Se ti capita di passare per Torino (ma se non ti capita programma di farlo) regalati l’esperienza di una passeggiata tra i banchi del Mercato di Porta Palazzo.
Si tratta del mercato en plain air più grande d’Europa ma soprattutto di un posto magico dove si incontrano nazioni, profumi, ingredienti, idee e colori di ogni tipo. Dove le stagioni di avvicendano cambiandone anche un po’ la faccia, e accanto alle primizie e ai colori insoliti, talvolta, dei banchi più esotici trovano spazio i chilometri zero dei contadini d Turin e ‘dle sue valade. È tra queste mani grosse e nerborute e donne minute e nodose un po’ aspre e bellissime che ho sentito l’odore vero dei broccoli e dell’insalata, e ad ogni varietà il suo. È qui che ho scoperto i topinambur e uova avvolte dalla carta di giornale e trasportate via come piccoli gioielli. Tra questi uomini che fanno la terra ho trovato un’umanità che altrove avevo creduto perduta, il valore delle stagioni e anche un mazzetto di erbe spontanee. E me lo sono portato via per pochissimi centesimi.
“Erbe per frittate e risotti” recitava il cartello con una calligrafia incerta e blu.
Il signore che me l’ha venduto, faccia paciosa e sveltezza da gran lavoratore, mi ha consigliato di stufarle in padella senza aggiungerci altro e così ho fatto. Dalle fessure del coperchio appoggiato sul tegame è esploso il profumo prezioso di una scoperta inattesa e così niente risotti, niente frittate. Ne ho fatto scrigni piccoli e rustici di carne di pollo tenera e delicata, speziati appena per non perdere nulla del sapore contadino e vivace di quelle foglie di seta e velluto.
Polpette di pollo ed erbe spontanee
Ingredienti
- 500 g di petto di pollo
- 200 g di erbe spontanee
- 1 uovo
- Pan grattato q.b.
- 3 cucchiai di pecorino grattugiato
- Noce moscata
- Pepe
- Uno spicchio d’aglio
- Olio EVO
Procedimento
Lava a fondo le erbe per eliminare ogni residuo di terra. Falle sgocciolare e mettile in un tegame antiaderente con coperchio senza aggiunta né di liquidi né di grassi. Falle stufare a fiamma dolce, rigirando di tanto in tanto.
Quando saranno tenere, elimina l’eventuale eccesso di acqua strizzandole con delicatezza poi tritale grossolanamente con un coltello o una mezzaluna (senza ridurle in poltiglia) e tienile da parte.
Disossa il petto di pollo, taglialo in pezzi e passalo al mixer per ottenere un trito fine di carne (oppure chiedi la trita di pollo al tuo macellaio).
Impastate la carne trita con le erbe stufate, aggiungi l’uovo, il pecorino, una grattata di noce moscata e pepe secondo gusti.
Se l’impasto risultasse troppo umido, asciugalo con il pan grattato, incorporandolo poco per volta e facendolo assorbire.
Con le mani prendi una piccola quantità di impasto e forma delle palline della grandezza di una noce.
Scalda a fuoco molto basso in una padella un bel fondo di olio EVO e uno spicchio d’aglio.
Quando sarà leggermente dorato e l’olio profumerà, togli l’aglio e cuoci le polpette, un po’ per volta, avendo cura di rigirarle spesso fino a che non saranno ben dorate.
Fai sgocciolare su carta assorbente da cucina e servile ben calde come secondo piatto o sfizioso aperitivo fingerfood.