Per crescere un bambino ci vuole un villaggio
Per crescere un bambino ci vuole un villaggio, recita un proverbio africano che, con poche parole, descrive il bisogno di accoglienza che hanno tutte le famiglie che si allargano. In questo mondo di singolarità e solitudini il maggior abbandono spetta proprio alle famiglie che crescono, schiacciate tra un “hai voluto la bicicletta” e una società che non tiene conto di ritmi, tempi ed esigenze non solo dei piccoli ma anche di chi è tenuto ad occuparsi della loro crescita.
La venuta al mondo di una piccola vita non è solo la nascita di un bambino ma anche la nascita di nuovi genitori, nuovi eventuali sorelle e fratelli, nuove esigenze, nuovi ritmi. I bebè non vengono al mondo col manuale di istruzioni e, per quanta esperienza si possa avere, si tratta di mettere in conto un lungo momento in cui corpo, anima, casa e persone saranno impegnate a trovare nuovi equilibri. Una di quelle cosa che a dirsela è facile ma farlo, in balìa di pannolini sporchi, vestiti macchiati, ormoni impazziti, corpi che non fanno che cambiare, dolori fisici ed emotivi e il mondo che non fa che chiederti di continuare a performare come hai sempre fatto, come se nulla fosse successo, è un gioco al massacro che quasi sempre i giocatori sono destinati a perdere.
Prendersi cura
Non ho bambini – per tutta una serie di motivi più o meno dipendenti dalla mia volontà – ma ho l’età in cui tutti intorno a me, amiche e amici, parenti e conoscenti hanno avuto o stanno avendo bambini e ho anche l’età in cui sei ormai abbastanza adulta (ma anche un po’, nella sua accezione più positiva, vecchia) da riuscire a vedere a percepire e sentire questa fatica e poter rispondere con più coscienza delle cose alla domanda: e io cosa posso fare?
Dei piccoli – ho avuto modo di osservare in questi anni – c’è sempre qualcuno a prendersi cura. I nuovi genitori, invece, quasi come se fossero superflui, come non fossero loro a dover fare tutto il lavoro sporco, vengono ignorati, lasciati da parte e anche vessati da montagne di intromissioni, consigli non richiesti e giudizi inappropriati. Per questo motivo, a un certo punto, ho deciso che, di tutte le cose possibili, io mi sarei occupata di loro, di provare a tenerli in piedi in mezzo a questa tempesta e di farlo nell’unico modo che conosco: cucinando.
Regalare cibo ai neogenitori
Il tempo, quando hai tra le mani un essere minuscolo che sta ancora cercando di farsi spazio nel mondo, si contrae e si dilata in modi che potremmo definire, con un eufemismo, creativi. Sei lì con questo fagotto a cui non interessa nient’altro che essere sfamato, coccolato e guardato crescere ma intanto devi: gestire il post parto, allattare a richiesta, star dietro a un mucchio di visite di persone che arrivano solo per sparare sentenze e farti sentire in errore, tenere la casa in ordine, prenderti cura di te stessǝ, e tornare a lavoro dopo una manciata di giorni, se sei un papà, come se essere papà significasse solo portare a casa i soldi – necessari, per carità, non meno di tutto il resto. Passano in secondo piano moltissime cose e i contorni dei giorni sfumano tra loro.
Fare pasti regolari è un modo per mantenere una certa regolarità, per centrarsi e a dare ordine alla vita. Mangiare è energia fisica e mentale, fondamentali in un momento così, ma cucinare è uno sbattimento, un impegno che non sempre chi sta affrontando il puerperio è in grado di prendersi. Ficcare nel freezer di amiche, amici e persone amate alle prese con questa avventura nuova che è il diventare genitori una scorta di cibo pronto all’uso è un modo pratico e bello per prendersi cura di loro e di partecipare a questo momento felice senza – lo dico evitando di girarci intorno – stargli tra le scatole. Per questo motivo, nel mio crudo pragmatismo, ho deciso da qualche anno di regalare ai neo genitori della mia vita scorte di cibo e di esserci così nel modo più discreto e utile possibile.
Cosa cucinare per i neo genitori
Mi è capitato in questi anni di raccontare questa cosa attraverso i miei canali social e questo ha spesso generato un misto di curiosità e interesse così ho pensato di raccogliere in questo articolo non solo i motivi per cui regalare cibo ai neo genitori è fighissimo ma anche un po’ di idee e suggerimenti, che ho raccolto in questo tempo, per farlo nel modo più efficace possibile.
