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Cremino cheesecake (e il racconto della Giordano Social Dinner)

Scritto il 4 Ottobre 2016 1 commento

Questo post contiene link sponsorizzati da Giordano Vini S.p.A

La luce da quadro impressionista delle Langhe, la cura dei dettagli, il cibo, il vino ma soprattutto le persone, l’accoglienza, i sorrisi e la cura anche dei più piccoli dettagli hanno fatto del blog tour con Giordano Vini un’esperienza che ricorderò a lungo con entusiasmo e di cui farò tesoro.

langhe

Questo blog tour non è stato solo l’opportunità annunciata per conoscere un’azienda e una realtà produttiva – quella del vino – per me inesplorata e un po’ misteriosa, si è rivelato anche un piacevole momento di incontro e l’occasione di essere parte di un gruppo variegato e appassionato di persone con cui condividere tavola e nuove esperienze. Intorno a vino e al buon cibo di Langa si sono snodati due giorni intensi di nuove esperienze e conoscenze.

Prima l’incontro in azienda e pranzo nel ristorantino interno da poco aperto al pubblico. Menù di Langa, s’intende, con vitello tonnato, i tipici ravioli del plin, una vera prelibatezza, e poi qualche buon bicchiere per rilassare l’atmosfera prima della visita alle cantine dello stabilimento.

degustazione_giordano-2
degustazione_giordano

Guidata oggi da un gruppo di investitori, Giordano Vini nasce come impresa familiare. Nel 1900 è Ferdinando Giordano a portare i suoi vini direttamente sulle tavole degli italiani. Innovatore, per i suoi tempi, il patron cominciò a utilizzare come unici canali di vendita – eliminando così ogni intermediazione – prima il telefono e poi la posta. Negli anni si è aggiunto uno shop online e l’azienda è cresciuta al punto da essere diventata il primo polo vitivinicolo d’Europa con uno stabilimento in Piemonte, quello storico di Valle Talloria, dove l’azienda è nata, e uno in Puglia, cui si aggiungono innumerevoli aziende di supporto distribuite lungo la penisola.

Le cantine sono un concentrato di tradizione e modernità. L’acciaio luccicante delle attrezzature e dei grossi contenitori – così tanti da arrivare a contenere 21 milioni di bottiglie! – lascia spazio anche al calore degli ambienti più tradizionali, con i soffitti a volta, i pavimenti di pietra e lunghi corridoi che custodiscono bottiglie d’annata, romantici barrique in legno ed enormi botti. Capisci e ti emozioni, passeggiando in questi spazi e ascoltando la voce di chi li vive e li cura, che qui non ci sono segreti e questo non è solo un imponente stabilimento produttivo ma anche un posto dove si fa il vino, con tutto l’amore per i prodotti e per il territorio e la dedizione che questo implica.

tavola_socialdinner_1
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Momento clou del tour è stata la Social Dinner organizzata per la serata e realizzata a più mani proprio da noi, 8 blogger presenti. Ognuno si è occupato di curare un aspetto della cena: chi in cucina, chi all’allestimento, chi alla scelta dei vini. Il risultato è stata una tavolata allegra e festosa e una serata molto divertente passata come in famiglia.

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Grazie alla disponibilità di Ca’ del lupo, che ci ha riservato l’intera struttura, abbiamo goduto di una location fantastica e occupato pure le sue cucine. È stato elettrizzante! Non nascondo che avevo un po’ d’ansia, come mi capita sempre, di cucinare per tanti in un ambiente in cui non riuscivo a muovermi con disinvoltura. Dove sono i cucchiai? Dove trovo le bacinelle? Oddio ma come si usa questa planetaria? (A proposito, adesso SO che mi serve una planetaria.) Per fortuna la presenza fondamentale di Mirko, arruolato per questa avventura – e che ancora mi chiedo come abbia fatto a non impazzire seguendo tutte noi per ore – ha reso le cose più semplici e fatto sì che tutto andasse per il meglio. Mi sono divertita tantissimo e alla fine, contro ogni (mia) previsione, ce l’ho fatta e ho portato in tavola il mio dolce. Non prima di assaggiare, però, tutte le portate del menù e tutti i vini abbinati da Chiara e Gianluca. Eccolo nel dettaglio:

menu_socialdinner
cassetta_ingredienti
allestimento_socialdinner
ANTIPASTI
Bruschette con insalata di uova e bacon croccante di Sara
Chardonnay Salento IGT 2015 Bio

