante per teglie fatto in casa. Copri nuovamente e lascia raddoppiare di nuovo, fino a che l’impasto non sarà arrivato a circa mezzo cm dal bordo della teglia.

Scalda il forno a 180°C in modalità statica e cuoci il babà per 50 minuti, coprendo lo stampo con un foglio di carta di alluminio dopo circa 20 minuti, per evitare che si scurisca troppo.

Prepara una bagna. In un pentolino metti 1 l di acqua con 380 g di zucchero e porta il composto a leggera ebollizione senza girarlo. Lo zucchero si scioglierà da solo. Alle prime bolle spegni e lascia intiepidire poi aggiungi il rum (abbonda con il rum se vuoi che il gusto sia abbastanza forte).

Sforna il babà dopo 50 minuti e lascialo raffreddare su una gratella. Reinseriscilo nella sua teglia una volta freddo e bucherella tutta la superficie con uno stecchino di legno. Bagna con lo sciroppo al rum scolando l’eccesso e recuperandolo di volta in volta per versarlo nuovamente sul babà fino a che questo non lo avrà assorbito completamente.

Copri e lascia riposare in frigorifero il babà nel suo stampo per almeno due ore poi sforma e disponi su un piatto da portata.

Monta la panna con lo zucchero a velo e decora il babà con ciuffetti di panna e ciliegine candite. Si conserva in frigo per 2-3 giorni circa.

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Salvato in: Brioche, Capodanno, Dolci e dessert, Lievitati, rustici e torte salate, Natale Ingredienti: Burro, Farina, Panna, Rum, Sale, Uova, Zucchero

