La funzionalità prima di tutto
Lavorare con gli utensili giusti rende il lavoro di cucina meno faticoso e più appagante, ma può anche essere fonte di maggiore creatività e, in qualche caso, di risparmio. In questo articolo ti racconterò le scoperte e quegli strumenti che negli anni sono diventati veri e propri alleati. Non parleremo di pentole e padelle, che considero equipaggiamento base ma sulle quali potremmo tornare in un articolo separato. Qui voglio elencarti quegli arnesi che negli anni si sono dimostrati un investimento per funzionalità ed utilità e dei quali non potrei fare a meno nella cucina di tutti i giorni.
Utensili per la cucina quotidiana
Come saprai se segui questo blog e i miei canali social, la mia è una cucina semplice e quotidiana, che si concilia con la vita di una famiglia che lavora e che ama dedicare tempo anche ai propri interessi. Ci piace mangiare buono e genuino, per lo più a base vegetale, ma mi piace anche sperimentare – specialmente se c’è da risparmiare tempo ed energia – e aggiungere alla mia routine ingredienti e preparazioni che diventano più semplici proprio grazie all’attrezzatura a mia disposizione. Non amo passare infinite ore ai fornelli, a meno che non si tratti di momenti di ricerca che fanno parte del mio lavoro oppure di specifiche occasioni in cui mi dedico a esaudire i desideri miei e delle persone che amo.
In questo elenco troverai utensili molto semplici e anche elettrodomestici non proprio così comuni, per ognuno di loro ti spiegherò cosa motiva le mie scelte, così che tu possa valutare se e cosa possa davvero fare al caso tuo e cosa invece non fa proprio per te. L’obiettivo di questo articolo non è farti desiderare o spendere soldi ma darti lo spunto per costruire la tua cucina perfetta per te, quella in cui muoverti con praticità ed efficienza.
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Utensili da cucina
- Taglieri: ne occorrono in buon numero e vanno sostituiti quando sono troppo sciupati. Bello il legno ma la plastica è molto più igienica, si lava in lavastoviglie ed è più leggera da maneggiare. Io utilizzo da sempre dei semplici taglieri Ikea. Uno per le verdure, uno per il pesce, uno per la carne rossa e uno per quella bianca. Con una spesa pressoché identica si può acquistare un set che con il color coding e le icone ci rende anche più semplice ricordarci quale utilizzare al momento giusto.
- Coltelli: qui apriamo un capitolo potenzialmente infinito, sulla questione ho solo da dire che ne occorrono pochi, ma buoni. Un buon coltello da verdura, una piccola mannaia multiuso per carni e pesce, un coltello seghettato per il pane e per tagliare le torte a strati (i fondamentali!) e uno spelucchino per i tagli di precisione. Non sfiletto il pesce, come credo la maggioranza delle persone nel quotidiano, ma in quel caso si può valutare un coltello apposito. Se trattati bene – ovvero se lavati con acqua tiepida e sapone e mai messi in lavastoviglie – dei buoni coltelli in acciaio dureranno un’eternità e occorrerà, al massimo, affilarli di tanto in tanto.
- Pelapatate: per me indispensabile per lavorare con le verdure. Che si tratti di sbucciare le carote, affettare le zucchine a fette sottili, sbucciare le mele o pelare gli asparagi lui c’è sempre, è uno degli attrezzi più presenti sul mio piano di lavoro. Ci serve affilato e maneggevole.
- Pennelli in silicone: strumenti talmente trasversali che mi chiedo come si possa cucinare senza. Li uso per imburrare le teglie e le padelle, per distribuire il condimento sui cibi che andranno in forno o in friggitrice ad aria, per spennellare di uovo o latte i lievitati, per distribuire più uniformemente la bagna sui dolci e per rifinire dolci e salati. Rispetto ai classici pennelli da cucina non perdono le setole e si possono lavare in lavastoviglie per il massimo dell’igiene. Io utilizzo quelli di Ikea e di Tescoma.