Cestini di robioline alle erbe aromatiche e miele di Teresa
Prosecco Valdobbiadene Superiore DOCG 2015 Millesimato

PRIMI
(a cura di Germana)
Lasagne vegetariane con spinaci, ricotta salata e coriandolo
“Il Vinré” Sauvignon Langhe DOC 2015

e lasagne alla salsiccia, cipolla di Tropea e semi di finocchio
Barbera d’Alba DOC 2015

SECONDO
Polpette al profumo d’arancia e menta di Roberta
Carote glassate
Barbaresco DOCG 2013

DOLCE
Cremino Cheesecake (mia :))
Piemonte Moscato DOC 2015 / Barolo Chinato

Dell’allestimento si è occupata Simona che ha realizzato una tavola splendida, curatissima ed elegante senza formalismi riuscendo a rendere persino più bella la sala incantevole, tutta vetri, tra il giardino e la piscina.

È stata una serata leggera, di chiacchiere e risate, una di quelle che non ti accorgi neanche di quanto tempo sia passato e che ti verrebbe solo voglia di rifare presto.

Al team Giordano Vini e a Valentina va un accorato ringraziamento per l’accoglienza, l’organizzazione e l’ottima compagnia che ci hanno permesso di scoprire e riscoprire, attraverso questa cena e le altre attività proposte, tra borghi e tartufi, la bellezza di un territorio e di una comunità che ha moltissimo da offrire.

Un grazie va anche a Carlo Marenda ed Edmondo Bonelli di Save the truffle e a Buck e Amy che ci hanno portato a spasso tra i noccioli e i faggi a caccia di tartufi, ad Andrea che – da volontario – ci ha portati alla scoperta del Castello di Roddi e di questo piccolo borgo del tartufo e al Ristorante La Crota per l’ottimo picnic tra i boschi e per il pranzo e per aver ospitato l’analisi sensoriale guidata da Isabella del Centro Nazionale Studi Tartufo.

castello_di_roddi carlo_marenda
tajarin_tartufo

carlo_marenda_trifolau
tartufo_amy
buck_amy
degustazione_tartufi

Grazie infine a tutti i compagni di questa avventura.

E il blog tour continua virtualmente. Ci rileggiamo infatti presto Giordano Vini dove pubblicherò nei prossimi mesi tre ricette speciali abbinate ai miei vini preferiti e che ti consiglio di non perderti. Adesso invece ti lascio la ricetta del dolce che ho realizzato per la Giordano Social Dinner, una cheesecake che sa di Langa, al gusto di nocciole – quella trilobata IGB – e cioccolato, una riproposizione in chiave più fresca del classico cioccolatino che puoi portare in tavola sia come torta che in piccole porzioni, come ho fatto io.

Cremino cheesecake

cremino_cheesecake_1
cremino_cheesecake_2

Ingredienti

Per una torta del diametro di 24cm o per circa 25 monoporzioni
Per la base di brownie alle nocciole
  • 8 uova
  • 400 g di burro
  • 400 g di cioccolato fondente
  • 400 g di farina
  • 200 g di nocciole sgusciate e ridotte in granella
  • 200 g di zucchero
  • 1/2 bustina i lievito per dolci
Per la bagna
  • 200 ml di acqua
  • 70 g di zucchero
  • Una tazzina di caffè ristretto
Per la cheesecake
  • 1.200 g di formaggio spalmabile (tipo Philadelphia)
  • 500 g di ricotta vaccina
  • 500 g di panna fresca (non zuccherata)
  • 500 g di cioccolato fondente
  • 250 g di pasta di nocciole (o 200 g di nocciole tostate e frullate finemente con 50 g di zucchero)
  • 30 g di gelatina in fogli
  • 300 g di zucchero a velo
Per decorare
  • Granella di nocciole