Valentina

Creo, cucino, fotografo, scrivo. Sono una web writer, food stylist e fotografa freelance.
Amo il cioccolato nocciolato, camminare a lungo, la letteratura per ragazzi e i gatti rossi. Credo nei carboidrati, nella felicità e nell'organizzazione.
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Il giorno del mio compleanno, da che abbia memoria Il giorno del mio compleanno, da che abbia memoria, è un giorno che mi appartiene, in cui posso fare ciò che desidero e in cui mi dedico tempo e cura e un dolce, ovviamente. Il dolce del mio compleanno è diventato un rito, qualcosa  a cui penso con mesi di anticipo, è un progetto lento fatto di desideri e voglie, di auto ascolto, soprattutto. L'idea che per un giorno all'anno, almeno, io possa sentirmi meno travolta dagli eventi, meno impegnata a giudicarmi e a condannarmi a fare di più, meno presa da tutto quello che non so e non posso fare è una tale luce che, per il mio compleanno, mi concedo spesso di fare quello che non so fare, di sbagliare e riprovare. Così questo paris-brest al cioccolato con croccante di nocciole sarebbe stato il dolce del mio compleanno di ieri, se distratta, non avessi sbagliato completamente la cottura della pasta choux e non avessi dovuto rifare tutto. Avrebbe potuto essere subito, ma in fondo, questa volta, il regalo è stato avere (quasi) due giorni per me. E forse quando ti avvicini così pericolosamente ai quaranta come me, più luce è quello che serve. E serve zucchero a velo, quello sempre, abbondante, su tutto.
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La ricetta del paris-brest al cioccolato con croccante di nocciole è sul blog, al link in bio 👉 @valefatina
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Valentina, 39 anni oggi. Ma potrebbero essere 390 Valentina, 39 anni oggi. Ma potrebbero essere 390 perché è giovedì sera e al giovedì sera l'artrite mi morde forte. Artrite, appunto, psoriasica, come compagna di vita da molti anni. Una passione smodata per tutto quello che si mangia, fin dal principio dei tempi, che poi è il motivo per cui una decina d'anni fa ho smesso di mangiare surgelati e mi sono messa persino a cucinare. Cucinatrice anarchica, rimescolatrice di cambiamenti e rivoluzioni, impastatrice di desideri e fotografa per lavoro, perché a noi che facciamo tante cose ci piace il pensiero di poterlo fermare, qualche volta, il tempo. Fotografo il cibo perché le persone si muovono.
Motivatrice di orchidee e cactus, sferruzzatrice di cappellini, maglioni e coperte, acquerellatrice senza talento, camminatrice di parchi e giardini botanici. Dei miei viaggi mi ricordo sempre il sapore.
In una vita passata devo essere stata un topolino, perché in questa amo il formaggio come chiunque altro potrebbe amare un regalo prezioso. Per fortuna di essere come gli altr* non me n'è mai importato molto perciò, davanti al mio Cartier di Stilton (che è chiaramente il cibo degli dei), buon compleanno a me, cento di questi formagg... ah no, ma sì dai! 🧀🥳🥂
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Il vassoio è un regalo di mio marito, acquistato da @latteriabera ❤️
Non sto vedendo le amiche, gli amici e i parenti, Non sto vedendo le amiche, gli amici e i parenti, non sto uscendo, neanche per la spesa (e qui devo farmi pat pat per aver creato una mia rete di banchi al mercato che conosce anche mio marito), non sto organizzando nulla che non sia il lavoro delle prossime settimane ma ehi, è gennaio, ed è il mese della cucina vegetale. Non sarà esattamente una vida loca, ma pure questo giocare a mangiare in modo diverso ha un suo perché, specialmente quando fai cose buone, in tutti i sensi. Il cibo è rivoluzione quotidiana e se dentro un pentola puoi cambiare il mondo, anche quella è un’avventura 🌍 ❤️🌈
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La ricetta degli stick di ceci con il ketchup fatto in casa è sul blog, al link in bio 👉🏻 @valefatina 
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Noi oggi stiamo insieme da 10 anni (DIECI 😱) e Noi oggi stiamo insieme da 10 anni (DIECI 😱) e siamo ancora qui a chiederci come sia possibile che il tempo sia passato così in fretta. Insieme siamo andati al mare, in montagna, al sud e al nord ma soprattutto, insieme, siamo andati avanti, siamo cresciuti, ci siamo sorretti e sospinti, quando è stato necessario. Abbiamo preso decisioni complicate, fatto scelte impopolari e anche qualche colpo di testa. Siamo due teste dure e non potremmo essere più simili e più diversi, ed è forse questa la nostra più grande risorsa. Abbiamo discusso di tutto e riso di niente, come fanno i bambini, abbiamo fatto le regole, come fanno gli adulti. Non abbiamo mai parlato di futuro ma lo abbiamo sempre costruito, un giorno per volta. Abbiamo progettato di vivere a Berlino, a Edimburgo, a Londra, a New York e poi abbiamo comprato casa a Torino. Potremmo andare ovunque, tu e io, ora lo sappiamo, ed è per questo che abbiamo scelto di restare. Perché non conta dove appoggi il dito su una cartina ma chi ti tiene stretta la mano mentre lo fai. Conta trovarsi a casa, non importa dove, insieme a te ❤️