- Spatole in silicone anche in questo caso rischio di dire banalità ma le spatole in silicone – chiamatele marise o leccapentole – sono una mano santa nella gestione di ogni tipo di impasto, per rimuovere composti dal frullatore o dalla ciotola della planetaria. Aiutano a ridurre lo spreco di cibo e sono igieniche e facili da lavare. Come per i pennelli nella mia cucina utilizzo sia le spatole Ikea che quelle Tescoma.
- Fruste manuali di vari tipi e dimensioni: nella cucina dei miei sogni più proibiti c’è un cassetto con decine di frustine a mano, in ordine di grandezza e materiale. Quelle in metallo sono più comode per gli impasti molli, quelle in silicone e più piccine permettono di lavorare creme dolci e salate anche dentro tegami antiaderenti, senza sciuparne il fondo e arrivando anche negli angoli. Quella a spirale è ottima per le uova. Per iniziare è ottimo il kit base di Ikea, indispensabili almeno un paio di misure in silicone e una o due di piccola misura per salse e preparazioni simili. Del tutto superfluo, ma bellissimo, lo sbattitore manuale (che bramo moltissimo).
- Pinza per aprire i barattoli: da quando l’artrite ha cominciato a darmi qualche problema alle mani, questa pinza è diventata la mia bbf. Pur non riuscendo ad applicare una forza decisa, se mi trovo da sola in casa riesco in autonomia ad aprire anche i vasetti più ostinati. Un definitivo mai più senza.
- Pinze da cucina: se, come me, sei amante della precisione ma pure del non perdere tempo ti servono delle pinze in acciaio, una almeno in silicone, per non rovinare eventuali tegami antiaderenti (questo kit è ottimo) e amerai anche quelle per gli spaghetti. Per lavoro mi trovo a usare spesso anche delle pinze di precisione che sono l’alleato perfetto per lo styling dei piatti. Queste ultime forse, non indispensabili in ogni caso, ma in ogni caso utili quando vuoi ottenere un risultato bello e curato.
- Bricco graduato: l’amor di accuratezza mi porta ad apprezzare maggiormente quelle ricette con tutti gli ingredienti espressi in grammi ma l’utilizzo di unità di misura volumetriche è assai più che diffuso e un bricco graduato capiente e con indicazioni chiare, può fare la differenza tra la buona e cattiva riuscita di una ricetta. Io ne ho uno piccino sempre a portata di mano e uno invece più ampio che mi torna spesso comodo anche per montare panna, latte e caffè. Questo kit li contiene entrambi.
- Sac a poche: non ti servono finché non ti servono e ti trovi a fare inutile scempio di sacchetti di plastica per alimenti sperando di ottenere un risultato almeno accettabile (spoiler: non ce la farai). Il sac a poche (o la sac a poche) è un aggeggio destinato non solo a chi ama i dolci e le decorazioni. In cucina è perfetto per distribuire impasti, ripieni e condimenti. Va bene monouso o lavabile con attenzione alle misure che sì, in questo caso, contano.
- Passaverdure: lo so che sembra un oggetto della nostalgia, uscito dritto dalla cucina di nonna ma la verità è che, nella sua semplicità, si tratta di uno degli aggeggi più utili e versatili. Lo puoi usare per trasformare in crema ogni tipo di verdure, anche quelle fibrose come gli asparagi o i carciofi, che ti mandano ko il frullatore, e, non ultimo, è assai più efficace del classico schiacciapatate per ottenere un risultato arioso, asciutto e dalla consistenza perfetta. Provalo per gli gnocchi e poi lo userai per tutto. Il mio è di Moulinex e fa il suo dovere alla perfezione.
- Macinapepe: se pensi che a te non serva o ce l’hai già o non hai ancora davvero mai sentito il profumo del pepe appena macinato. Ti farà cambiare idea. Non occorrono aggeggi particolarmente elaborati, il mio fa parte di un set di Maxwell & Williams che ho da una dozzina d’anni. Ci metto dentro un misto di pepe in grani che acquisto da Cortilia ed è un portento.