Procedimento

Per la base di brownie alle nocciole

Lavora a crema il burro con lo zucchero, quindi aggiungi le uova una per volta.
Unisci infine il cioccolato fondente tritato grossolanamente e sciolto a bagnomaria (o al microonde) e la farina setacciata con il lievito. Unisci le nocciole ridotte in granella.
Stendi su una teglia e cuoci a 170°C per max. 20 minuti (in base allo spessore).

Per la cheesecake

Ammolla la gelatina in acqua fredda quindi strizzala e scioglila in poca panna fatta scaldare a fuoco basso.
Lavora i formaggi con lo zucchero a velo, aggiungi la gelatina sciolta e mescola.
Monta leggermente la panna rimanente ben fredda e unisci i due composti quindi dividi tutto in due scodelle.
In una aggiungi il cioccolato fondente sciolto a bagnomaria (o al microonde) e qualche cucchiaio di pasta di nocciole. Nell’altra la rimanente parte di pasta di nocciole.

Per la bagna

Metti lo zucchero con l’acqua e il caffè sul fuoco e porta a leggera ebollizione. Spegni e fai raffreddare.

Composizione torta

Adagia il disco di brownie in una tortiera sul fondo di un anello per dolci e bagnalo leggermente con qualche spruzzata di sciroppo. Non esagerare con i liquidi, la crema rilascerà anche la sua umidità.
Aggiungi la crema di formaggio alle nocciole e metti tutto in freezer per 15 minuti affinché la crema si rapprenda un po’.
Fai uno strato con la crema di formaggio al cioccolato e guarnisci con la granella di nocciole. Puoi aggiungere anche riccioli di cioccolato o liberare la tua fantasia.
Fai raffreddare e rassodare in frigorifero per circa 4 ore prima di servire.

Composizione monoporzione

Taglia in dischi il brownie con un tagliapasta e adagialo sul fondo dei bicchieri. Bagna con qualche spruzzata di sciroppo al caffè. Non esagerare con i liquidi, la crema rilascerà anche la sua umidità.
Aiutandoti con una sac à poche aggiungi uno strato di crema di formaggio alle nocciole e fai riposare in freezer per 15 minuti circa.
Con una seconda sac à poche fai uno stato di crema di formaggio al cioccolato e guarnisci con nocciole o con quello che ti suggerisce la fantasia.
Fai raffreddare e rassodare in frigorifero per circa 4 ore prima di servire.

cremino_cheesecake_giordano

Commenti

Salvato in: Altro, Collaborazioni, Dolci al cucchiaio, Dolci e dessert, Piatti vegetariani, Ristoranti e aziende Ingredienti: Burro, Caffè, Cioccolato fondente, Farina, Formaggio spalmabile, Gelatina, Panna, Ricotta, Zucchero, Zucchero a velo

Valentina

Creo, cucino, fotografo, scrivo. Sono una web writer, food stylist e fotografa freelance.
Amo il cioccolato nocciolato, camminare a lungo, la letteratura per ragazzi e i gatti rossi. Credo nei carboidrati, nella felicità e nell'organizzazione.
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Curry di pesce cotto a bassa temperatura con la Crock-pot »

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  1. Blog Tour nelle Langhe #GiordanoSocialDinner ha detto:
    6 Ottobre 2016 alle 10:17

    […] Cremino Cheesecake di Valentina […]