Alla resa dei conti non è che mi paia così neces Alla resa dei conti non è che mi paia così necessario fare i conti. Vale di più aver comprato casa o una pandemia globale? Quanti punti aggiunge al bilancio l’essere stata sempre in ritardo su quello che facevano tutti? E quanti ne toglie la capacità di rialzarsi, nonostante la mancanza di prontezza? Insomma io non lo so e non ho neanche voglia di mettermi a fare la trigonometria con la vita. Avrò trentanove anni tra 14 giorni, questa è la mia faccia sbattuta da troppa stanchezza, con la fascia per coprire i capelli sempre pazzi, coi piedi per terra anche quando i piedi mi fanno male. Non sono stata brava e neanche cattiva ma credo ancora a Babbo Natale, credo all’anno nuovo e credo in me, anche quando mi sembra di non farcela granché.
E questo vi auguro per il 2021: poche cose, ma abbastanza importanti da valere anche senza mettersi a contare. Buon anno, buon domani, buon futuro ❤️🌈🌟
Chiudere le #coccoledinatale è un’esperienza a Chiudere le #coccoledinatale è un’esperienza a metà tra la disperazione e la liberazione. In 24 giorni fai in tempo ad abituarti e affezionarti. Diventa parte di me il controllare che tutto sia partito, che Mailchimp abbia fatto il suo dovere, che il blog non sia andato in crash, e ancora prima preparare le ricette e, a ritroso, pensarle, scegliere, scartarle. È un frullatore - nel senso che mi fa sentire come se ci stessi dentro - eppure quando arrivo in fondo, un attimo dopo aver tirato il fiato, non riesco a non pensare “e domani?”. Ho riempito questi due giorni di “vuoto” con molta musica natalizia, molti acquerelli, molti film, molto lavoro a maglia, un numero decente di passi, un numero indecente di calorie e un numero infimo di ore di sonno. Ora è il momento di dire grazie. Mi piacerebbe farlo personalmente, mi piacerebbe che ci fossero abbracci e baci veri, ma cercherò comunque di includervi tutt* qui:
- 123.000 volte grazie per aver letto le ricette del calendario
- 2.900.000 volte grazie per averle trovate o aggiunte su Pinterest
- 853 volte grazie a chi si è iscritto per ricevere le email di Natale
- 2471 volte grazie per aver risposto a quelle email
- centinaia di volte grazie per i DM ricevuti su Instagram ogni giorno
- un numero inimmaginabile di volte grazie per aver dato un valore enorme alla fatica che questo progetto inevitabilmente richiede.
Grazie per esserci stat* per la prima volta e per esserci da sempre, grazie per le ricette ricevute, per il supporto, per la presenza, per l’affetto, per le belle parole e per la condivisione di pensieri, riflessioni e preparazioni. La cucina ha questo potere qua, di tenerci tutti insieme e allora teniamoci stretti ancora per un attimo ❤️
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L’ultima piccola gallery (swipe verso sinistra per sfogliarla) riassume le ultime otto ricette di questo Natale. 364 giorni al prossimo 🌟🎄❤️
Per quanto diverso, per quanto inconsueto, per qua Per quanto diverso, per quanto inconsueto, per quanto strano, per quanto più, per quanto meno, per quanto troppo o troppo poco, buona vigilia di Natale. C’è poco di giusto da dire in un Natale così ma, comunque vada, prendetevi il tempo di viverlo, concedetevi tutte le emozioni possibili, non sentitevi sbagliat* o inadeguat*, riposate, abbiate cura di voi ❤️
La vera verità è che ho mille foto di biscotti e La vera verità è che ho mille foto di biscotti e zero cose da dire quindi: biscotti! Che comunque qualche volta - specialmente quando è quasi Natale - sono l’unica cosa che serve, dai 🎄❤️🌟 
Che state facendo di bello in questa attesa? 🤶🏻
Lo dico sempre che l’Avvento passa troppo in fre Lo dico sempre che l’Avvento passa troppo in fretta. Con oggi si chiude il secondo terzo di questa avventura insieme, sedici ricette per sedici giorni, tante nuove idee per il menù delle feste, per i regali da cucinare - come questi villaggi di casette in vetro - e idee alla portata di tutt*. Vorrei avere le parole per ringraziare le 850 persone che ogni giorno ricevono, leggono e rispondono alle mie email, le 90000 persone che dal primo di dicembre hanno letto le ricette e i post di questo calendario, lasciato un commento o condiviso i miei contenuti con i loro contatti, voi che ogni giorno tornate qui, anche quando io mi prendo tempo o perdo i pezzi. È un lavoro enorme da produrre ma ne vale sempre la pena. Qualcuno mi ha chiesto “ma chi te lo fa fare?”, ecco. Voi: grazie ❤️🙏🏻

(Per sfogliare il riassunto visivo degli ultimi otto giorni di #coccoledinatale fai swipe sulla foto verso sinistra)
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