Questo post contiene link sponsorizzati da Guardini spa
Questa è una torta di mele che offrirei volentieri a Babbo Natale. È morbida e soffice soffice, tutto merito della panna fresca che qui sostituisce l’eventuale burro o olio e lascia una fragranza unica. Ho aggiunto mele e nocciole, una coppia non così scontata ma perfetta per aggiungere note dolci e croccanti e fare di questa torta un dolcetto perfetto per accompagnare tè, cioccolate calde, tisane profumate e tutto il buono dell’inverno.
Questo è il Natale delle musichine jazz, delle ghirlande profumate d’arancia, delle decorazioni di panno, di regali pochi e sentiti, dell’improvvisazione e di dolcetti. Dal forno viene il loro profumo burroso e avvolgente, non riesco a smettere, ma in fondo, se non a Natale, quando?
Nei prossimi mesi sarà dieta senza pietà ma adesso mi godo questi primi giorni da freelance immersa nei profumi più dolci, li farcisco gusto vaniglia e vivo questo Natale come preludio a un 2016 che mi immagino in salita e che non vedo l’ora di affrontare.
Torta di mele con la panna
Per uno stampo da 28cm (per me stampo albero della linea Easy Bake di Guardini)
Ingredienti
- 3 uova
- 250 g di zucchero
- 250 g di farina
- 200 ml di panna fresca
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
- Due mele
- Succo di limone
- 50 g di granella di nocciole (opzionale)
Procedimento
Sbuccia le mele e tagliale a pezzi non troppo grossi. Mettili in acqua e succo di limone per evitare che anneriscano.
In una scodella monta le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Aggiungi la farina setacciata con il lievito e mescola delicatamente con movimenti dal basso verso l’alto.
Aggiungi la panna a filo e l’estratto di vaniglia e continua a mescolare.
Unisci le mele e le nocciole, mescola per distribuirle nell’impasto e poi versalo nello stampo (eventualmente imburrato, io ho utilizzato uno stampo monouso che non va imburrato).
Cuoci in forno statico preriscaldato a 160°C per circa un’ora, verificando la cottura con uno stecchino.
(Nel mio caso, avendo utilizzato uno stampo con una forma particolare, ho dovuto attendere un pochino che la parte centrale dell’albero fosse cotta, mentre le punte lo erano già.)
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