    Rispondi

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Valentina Masullo
Quando parlo alla cucina come idea di rivoluzione Quando parlo alla cucina come idea di rivoluzione io penso anche a questa cosa qua, di prendere quello che c'è - che qualche volta nella vita ci tocca, e non solo quando si tratta di cibo - e tirarne fuori il meglio che si può, in quel momento. Senza per forza pensare a grandi cose, senza necessariamente puntare il più in alto possibile. Certo, potresti accendere il forno per una torta a seimila strati, ma quando hai in frigo giusto il latte, il burro, tre uova e due limoni puoi restare a guardarli, a lagnarti di avere troppo poco, a odiarli, per essere così poco, a ignorarli, per il poco che valgono oppure li puoi accettare per quel poco di semplice che sono, ed essere tu a fare la differenza. Non si può sempre restare a commiserarsi, specialmente quando hai voglia di dolce. When life gives you lemon, insomma, fai la crostata con la crema al limone 🥧🍋❤️(e te ne resta pure per un gin lemon, capisciammè 🍸)
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La ricetta, della crostata - non del gin lemon - è sul blog, al link in bio, qui 👉🏻 @valefatina
Mi è caduta addosso la primavera. O forse era sol Mi è caduta addosso la primavera. O forse era solo stanchezza, non lo so. Ho sfornato la prima torta di questa casa: una torta che mi riporta in Scozia o a Londra, che poi sono sempre casa, ma altrove. Ho scritto la newsletter di questo mese (si chiama Dispensa e ci si iscrive al link in bio), ho comprato il necessario per la pastiera e il casatiello, ho esplorato il quartiere, ho dormito dopo pranzo, ho continuato ad esserci anche mentre non c’ero. Sono giorni di ricerca di routine, in cui ci si assesta come pezzi di terra rotti e ricomposti, i crateri poi diventano laghi, ma prima bisogna fare rendersi la briga di riempirli ❤️.
La torta è (era, è già andata per metà 🙈) una carrot cake, a modo mio che - lo dico con orgoglio - è un modo buonissimo. La ricetta è online adesso, sul blog, cliccando sul link qui 👉🏻 @valefatina
Tra una manciata di giorni sarà Pasqua e io, trop Tra una manciata di giorni sarà Pasqua e io, troppo impegnata a trasferire una vita intera, a momenti neanche me ne accorgevo. Mi pare che, più che qualche settimana, sia passato un secolo. Improvvisamente il pomeriggio è diventato più lungo e luminoso, le giornate un pochino più profumate, la testa un po’ più leggera. Mi pare di essermi persa per un po’, per fortuna mi ha trovata la primavera 🌼❤️🥬
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La ricetta delle frittelle di piselli con salsa allo yogurt è sul blog, al link in bio e nelle stories 👉🏻 @valefatina
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#daysofsmallthings #alritmolentodellestagioni #aseasonalshift #seminailbello #fotointavola #raccontatisempre #ilmioritmolento #faidellordinariounapoesia #rincorrerelabellezza #ritrovailbello #vivodiparticolari #embracingtheseasons #facciamocherallentiamo #esercizidibellezza #esercizidilentezza #calmfluencer #eatmoremagic #simpleandbeyond #stylismeculinaire #itshonestfood #eatcaptureshare #foodblogeats #tastingtable #beautifulcuisines #food4thought  #mycommontable #firstweeat  #storyofmytable #food4igers
I riti di passaggio servono a rendere i cambiament I riti di passaggio servono a rendere i cambiamenti più semplici perciò non si poteva cambiare casa senza un ultimo dolce che è già un po’ aria di primavera che arriva e di futuro che si farà. Ho chiuso la cucina che mi ha ospitato negli ultimi dieci anni con questa charlotte con fragole e cioccolato. Ripieno e biscotti bigusto - i savoiardi BiHappy di @fornobonomi - per un’esplosione di sapore e di felicità. Esistono molti modi per festeggiare: cucinare e mangiare, soprattutto, sono i migliori che conosco 🍓😋🍰

