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Brioche all’olio d’oliva (senza uova)

Scritto il 17 Luglio 2020 3 commenti

Che le brioche siano una delle mie colazioni preferite è evidenziato dalla quantità di ricette di brioche presenti su questo blog. Non sono un’amante delle sfogliature (per quanto ami il burro, questo devo ammetterlo), ma mi piacciono le brioche soffici e morbidone, quelle che fanno subito profumo di casa dei sogni, pure in mezzo ai casini e pure nel mezzo dell’estate che, ormai è cosa nota, cancella ogni idea di poesia dalla mia esistenza.

In una prossima vita avrò una bakery, mi viene da azzardarlo, in questa mi ostino a schiavizzare la planetaria e fare e sperimentare impasti. L’ultimo e forse il più amato di sempre, a sentire l’altro inquilino di casa, è questo impasto a base di olio extravergine di oliva, senza uova, perché stavo cercando un risultato che fosse replicabile anche in versione completamente plant-based.

Cercavo un sapore equilibrato, in cui non si sentisse l’aroma dell’olio, e una morbidezza paragonabile a quella delle brioche classiche e questo si è rivelato il risultato perfetto. Questi paninetti all’olio d’oliva sono leggeri come nuvole, profumati di “forno”, con un impasto aromatico, lievitato con lentezza, ideali sia per essere riempiti con creme o confetture dolci che per una farcitura salata, ma anche da sole sono una bomba. Io le userei anche per il gelato o la granita siciliana, pure senza tuppo. Probabilmente questa è la brioche più democratica e inclusiva del mondo.

Il segreto per un risultato così leggero e soffice sta nell’alta idratazione, quindi questa brioche non può prescindere da una corretta lavorazione e dall’uso di farine specifiche per poter riuscire alla perfezione. Non è una ricetta semplice ma è estremamente soddisfacente, dunque vale la pena tentare, innamorarsi, continuare a farle e non lasciare questo impasto mai più.

Brioche all’olio d’oliva (senza uova)

Brioche all'olio d'oliva (senza uova)
Brioche all'olio d'oliva (senza uova)
Per 16 briochine

Ingredienti

  • 100 g di farina manitoba (almeno 330W)
  • 300 g di farina 0
  • 60 g di zucchero (per me di canna)
  • 260 g di latte (anche vegetale) freddo
  • 60 g di olio extravergine di oliva
  • 5 g di lievito fresco
  • Un cucchiaino raso di sale

Procedimento

Per queste brioche il mio consiglio è di lavorare con una planetaria. L’impasto è molto idratato perché il risultato possa risultare soffice anche senza uova ed è lungo da incordare. Lavoralo a mano solo se hai certezza di poter lavorare a lungo senza affaticarti.

Metti le farine nella ciotola della planetaria.

Separatamente sciogli lo zucchero e il lievito nel latte.

Avvia la planetaria con il gancio a velocità minima in modo da cominciare a mescolare le farine e versa il latte poco a poco facendolo assorbire lentamente.

Quando la farina avrà assorbito tutto il latte e l’impasto avrà cominciato ad aggrapparsi al gancio aggiungi il sale e l’olio a filo, a poco a poco.

Assorbendo l’olio l’impasto si trasformerà in pastella: è normale.

Continua a lavorare aumentando di poco la velocità e attendi con pazienza che l’impasto di incordi perfettamente. Lavorando a velocità 2 io impiego circa 25 minuti perché l’impasto di incordi e lasci la ciotola perfettamente pulita. Il latte freddo aiuta a non far scaldare troppo l’impasto che, da caldo, non riuscirebbe più a formare correttamente la maglia glutinica.

Una volta incordato, dai una leggera pirlatura sul piano di lavoro leggermente oliato e lascialo lievitare nella ciotola sigillata fino a che non avrà raddoppiato di volume. La minima quantità di lievito e il latte freddo rallenteranno un po’ i tempi, in questo modo avrai un risultato aromatico e profumato. Con circa 25°C in cucina, il mio impasti lievita in 6-8 ore.

