Di me bambina ho conservato l’amore per i libri di favole, quello per l’acqua, l’addormentarmi in auto e quell’atteggiamento monomaniacale che solo quelli sotto gli otto anni riescono a vivere senza imbarazzi. Ci sono periodi in cui riesco ad ascoltare lo stesso artista (o lo stesso album o, nei momenti peggiori, la stessa canzone) fino allo sfinimento, altri in cui leggo – uno dietro l’altro – solo i libri dello stesso scrittore e allo stesso modo mi comporto con il cibo: cado in certi innamoramenti da cui sembra impossibile uscire.
Nell’ultimo anno ho abusato senza remore di frutti esotici (soprattutto avocado e mango), ho scoperto la gioia di toast e tramezzini (e infatti sono comparsi anche qui in qualche forma) e posso dire di essere finita nel tunnel dei cereali e dei falsi cereali. Con questi ultimi soprattutto – quinoa, amaranto e grano saraceno – sto sperimentando molto. Sono ingredienti molto presenti nella cucina vegetariana e vegana, poiché ricchi di proteine e nutrienti importanti e quindi ottime basi da cui partire per creare piatti di verdura sani e completi.
Il modo più semplice di trattarli è come se fossero riso o cous cous, quindi farli cuocere e condirli secondo fantasia (qui, per esempio, ho condito la quinoa con avocado, broccoli e lime). Viste consistenza e dimensioni, inoltre, si prestano a diventare golose polpettine vegetariane e allora perché non provarci? Ecco quindi queste polpette di amaranto, carote e pomodori secchi, così profumate e così buone che le ha mangiate con gusto anche Francesco, che invece, di solito, preferisce piatti più convenzionali.
In questa ricetta ho utilizzato l’uovo come legante anche se in cottura l’amaranto tende a sviluppare una gelatina che lo rende già modellabile. Per una versione completamente vegana si può sostituire l’uovo. Sul Web Mag della primavera Cirio ho scritto di molti modi per sostituire le uova, qui userei farina di ceci o semi di chia o di lino.
Polpette di amaranto e pomodori secchi
Ingredienti
Per circa 12 polpette
- 150 g di amaranto
- 2 carote di medie dimensioni
- 6 pomodori secchi
- 375 ml di brodo vegetale
- 1 uovo
- 2 cucchiai di formaggio grattugiato
- Pan grattato (se necessario, senza glutine)
- Noce moscata
- Sale
- Olio EVO
Procedimento
Porta ad ebollizione il brodo e cuoci l’amaranto per circa 30 minuti a fiamma moderata, girando spesso. A fine cottura l’amaranto avrà assorbito tutti i liquidi. Copri e fai riposare per 5 minuti.
Grattugia le carote e taglia in piccoli pezzi i pomodori. Unisci all’amaranto.
Aggiungi l’uovo, un pizzico di noce moscata grattugiata, il formaggio e regola di sale. Se necessario, asciuga l’impasto con un po’ di pan grattato.
Forma le polpette con le mani umide per evitare che l’impasto si appiccichi alle dita.
Scalda un filo di olio EVO in una padella e cuoci le polpette, a fiamma dolce, 5-6 minuti per lato.
Sono ottime sia calde che fredde.
Servile con un’insalatina fresca e accompagnale con una salsa di yogurt greco profumato con senape e aneto.