Il link alla ricetta arriva adesso nelle storie 👉🏻 @valefatina
Ci sono poche cose capaci di rendere casa una casa Ci sono poche cose capaci di rendere casa una casa come il cibo. Ci puoi camminare scalza, ti puoi sedere sul pavimento, puoi mettere tappeti e tende ma è casa quando profuma di cose buone, quando ti rimette in pace con tutto, quando non c'è nessun altro posto dove ti senti così. 
Costruire una nuova casa è come una ricetta di quelle che hai fatto mille volte: i passaggi li conosci così bene che puoi pure lasciarti andare un po'. Progetti e poi improvvisi e all'impasto aggiungi più formaggio, un po' di noce moscata, e per il ripieno prendi quello che c'è in frigo e aggiusti così. Senti il risultato prima di toglierlo dal forno, prima di tagliare le fette, prima di vedere dentro com'è. Poi togli dal forno, tagli a fette mentre fuma e profuma e pure se sai com'è, ogni volta è una sorpresa. Così ❤️
Nella lista dei farò, nel nuovo forno: il polpettone in crosta come l'ho preparato in questa ricetta per @ilovesanmartino. Mi pare di sentire già il profumo. Il link alla ricetta è nella mia bio 👉 @valefatina
Lo chiamano amore, ma anche “voglia di dolce” Lo chiamano amore, ma anche “voglia di dolce” sarebbe perfetto ❤️

Buon San Valentino a chi ama. All’amore che riempie le stanze, che ti trascina fuori verso i luoghi del cuore, a quello che sa farsi silenzio, bellezza e incanto, all’amore che è arte, marmo scolpito, colore dipinto, luce e ombra. Buon San Valentino all’amore che è arcobaleno tra le stelle, ai baci e gli abbracci tutti, alla gioia di stare vicini, agli sguardi rubati, alle parole dette sottovoce, alle risate che esplodono rumorose, alle pance piene di farfalle. Buon San Valentino senza distinzioni, senza discriminazioni, senza amori inaccettabili, all’amore da portare a spasso senza paure. Buon San Valentino all’amore per sé stessi, al volersi bene che diventa cura, accoglienza e accettazione di sé, corpo e anima, uomo e donna, senza lasciare fuori niente. All’amore che ci fa ritrovare, all’amore che ci ritrova, a quello che ci viene sempre a cercare. Buon San Valentino all’ultima fetta di torta, quella che divideresti solo con chi ami, fino all’ultimo boccone e che possa essere sempre e per sempre così: dolce abbastanza, morbida come una nuvola e piena di sapore ❤️

La ricetta della cheesecake al pistacchio e cioccolato bianco è sul blog, al link in bio 👉🏻 @valefatina
Un po' per esercizio di fantasia, un po' per visio Un po' per esercizio di fantasia, un po' per visione laterale e un po' perché è divertente, spesso provo a immaginarmi: cosa farei se non facessi questo lavoro?

Un giorno ho una torteria, con vetrine ricolme di dolcetti e sedie dipinte di colori pastello. Il giorno appresso sto col mio banchetto dentro al Borough Market, a friggere pizzette montanare tutto il giorno, calde calde, dentro a un pezzo di carta, come ai Tribunali a Napoli, ma con più accento inglese. Poi viene il giorno che ho lasciato tutto e ho aperto una merceria che è un po' anche cartoleria e dentro ci stanno i gomitoli, la carta, i pennarelli, i maglioni, i corsi a ora di merenda coi muffin, le persone e un sacco di bellezza. Certe volte invece faccio la pasta a Edimburgo, al Grassmarket oppure sulla strada per Portobello Beach, che ti puoi prendere il tuo vassoio e un vasetto di ragù, a portare via, lo chiamerei "A casa di mamma". Qualche volta vado a New York, nel tempo libero faccio acquerelli all'aperto e ho una vetrina accanto a quella di Zabar's, faccio cestini per i picnic, con dentro i tramezzini, i plaid e pure una mappa di Central Park, coi posti più belli per fermarsi. La mia costante è il cibo. 