- Rotella tagliapasta: la mia preferita è quella liscia. Un po’ perché non amo gli orpelli un po’ perché è quella che mi risulta più versatile. Che si tratti di tagliare la pizza a fette o le strisce di una crostata lei c’è. Quella che ho da sempre è di Tescoma.
- Una buona grattugia multifunzione: non solo per il formaggio, in cucina viene utile spesso grattugiare verdure e frutta, spezie, zeste di agrumi, pane e persino il burro. Non può mancare in un cassetto degli attrezzi da cucina completo. Da quando l’ho vista, nella mia wishlist c’è lei, di Zwilling.
- Centrifuga da insalata: la maledizione dell’insalata al brodo ha smesso di colpirmi da quando, molti anni fa, ho scoperto dell’esistenza di questo prodigioso strumento. In casa dei miei c’era l’abitudine di lasciar asciugare l’insalata in un colpasta ma ci vuole tempo e non sempre il risultato è ottimale e la pozza d’acqua nella ciotola è sempre in agguato. Con la centrifuga mi aiuto anche per lavare le verdure più cariche di terra come spinaci e scarola. Economica e fondamentale.
- Spremiagrumi: stiamo sul semplice. Non parlo di quegli ammennicoli elettrici ingombranti e pure faticosi da pulire. Uno spremiagrumi semplice, banale, essenziale, uno di quelli che non ti faccia passare la voglia di schiacciare mezzo limone e salvare mele, carciofi e molto altro da un sicuro annerimento. Questa tipologia è la più pratica e rapida da usare e pulire.
- Colini: il plurale qui non è maiestatis, solo uno uno basta. Li uso indistintamente per setacciare farina, cacao, amidi e zucchero a velo, scolare legumi e altre conserve (recuperando l’olio, se presente, perché non va gettato nello scarico, ribadiamolo), per sciacquare i cereali prima della cottura e anche per asciugare ricotta e yogurt. In un kit base comprenderei un colino ampio e a maglie larghe e altre misure più piccine e con maglie più fitte. Per i formaggi, gli sciroppi e il latte vegetale, ma anche per un bel brodo limpido, consiglio di abbinarli agli appositi teli in cotone naturale.
- Contenitori riutilizzabili per alimenti: onde non trasformarci nelle classiche madri che rivendicano e ricordano ogni tupperware ceduto, il mio consiglio è averne una giusta quantità a uso interno. In vetro per il pomodoro e i cibi che macchiano e in plastica per tutto il resto. E poi ci va un piccolo kit economico da ricircolo da concedere come schiscetta ad amici e parenti in visita per avviare un virtuoso giro di calorie e materiale per contenerle. L’ideale è che si possano lavare in lavastoviglie.
- Carta da forno: Non sono una grande amante dei consumabili da cucina e potrei vivere serena senza pellicola e senza alluminio. Ma la carta forno è una di quelle cose di cui, pur non abusandone, non saprei fare a meno. Per le leccarde uso i fogli di teflon lavabile ma un rotolo lo tengo sempre per pirottini improvvisati, rivestimenti dell’ultimo minuto e qualche delizioso cartoccio.
- Copriciotola: proprio per il motivo di cui alla voce sopra – la pressoché nulla fascinazione che hanno su di me pellicola e alluminio – ho sempre cercato metodi alternativi per coprire le ciotole. Il sempre valido piatto, che potrebbe non adattarsi a tutti i contenitori, è stato sostituito dai coperchi in silicone e poi, soprattutto, da quelli che mi sono cucita, a misura di tutte le scodelle che ho, seguendo il tutorial di Grazia.
- Tappi: anche questa voce sembra una banalità ma la realtà – che ne sa molto di più dell’immaginazione – è quella che ti fa ritrovare a ficcare un cucchiaio dentro la bottiglia di vino con la speranza, vana, di mantenerlo fresco e magari pure frizzante. Non solo non serve a niente ma è pure antigienico e foriero di contaminazioni evitabili. Una scortina di tappi mette al sicuro tutte le bottiglie da tenere temporaneamente dentro e fuori dal frigo.