Una volta raddoppiato rovescia l’impasto sul piano di lavoro aiutandoti con un tarocco per staccarlo dalla ciotola. Taglialo in 2 parti e continua a dividere a metà fino a che avrai ottenuto 16 porzioni di pasta. Sembreranno molto piccole ma lieviteranno ancora.

Da ciascuna porzione di impasto ricava una pallina e adagiale, con la chiusura verso il basso, su una teglia rivestita di carta forno ben distanziate tra loro.

Copri con un panno pulito e fai lievitare nuovamente per circa 1-2 ore, fino a nuovo raddoppio.

Inforna i panini a 160°C in forno statico già caldo, sul ripiano centrale, e cuocili per 20 minuti circa. Se lo desideri puoi spennellare con un po’ di latte e aggiungere semi a piacere, i panini che vedi in foto sono stati cotti senza alcun passaggio ulteriore di latte.

Commenti

Salvato in: Dolci e dessert, Lievitati e rustici, Piatti vegani, Piatti vegetariani, Senza latte, Senza uova Ingredienti: Farina, Farina manitoba, Latte, Lievito di birra, Olio EVO, Sale, Zucchero di canna

Valentina

Creo, cucino, fotografo, scrivo. Sono una web writer, food stylist e fotografa freelance.
Amo il cioccolato nocciolato, camminare a lungo, la letteratura per ragazzi e i gatti rossi. Credo nei carboidrati, nella felicità e nell'organizzazione.
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« Costine di maiale bbq (ricetta classica e in slowcooker)
Insalata di riso “California” con surimi, avocado e sesamo »

Commenti

  1. Annamaria dice

    23 Luglio 2020 at 14:55

    Ciao, non ho la planetaria e normalmente quando devo impastare (senza cuocere) uso la macchina del pane con la funzione “solo impasto”. Credi si possa fare anche con queste brioche molto idratate? Grazie mille

    Rispondi
    • Valentina dice

      23 Luglio 2020 at 16:52

      Ciao Annamaria, la macchina del pane, come il Bimby, hanno il motore sul fondo, dove le pale girano, in pochi minuti si scalderebbe e scalderebbe a tal punto l’impasto da impedire del tutto la formazione della maglia glutinica. Purtroppo questo impasto va lavorato a lungo, se hai 35-40 minuti di braccia puoi provare a mano.

      Rispondi
  2. Annamaria dice

    23 Luglio 2020 at 17:24

    Eh no… peccato. Cercherò altre ricette di brioche senza burro. Grazie

    Rispondi

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Ciao, sono Valentina e sono una fotografa food, blogger e content creator.

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Valentina Masullo • Food photography
Sai quei giorni in salita quando tutto sembra più Sai quei giorni in salita quando tutto sembra più complicato che mai? Ecco, il lunedì dopo le ferie lo metterei tra quelli 🫣. C’è da pensare alla posta, alla burocrazia, alla quotidianità e anche al “che mettiamo in tavola?”. 

Nei giorni così il mio tiro salvezza 🎲 è avere nel frigorifero uno di quegli ingredienti jolly da trasformare subito in qualcosa di buono e la pasta sfoglia è la base perfetta da avere a disposizione. Ormai non manca più nella mia spesa.

Diventa in pochi passaggi un ottimo aperitivo, un dolcetto sfizioso e - perché no - una bella cenetta.

