Sono giorni sempre di corsa in cui non riesco a fermarmi eppure la sensazione è quella di non riuscire a combinare niente. O almeno niente che mi lasci quella buona sensazione di aver fatto qualcosa per me.
Il lavoro è tanto, e va bene così, ci mancherebbe altro, ma non mi piace mai quest’idea di annegarmi negli impegni e nelle liste da fare, mi sembra di smettere di esistere, di non avere più consistenza. Così l’altro pomeriggio ho fatto l’unica cosa che in quel momento mi sembrava sensata: fare qualcosa per me, anche se avevo poco tempo. E ho deciso di fare il pane senza impasto, perché praticamente si fa da solo ed è una di quelle cose che mi dà sempre tanta soddisfazione.
La tecnica è quella collaudatissima di Jim Lahey, in pratica si lascia che l’impasto si faccia da sé, e il risultato – trattandosi di un pane molto idratato e lievitato lentamente – è sempre pieno di bolle e leggerissimo da gustare e digerire.
Di solito faccio questo pane al mattino, per infornarlo e mangiarlo entro cena, se la cucina è già bella calda ci si mette anche meno tempo o ci si può mettere anche meno lievito, così sarà davvero una nuvola.
Ho messo un po’ di farina di farro, per fare profumo e le noci spezzettate, così che fosse ancora più ricco e prezioso e questo pane lo è davvero. Perfetto per accompagnare zuppe e intingoli, per un sandwich goloso o da spalmare a colazione con marmellate di stagione. Provato una volta, posso assicurarlo, non si torna più indietro.
Pane senza impasto alle noci
Per una pagnotta da circa 500 g
Ingredienti
- 200 g di farina tipo 0
- 100 g di farina di farro
- 1/2 cucchiaino di sale
- 210 ml di acqua
- 80 g di noci spezzettate
- 1/4 di cubetto di lievito (5-6 g)
- 1 cucchiaino di miele
Procedimento
Sciogli il lievito nell’acqua insieme al miele.
In una ciotola metti la farina, il sale e le noci spezzettate, aggiungi l’acqua e mescola rapidamente con un cucchiaio, in modo da incorporare la farina all’acqua, ma senza impastare energicamente. Copri e lascia lievitare fino al raddoppio. In base alla temperatura e alla forza del lievito potrebbero volerci 4-5 ore.
Una volta che l’impasto sarà raddoppiato rovescialo du un piano ben infarinato (sarà parecchio appiccicoso) e stendilo in una forma rettangolare. Fai una serie di pieghe allungando l’impasto dai bordi e poi ripiegandolo verso l’interno e infine adagia l’impasto così piegato, con la giunzione delle pieghe sul fondo, su un canovaccio pulito e ben infarinato. Copri e lascia raddoppiare nuovamente.
Scalda il forno a 230°C in modalità statica e fai scaldare una pentola di ghisa (o di metallo, l’importante è che non abbia parti di plastica) con il suo coperchio. Quando la pentola sarà ben calda estraila con cautela e rovescia dentro l’impasto, aiutandoti con il canovaccio, in modo che la parte con le pieghe risulti sopra, a vista.
Copri con il coperchio e cuoci per 15-20 minuti, poi scopri e termina la cottura per ulteriori 15-20 minuti, fino a leggera doratura.
Sforna e fai raffreddare il pane su una gratella prima di affettarlo.
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