- Panni da cucina: se esiste un numero legale massimo di panni da cucina che si possano possedere in una sola cucina io credo di esserci molto vicina (e non necessariamente dentro a quel limite, ahem). Un po’ è che – e qui la scusa è buona – me ne serve una buona scorta per scattare le mie foto di cibo, un po’ è che quando cucini tanto non bastano mai. Lo straccio in cucina va cambiato spesso (da me si cambia più volte al giorno per utilizzo intensivo) e fa anche arredamento. Io sono fan di quelli in cotone 100% e, al contrario, amo molto meno quelli in spugna. Ho una posizione neutrale sul nido d’ape che, lo ammetto, ha un’ottima assorbenza ma soddisfa poco le mie velleità estetiche. Il cassetto dei miei panni esplode e si ricambia piuttosto spesso tra i banchi del mercato, Ikea e autoproduzione.
- Grembiuli da cucina: per me la parannanza è un accessorio imprescindibile. Ne faccio raramente a meno e solo quando fa particolarmente caldo e ne possiedo una ragguardevole scorta. Un po’ è proprio che mi fa sentire “al mio posto” mentre cucino ma è soprattutto è che non voglio dorvermi costantemente preoccupare di fare attenzione a non rovinare gli abiti con macchie indesiderate che potrebbe non essere semplice rimuovere da tessuti più delicati. Scelgo e preferisco quelli in cotone e i miei preferiti sono quelli di Ikea belli nei colori e nelle fantasie e resistentissimi.
- Spianatoia: anche questo sembra uno strumento uscito dal passato ma, per chi ama impasti lievitati e non, è un alleato prezioso. Io ne ho fatta realizzare una a misura dei miei spazi da un artigiano di Torino ma si può acquistare anche online. Il tipo con i bordi protetti su tre lati è comodissima e ripara le superfici da farina e sporco, inoltre è comodissima da spostare per rendere il più possibile confortevole il lavoro in cucina. Mi chiedo come abbia fatto senza per tanti anni.
- Tarocco: lui fa il paio con la spianatoia poco più in alto ed è un accessorio utilissimo per chi ama mettere le mani in pasta, dal salato al dolce. A seconda del tipo di lavorazione uso il classico tarocco largo e flessibile, utile per porzionare impasti grossi o spostare la pasta fresca oppure una spatola triangolare di dimensioni più contenute per porzioni più precise.
Pulizia e manutenzione
- Spazzola raccogli briciole: con questo aggeggio proseguiamo e chiudiamo la serie cominciata con la spianatoia perché questa spazzola è diventata la mia migliore amica per tenere pulito il piano su cui impasto per recuperare agilmente i residui di farina e le briciole grattate via con il tarocco. Il mio piccolo set è in legno, un po’ nostalgico nell’aspetto e somiglia a questo ma, per gli amanti della modernità, esistono anche dei kit di pulizia molto carini e pratici in plastica.
- Spazzola per lavare le verdure: tra gli strumenti più insospettabilmente utili ci metterei una piccola spazzolina da tenere sempre a portata di mano per pulire verdura e frutta a fondo. L’azione delicatamente abrasiva è l’unica davvero utile a rimuovere con efficacia lo sporco ed eventuali residui superficiali, anche perché, ripetiamolo insieme: il bicarbonato non disinfetta nulla.
- Spazzola per lavare i piatti: io sono del team spugnetta (meglio biodegradabile, tenuta sempre ben pulita, asciutta e cambiata spesso) ma mi capita di dover rimuovere sporco ostinato da stoviglie o strumenti o di dover raggiungere angolini scomodi e in questo nulla può sostituire una spazzola per lavare i piatti che gratta delicatamente senza graffiare. Perfetta anche per lo sporco solido come quello di pezzetti di impasto perché, rispetto alla classica spugna, è decisamente più semplice da lavare. Questo kit in faggio è bellissimo anche da tenere appeso a vista.