Nella ricetta di oggi l’ho trasformata “quasi” in una pizza con l’abbinamento classico di fiori di zucca, mozzarella e alici. Ci si mette tutto sopra, rapido giro di forno e la cena svelta svelta, ma dall’aria gourmet, è pronta 👯‍♀️

La ricetta è, come sempre, sul blog, al link in bio cliccando qui 👉🏻 @valefatina . Se ti va, raccontami qua sotto nei commenti qual è il tuo ingrediente jolly preferito, da tenere sempre in frigo o dispensa 😉👇🏻

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Potrei fare una lunga lista di ricette di casa del Potrei fare una lunga lista di ricette di casa della nostra tradizione che richiedano solo l'uso di tuorli, cominceremmo con la carbonara, per passare  alla crema pasticciera e quella catalana, per arrivare alla maionese e alla pasta fresca e finire con lo zabaione. Ma di queste uova smezzate, di questi pallidi albumi, poi, che farne? Di gettarli via, manco a dirlo!

Oggi ne parliamo in un articoletto utile e svelto da leggere e da salvare in cui ho raccolto qualche consiglio per la conservazione e soprattutto un po' di ricette sia salate che dolci per riutilizzare gli albumi avanzati con ricette sfiziose, semplici e di tutti i giorni, come piace a noi (c'è anche la torta di albumi dell'ultimo reel, che se te la sei persa ti consiglio di recuperarla, è una vera bomba 💣).

Come sempre, l'articolo è sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina

Nel preparare la raccolta mi sono resa conto che mancano all'appello sul blog un mucchio di altre ricette che solitamente preparo, quindi ho cominciato a fare l'elenco di quelle da inserire nelle pubblicazioni future. Sicuramente mancano i "brutti ma buoni", che adoro, ma sono così tante che so che mi perderei, perciò ti chiedo aiuto per riempire questa lista di ricette con gli albumi, lasciami qua sotto, nei commenti, le tue proposte tradizionali o più sfiziose e innovative 👇🏻

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Se la primavera esistesse davvero e non fosse solo Se la primavera esistesse davvero e non fosse solo questa chimera che altalena tra pioggia e afa io l'amerei davvero, continuerei ad essere una ragazza dell'autunno, ma l'amerei senza riserve, anche perché è facile amare quest'idea di rinascita che ci fa accarezzare.

L'amerei per il verde che riempie tutto, che si arrampica, che striscia e s'infila ovunque, per i piedi nudi sull'erba, per l'arietta che t'accarezza quando il sole fa il vocione, per i prati su cui stare stesǝ a specchiarsi nel cielo, per quel profumo che la seguiresti ovunque.

Me l'abbraccerei e la vivrei fortissimo, con intensità, come fanno le farfalle che escono dai bozzoli e stanno dentro quella che sanno essere l'unica stagione che avranno e lo fanno con tutta la bellezza di cui sono capaci. Lo farei come le api, con quell'operosità che non si stanca perché lo zucchero è la miglior ricompensa di sempre, come lo fanno i bruchi, a pancia sempre piena.

Di questa promessa effimera che in un attimo s'accartoccia sotto la pioggia e si lascia seccare dall'aria dell'estate mi acchiapperei ogni attimo. Mi infilerei i fiori e le erbe profumate sotto la pelle, come si fa con la pasta e con i biscotti, farei il fachiro sulle punte degli asparagi e mi getterei dentro una vasca di piselli, come dentro a un bagno di palline colorate.

Invece se ne va via in un soffio e tocca acchiapparla, inseguirla, aspettarla e mangiarsela presto, a morsi grossi, come si fa con le fragole, fino all'ultima goccia che corre via sul viso, con le mani appiccicose e la bocca colorata di felicità.

Le previsioni meteo sono impietose ma forse è l'ultima occasione di accendere il forno e tirare fuori un monumento a questa stagione che non resta mai abbastanza 🌸🌿🍓

La ricetta del plumcake alle fragole è sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina e poi cercandolo in alto, oppure trovi il link diretto nelle storie di oggi.

Qua sotto, nei commenti, le dichiarazioni d'amore vanno bene per ogni stagione 👇🏻

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Uno degli aspetti migliori dell'utilizzare un blog Uno degli aspetti migliori dell'utilizzare un blog per raccogliere le mie ricette è soprattutto il fatto che questo mi consente e aprire uno spazio alla condivisione, fondamentale per fare di una cucina un posto vivo e gioioso.