Non importa come e non importa dove, nella mia testa io non esisto senza sacchetti in cui infilare le mani, senza ingredienti per idee nuove da mettere in pentola, senza riempire i piatti e le pance, senza fare qualcosa che sia nutrimento, per spirito e corpo, senza quella felicità fatta di morsi. Non poteva che essere un blog di ricette a diventare casa mia e un po' vita, non poteva che essere una porta aperta su tutti i posti dove vorrei essere e anche quelli che non ho ancora scoperto, non poteva che essere così, a cucinare e mangiare insieme, in un paio di click. Sto dappertutto, sto dove voglio stare, a fare cibo per chi ne vuole, a trasformare la cucina in rivoluzione, a prendermi lo spazio, il tempo e il sapore, a fare pile di burger per fotografarli prima di pranzo, a mettere ogni cosa a posto oppure in forno e questa cosa non lo so se è un merito ma di sicuro è una fortuna, oggi, sempre, lo so ❤️

La ricetta dei burger in foto è sul blog, al link in bio 👉🏻 @valefatina
Va bene la fretta, va bene il trasloco che si avvi Va bene la fretta, va bene il trasloco che si avvicina e il cantiere da gestire ma anche nel caos, mettersi a tavola è una cosa seria. E mentre fuori il grigio sabaudo ci avvolge vuoi mettere a stare dentro con uno strudel salato in forno? Si prepara in un niente, con un rotolo di pasta sfoglia, funghi freschi (o anche quelli sott’olio sgocciolati), formaggio e soprattutto un prosciutto cotto di quelli super profumati. 
Per il mio ho usato il Gran Paradiso di @raspini_salumi , un prosciutto cotto garantito anche eticamente dal prestigioso certificato FDAI, preparato con materie prime interamente tracciate che rende questo prodotto una vera eccellenza, tutta orgogliosamente piemontese (che io dopo 10 anni qui mi sento di casa).
La ricetta di questa delizia è ancora calda sul blog, al link in bio 👉🏻 @valefatina 
.
#clubdellericette #raspinisalumi #adv #piattiitaliani #ciboitaliano #piattodelgiorno #cucinaitaliana
Sono abituata a pensare alla vita e al cibo come a Sono abituata a pensare alla vita e al cibo come a qualcosa di fluido, difficile da incasellare. Sono - siamo - cambiamento costante, anche quando non ce ne accorgiamo, quindi come potremmo etichettarci? Io non sono una che ha mai amato la carne, però adoro da sempre le frattaglie, vado pazza per i formaggi ma non toglietemi i broccoli.  Potrei definirmi reducetariana, per il tipo di abitudini che ho da qualche anno, ma non mi sento di stare dentro a un contenitore. Così ho riflettuto a lungo prima di condividere qui, con voi, il mio #veganuary. Volevo che arrivasse l'idea che si possono aggiungere dei piatti interamente vegetali alla nostra dieta senza necessariamente fare sacrifici, che provare nuovi ortaggi è una ricchezza, che i piatti vegetali non sono per forza tristi (e neanche sani!) e soprattutto ci tenevo a raccontare, in pratica, che si può fare cucina vegetale anche senza precotti, senza ingredienti strani ed esotici e praticamente senza soia. In questi 20 giorni abbiamo preparato insieme dei fantastici ravioli cinesi, che vi sono piaciuti un sacco, zuppe, vellutate, confortanti paste e fagioli, burger di cereali e questo spezzatino, pazzesco anche senza un solo grammo di derivati animali.
Grazie per esserci stati, per aver accolto questa condivisione così positivamente, per l’entusiasmo, per aver fatto domande e per aver portato i vostri contributi. Il veganuary non è che un pretesto per sperimentare e capire, per empatizzare con certe scelte e smettere di giudicarle e per provare a creare nuove abitudini, ricette e sapori da portarsi dietro per il resto dell'anno.
A 1/3 di cammino dalla fine, con i DM intasati di foto delle mie ricette veg nelle vostre cucine, posso dirmi felice di essere stata la scintilla di questo piccolo cambiamento, di aver ispirato una visione diversa della cucina in verde e soprattutto di aver portato un modo nuovo di cucinare tra i vostri fornelli, aderendo alle vostre richieste e provando a darvi nuove ispirazioni, mettendomi nei vostri panni, senza volervi insegnare come cambiare il mondo ma provando a farlo insieme, adesso ❤️
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La ricetta dello spezzatino di funghi è sul blog, link in bio 👉🏻 @valefatina
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