- Scovolino per lavare le bottiglie: tra gli oggetti il cui acquisto ti trasforma immediatamente in un adulto c’è lui. La prima volta che ti trovi a dover lavare una bottiglia, un’oliera o una borraccia ti accorgerai di averne bisogno e non ci sarà più scampo. Fondamentale per la corretta igiene dei contenitori destinati a conservare i liquidi della nostra cucina, ci aiuta a pulire in profondità senza sprecare troppa acqua e sapone. Questo set in setole naturali è perfetto per ogni tipo di esigenza.
- Separa pentole: i possessori di cucine grandi come campi da calcio possono saltare questo passaggio, perché certamente i loro cassetti o mobili non saranno abitati, come lo sono i nostri, da pile di pentole e padelle. La cattiva ma indispensabile abitudine di ficcare i tegami uno dentro l’altro, contribuisce a rovinarne il rivestimento in tempi brevissimi e poco conta la qualità, lo sfregamento produrrà graffi e segni. Basta sistemare un piccolo pezzo di feltro tra le pentole per mantenerle nuove, belle e sicure a lungo.
Piccoli elettrodomestici
- Bilancia: sebbene sia assai diffusa l’abitudine di cucinare “a occhio” la verità dei fatti è che una bilancia da cucina è uno strumento economico ed ecologico. Aiuta a non sprecare, a non produrre avanzi difficili da smaltire e ci dà la misura di quanto mangiamo in modo da regolare la spesa sulle quantità che ci sono necessarie, senza rischiare di gettare via il cibo. Diciamo un grosso no alle bilance con unità di misura farlocche come i litri (che esprimono un volume a cui corrisponde un peso diverso a seconda del peso specifico di ciò che andiamo a pesare, quindi non ha alcun senso) e orientiamoci su oggetti semplici e funzionali come questa.
- Frullatore a immersione: strumento del potere di ogni combattente contro grumi e pezzettoni, il frullatore a immersione ci dona il potere di Sailor Minipimer e ci libera da creme e impasti fastidiosamente butterati. È uno degli strumenti che utilizzo di più e da quando ho quello senza fili è ancora più semplice e immediato ottenere risultati perfetti in pochissimo tempo. Io possiedo un modello precedente a questo di Kitchen Aid che ha qualche limite (come il fatto di non poter lavare alcuni accessori in lavastoviglie) ma che anche a distanza di anni mi sta dietro nonostante un uso davvero intensivo. Non sono riuscita a capire se questo nuovo modello permetta di regolare la velocità come fa il mio ma, in ogni caso, è un investimento che rifarei. Utilissimo anche l’accessorio con la frusta.
- Fruste elettriche: ho riflettuto un bel po’ sull’opportunità di inserire il classico sbattitore elettrico in questa lista perché tra il minipimer, di cui ho parlato qualche riga più su, e la planetaria che trovi più in basso in questa lista, potrebbe risultare ridondante. Non, però, se come me, non ami sporcare più del necessario, perché lo sbattitore è la giusta via di mezzo, lo strumento perfetto per lavorazioni di volumi o consistenze medie sporcando solo le due fruste in acciaio che poi possono andarsene tranquille in lavastoviglie. Uso da anni un vecchio e solidissimo modello di Moulinex e non ne farei a meno.
- Bollitore: ho scoperto la gioia di possedere un bollitore abitando le case britanniche dei miei viaggi. Non sono grande amante del tè ma è utilissimo anche per le tisane, per il caffè filtrato e – come insegnano gli amici tedeschi – per scaldare in fretta l’acqua della pasta quando non ne hai di stare ad aspettare. Lo uso anche per scaldare l’acqua per i noodle istantanei, per il cous cous e occasionalmente per avere il giusto di acqua bollente per pulire i piatti senza lasciarla correre all’infinito dal rubinetto. Se ne sta lì in un angolino ma sa come farsi amare. Il mio è di Russell Hobbs che fa anche dei modelli vintage adorabili da tenere a vista.