Non ho immaginato come miei gli spazi che occupo con i miei contenuti, piuttosto mi pare di stare tutti intorno a una grossa tavola virtuale, affollata e chiacchierona ed è l'immagine che mi porto appresso ogni volta che cucino, testo, faccio e rifaccio un piatto, lo fotografo o lo registro: ci siamo tutti noi.

La ricetta di oggi è nata proprio dopo aver raccolto nelle storie, qualche settimana fa, i vostri desideri: «risotti primaverili e legumi!» - si è levata questa voce corale. E allora eccoli qua, in un unico delizioso piatto.

È la stagione dei piselli migliori, freschi e dolci, che metà te li mangi mentre li sgrani (e che nessuno mi sfidi perché ne sono ghiottissima) e l'altra metà li metti dentro una ricetta colorata, divertente, facile e saporita. Perfetto da rifare subito, come idea di pranzo o cena svelta ma non sciatta.

Prima che il caldo arrivi sul serio, sarà il caso di metterlo su: per quantǝ apparecchio oggi? 👩🏻‍🍳

La ricetta è come sempre sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

Se hai voglia di lasciarmi altri desideri per le prossime ricette che vorresti trovare sul blog puoi farlo qua sotto 👇🏻

(Ricorda che, se rifai uno dei miei piatti, puoi taggarmi sulla foto o nelle storie, così che possa ricondividere le tue creazioni ❤️)

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Anche se qui lo spazio è largamente riservato al Anche se qui lo spazio è largamente riservato al cibo di casa, resto pur sempre una curiosa e, sebbene siano lontani gli anni delle improvvisate tra piole e ristoranti, quando ho deciso di tornare a mangiare fuori l'ho fatto alla grande e sono andata all'Osteria Francescana di Massimo Bottura.

Per anni è stato in vetta alla classifica dei migliori ristoranti al mondo e alla cima dei miei 40, ho deciso che fosse il modo migliore per festeggiare e - spoiler - non mi sbagliavo.

Se esiste una sindrome di Stendhal del cibo questo è il posto in cui l'ho provata e mi sono lasciata trasportare da un'esperienza gastronomica e artistica leggera ed entusiasmante.

Ho provato a raccontarla meglio e con più dettagli - anche il famigerato: quanto costa? - sul blog, all'articolo linkato in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina , e nelle storie di oggi ✌🏻

E tu? Ci sei mai statǝ o ci sono ristoranti particolari dove vorresti andare? Raccontami i tuoi desideri o esperienze di alta cucina nei commenti, qua sotto 👇🏻
La cucina è fatta anche di riti. Di quelli antich La cucina è fatta anche di riti. Di quelli antichi, che abbiamo assorbito guardando le mani di nonne e mamme muoversi sicure, e di quelli che creiamo noi dentro le abitudini che ci fanno stare bene.

Uno dei miei riti preferiti è quello di mettere le cuffiette e ascoltare i miei podcast preferiti o qualche playlist tematica - in questo periodo, ovviamente, c'è quella primaverile - mentre faccio quei lavori che in cucina consideriamo un po' noiosi, come pulire le verdure. La leggerezza che sta nella ripetitività dei gesti lava via, con la terra, anche i pensieri pesanti.

È come se si liberasse spazio dentro la testa per nuove storie, per idee che stavano lì, ma non riuscivano a farsi ascoltare, per un mucchio di cose che in quel momento là, il più delle volte, paiono inutili ma sono quelle che poi ci muovono dentro. E mentre tutto si sposta un po', per riadattarsi e trovare la sua sede, mentre fai e lasci andare, viene anche pronta la cena.

