Negli ultimi anni, se proprio mi si vuole cercare un’etichetta, sono diventata “reducetariana”, cioè ho scelto, per questioni etiche, di ridurre molto il consumo di carne e di introdurre nella mia alimentazione piatti sempre più a base vegetale abbracciando più spesso un’alimentazione vegetariana e qualche volta vegana, senza neanche stare troppo a pensarci. Da anni ho introdotto nel menù di casa il “lunedì senza carne” (altra iniziativa volta a invitare e sensibilizzare) e così al lunedì – e spesso anche in altri giorni, ormai – da noi si mangia così.
Per scelta non acquisto prodotti industriali derivati dalla soia e dal glutine e preparati industriali veg, perché c’è molta poca etica nel far viaggiare pezzi di soia e glutine salati per mezzo mondo e anche perché, in definitiva, trovo che ci sia molta più scelta tra gli ortaggi, i legumi e la frutta che abbiamo a disposizione a km 0 o quasi, che tra i tagli di carne e che, dunque, ce la si possa cavare anche senza surrogati. Ne beneficia molto la fantasia in cucina, che si scatena anche su ingredienti il più delle volte relegati a semplici contorni.
Per esempio la scorsa settimana avevo in frigo una grossa verza viola che avevo utilizzato per un lavoro e che non volevo trasformare tutta in insalata, così ho deciso di utilizzarne una parte per preparare una vellutata confortevole e qualche fetta l’ho tenuta per sperimentare il pesto che ho mangiato oggi a pranzo, una crema dal colore e dal sapore intenso e goloso. Un piatto che non ha bisogno di nient’altro per risultare buonissimo e che possiamo etichettare come vegano ma è solo un bellissimo e semplicissimo piatto di pasta (che, eventualmente, si può arricchire con un cucchiaio di formaggio grattugiato).
Il procedimento per questo pesto di cavolo viola è semplice e la vera chicca è l’uso del cavolo un po’ abbrustolito, abbinato all’acidità del limone – che ne preserva anche il colore – e alla dolcezza aromatica della sua buccia che dà a questa pasta una nota confortevole perfetta per questi giorni (quasi) freddi.
Pasta al pesto di cavolo viola
Per 4 porzioni
Ingredienti
- 2 fette di cavolo verza rosso/viola
- 1 limone biologico (userai il succo e la buccia)
- Olio extravergine di oliva
- 1 spicchio di aglio
- 250 g di spaghetti o linguine di grano duro
- Sale
- 1 cucchiaio di mandorle a lamelle per guarnire
Procedimento
In una teglia metti le due fette spesse circa 2 cm di cavolo verza.
In una ciotola mescola 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, un pizzico di sale e la buccia grattugiata di mezzo limone (conserva la buccia dell’altra metà, ti servirà più avanti).
Spennella le fette di cavolo verza con questa mistura, coprendole bene sopra e sotto. Cuoci a 180°C in forno statico già caldo per circa 20 minuti, la verza deve apparire appassita e un po’ abbrustolita ai bordi.
Taglia le fette a piccoli pezzi, il succo del limone spremuto e filtrato dai semi, la buccia di limone avanzata e frulla tutto fino a ottenere una crema.
Il pesto può essere utilizzato subito oppure congelato in vaschette ermetiche.
Per preparare la pasta scalda l’acqua salata e intanto tosta le mandorle a lamelle in una padella, a fuoco dolcissimo, facendole saltare per evitare di bruciarle, devono dorarsi appena. Metti da parte le mandorle e nel tegame metti un filo di olio e uno spicchio d’aglio (che puoi sostituire con un pezzetto di zenzero per un tocco esotico). Appena l’aglio avrà preso colore aggiungi il pesto e fallo insaporire, regola di sale e aggiungi il pesto per farlo insaporire. Se occorre unisci una tazzina d’acqua per renderlo più morbido. Scalda il pesto e spegni il fuoco fino a cottura della pasta.
Cuoci la pasta al dente e scolala con un forchettone portandola direttamente nel tegame con il pesto. Fai saltare la pasta a fuoco vivace mantecando con poca acqua di cottura.
Servi la pasta decorando con le mandorle a lamelle tostate e una spolverata di pepe, se la gradisci.
Per una variante gustosa e intensa, sostituisci il limone con aceto balsamico, otterrai un pesto molto aromatico.
Rispondi