- Tostapane: anche l’abitudine al tostapane l’ho ereditata dai viaggi in nord Europa. Il pane tostato e caldino al mattino è una coccola a cui non so rinunciare. Il mio modello, sempre Russell Hobbs, ha una griglietta superiore che mi permette di scaldare anche fettine di torta e brioche che trovo assai comoda. Friendly reminder: un tostapane non è una tostiera quindi no, dentro ci va solo il pane, senza altri condimenti che si appiccicherebbero alla resistenza sporcandola e generando malfunzionamenti.
- Montalatte: mentre in pandemia tutti impastavano la pizza e il pane io, che la pizza e il pane li faccio pure quando stiamo tutti bene, cercavo soluzioni per il cappuccino, che in quei mesi mi è mancato davvero un sacco. Spoiler: non sono diventata un’esperta in latte art ma prima con un piccolo sbattitore a batteria e poi con un montalatte a modino ho creato questa nuova abitudine che resiste assai più di quanto abbia fatto il lievito madre. Il modello di montalatte che ho acquistato un paio di anni fa non è più disponibile su Amazon ma questo è pressoché identico e, come il mio, prepara anche la cioccolata calda.
- Macchina per il caffè: ne ho parlato in questo articolo dedicato proprio all’angolo del caffè e quindi non starò a raccontare il come e il perché ma da anni uso una macchina De Longhi che funziona con polvere o con le cialde. È stata una scelta dettata soprattutto dalla volontà di non generare un eccesso di rifiuti. Non tornerei indietro.
- Instant Pot: anche sulla IP ho scritto un articolo più ricco e dettagliato quindi sarò breve e dirò solo che per me è una mano santa, in tutte le stagioni. Mi velocizza preparazioni di ogni tipo. I modelli sono infiniti, con uno di quelli abbastanza basic ci faccio davvero di tutto.
- Friggitrice ad aria: è l’ultima arrivata – da meno di un anno – nella mia cucina ma si è guadagnata un posto sul podio degli aggeggi più utili in assoluto. Acquistata la scorsa estate per far fronte al gran caldo e all’impossibilità di tenere il forno acceso, si è rivelata preziosa in tutte le stagioni non solo per il suo essere pratica ed efficace ma anche come strumento economico facendoci registrare un buon 25% in meno di consumi in bolletta rispetto agli anni passati. La mia è sempre a marchio Instant Pot e insieme le due mi fanno la differenza ogni giorno. Anche sulla air fryer ho scritto un articolo assai più ampio.
- Planetaria: la do tanto per scontata nella mia cucina e nella mia vita che quasi mi dimenticavo di metterla in questa lista. La planetaria è l’unico altro aggeggio, oltre agli occupanti della zona caffè, che tengo a vista sul piano di lavoro della mia cucina, che è stato progettato appositamente per ospitarla con comodità. L’ho acquistata ben prima che mi venisse diagnosticata l’artrite, pensando che l’avrei usata solo per impasti complicati e molto idratati. Si è rivelata – in modo fisico – un braccio un più che si fa carico di tutto il lavoro che per via dei dolori articolari non riesco più a fare: pasta, pizza, pane, lievitati, meringa, frolla e chi più ne ha più ne metta. Siamo una squadra fortissime. Non posso che consigliare Kenwood perché negli anni e in più occasioni si è rivelato un marchio di grande affidabilità. Il mio modello è talmente vecchio da non essere più in commercio ma questa ha le stesse caratteristiche e mi sembra anche leggermente migliorata negli accessori (che comunque sono molto solidi). Solo parole di lode anche per la linea KMix, leggermente più piccola ed economica ma davvero carina e performante.
A questa lista andrebbero aggiunte anche le infinite ciotole, teglie e stampi e vari altri attrezzi ma sarebbe risultato un elenco davvero infinito. Spero quindi che questo articolo ti aiuti ad accessoriare al meglio il parco base della tua cucina e a rendere quello spazio tra il fornello e il forno, una zona di comfort e creatività in cui poterti esprimere al meglio delle tue possibilità.