Pulire le verdure mi rimette in pace col mondo, insieme a quel gesto, che sembra una danza, di avvolgersi dentro alla parannanza, chiuderla con un bel fiocco e partire per nuove avventure ai fornelli. 

Ci sono dei riti che in cucina ti fanno sentire bene e ti danno serenità? Raccontameli qua sotto 👇🏻

La ricetta degli agretti con i pomodorini, invece, è sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina
Dopo due settimane corte questo è il lunedì più Dopo due settimane corte questo è il lunedì più lunedì di questa stagione che già ci trova stanchǝ e affaticatǝ.

A quante cose ci tocca pensare già dal primo mattino? Quante aspettative ci carichiamo sulle spalle e ci portiamo appresso cercando di fare del nostro meglio, pure in giornate come questa?

Lavorare ed essere produttivǝ, rendersi presentabili, uscire dal pigiama, tornare a sembrare delle persone, essere presenti in ciò che facciamo, ascoltare chi amiamo, cercare di non scaricare su loro la nostra frustrazione e la stanchezza, avere voglia di fermarsi e invece andare avanti, sperare di ricevere e invece, il più delle volte, trovarsi a continuare a dare anche quello che non c'è.

Un milione di pensieri, di domande, di attese e ogni cosa richiede pensiero, organizzazione, preparazione, consapevolezza e intenzionalità. 

Per fortuna che per cena c'è questa ricetta che si fa da sola. Uno sfizietto a metà tra una focaccia e una torta salata, da fare con acqua, farina e quello che c'è. Io ci ho messo dentro il tonno - che in dispensa ce lo abbiamo tuttǝ - e le ultime zucchine che avevo in frigorifero, così mi sono tolta pure il pensiero di usarle per non gettarle via. Non avrò risolto tutto ma mi pare già un buon inizio. Che bella la cucina che alleggerisce tutto ❤️

Ingredienti e procedimento per questo piatto da rifare subito, sono come sempre sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

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Mi sono tenuta la ricetta di questa torta Foresta Mi sono tenuta la ricetta di questa torta Foresta Nera in archivio per mesi. È la torta che ho preparato per il mio quarantesimo compleanno ed è uno dei miei dolci preferiti in assoluto. Il matrimonio godurioso tra cioccolato, panna e amarene: la perfezione ❤️

La ricetta è, come sempre, quella "a modo mio", aggiustata, semplificata al massimo per non risultare pasticciata o troppo dolce, semplice da realizzare seguendo i pochi passaggi che, come sempre, sono sul blog, al link in bio, cliccando qui 👉🏻 @valefatina 

Non poteva andare online a gennaio, senza manco una pallida festicciola all'orizzonte, ma tra pochi giorni sarà la festa della mamma e questa mi pare l'occasione migliore per sfoderare l'artiglieria pesante. Altro che fiori, sotto coi dolci (meglio se al cioccolato)! Siete d'accordo, mamme? 💁🏻‍♀️

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🌎 22 APRILE • GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA 🌎 22 APRILE • GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

Lo so che esiste una giornata dedicata in modo specifico allo spreco alimentare ma oggi siamo qui per ricordare quanto sia importante preservare le risorse che il pianeta che abitiamo ci fornisce ogni giorno. Risorse preziose come acqua e cibo, risorse che diamo troppo spesso per scontate.

Ci comportiamo come se tutto fosse infinito, come se potessimo averne per sempre, e questo è parte del problema. Serve più cura di tutto, a partire dai gesti quotidiani, perché l’abuso che stiamo facendo riguarda la collettività, le persone, l’ambiente, l’economia e l’etica.

Ho scritto un articolo riportando dati e fonti, per spiegare meglio un problema che stiamo sottovalutando e per offrire spunti utili a cambiare la rotta e smuovere un po’ di coscienze.

Siamo le nostre scelte quotidiane. Insieme siamo e facciamo la differenza ❤️

#giornatamondialedellaterra #earthday #earthday2022
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