La prima regola è quella di accordarsi preventivamente: questo regalo non può essere una sorpresa. Per stipare una scorta di cibo serve un freezer spazioso e vuoto di cui non tutti dispongono. Ci si può accordare per un’unica generosa consegna oppure per piccole consegne settimanali, l’obiettivo è portare aiuto, non generare ulteriore stress. Fondamentale è anche farsi comunicare restrizioni, intolleranze, allergie e gusti e procedere senza giudizio: il regalo deve essere apprezzato da chi lo riceve.
L’ideale è preparare piatti che non patiscano un breve soggiorno in freezer e che si possano portare in tavola, al bisogno, con una sola mano. Passando attraverso un giro in forno, friggitrice ad aria o microonde. Accertiamoci, quindi, anche della disponibilità di strumenti, in modo da confezionare tutto in contenitori idonei a esservi utilizzati. Raccogliendo un po’ di feedback di solito compongo la mia dispensina per neo mamme e papà mettendoci dentro una base di piatti unici già pronti e di tanta soddisfazione, come paste al forno e timballi, secondi piatti di vario tipo e verdure ma anche sughi e ingredienti già cotti che si possano utilizzare nei momenti di maggiore calma per sentirsi più padroni della cucina nel processo di costruzione della nuova necessaria normalità.
Consigli per la dispensa di mamme e papà
Perfetti polpette e burger di carne, pesce, legumi e verdure, scodelle di ragù ma anche pesce già cotto al vapore, creme, vellutate e zuppe, se il meteo lo permette o se chi riceve le apprezza anche nella stagione calda (fanno molto bene soprattutto per restare idratati e recuperare forze). In linea di massima meglio dare spazio a quelle preparazioni più laboriose, come le verdure da pulire e cuocere a scapito di cose svelte che possono essere acquistate e fatte sul momento con pochissimo sforzo.
Non occorre essere grandi chef, la cucina di casa è quella più accogliente, ma facciamo attenzione a spezie, sapori intensi e condimenti, che si possono sempre aggiungere successivamente secondo i gusti, che possono anche essere fortemente modificati dalle alterazioni ormonali (quindi il “ti è sempre piaciuto” non vale in questa situazione). Evitiamo o limitiamo al minimo l’uso di alcolici in cottura, in special modo se andiamo a nutrire donne in fase di allattamento al seno.
Porzioniamo già tutto in appositi contenitori lasciando istruzioni sul coperchio (basta scriverle sullo scotch di carta e appiccicarlo sui contenitori) e rendiamo il tutto il più semplice possibile utilizzando contenitori monouso differenziabili, come quelli in alluminio, perfetti per il forno oppure in plastica senza BPA e lavabili in lavastovoglie per il cibo da scaldare in microonde. Questi sono perfetti. Per i sughi scegliamo vasetti adatti e pratici da stoccare, come questi.
Le ricette da preparare
Senza pretesa che siano le uniche, per completare questa lista di spunti e consigli, ho pensato di raccogliere qui un po’ di ricette che io inserisco in quasi tutte le mie sportine da regalo. Si tratta di idee da cui si può partire per trovare insieme la soluzione perfetta e avviare così questo equo scambio di calorie in cambio di piedini cicciosi da mordicchiare e pieghe del collo da baciare (in nessuna parte dell’articolo avevo detto che si trattava di farlo gratis 😬).
Primi piatti
Sughi
Secondi piatti
Contorni
Dolci
E se non voglio o posso cucinare?
Per un regalo di nascita, l’idea migliore è quella di non improvvisare e valutare tutte le alternative. La più immediata è sicuramente quella di attingere alla lista nascita per acquistare un regalo che sia certamente utile ai neo genitori. Nel caso non ne avessero preparata una, meglio chiedere cosa possa essere utile o quale negozio o marchio si preferisca e donare un buono regalo che potranno spendere al bisogno e come necessario. Potremmo anche pensare a un regalo esclusivo per i neo genitori come un buono per un servizio di pulizie o baby sitter oppure per un’esperienza di coppia da fare non appena trovato equilibrio.
Laddove lo scopo del regalo sia quello di sfamare una neo famiglia ma non possiamo o non vogliamo cucinare una scorta di cibo da mettere via possiamo affidarci a servizi esterni di buona qualità. Ideale, per esempio, un bel buono regalo Cortilia che ha a catalogo piatti pronti da scaldare e alimenti da dispensa perfetti per nutrirsi bene.
Ottimo anche il servizio di Nutribees che consegna – cito dal claim – piatti buoni e bilanciati comodamente a domicilio e quindi può fare il lavoro per noi. Qui si può scegliere il taglio del regalo.
Se coperti da un buon numero di consegne, anche un buono regalo per servizi come Glovo (qui su Torino, il buono va acquistato per la città di riferimento) o Deliveroo può essere un’ottima idea e diventare valore aggiunto nei momenti di difficoltà. La qualità dipende soprattutto dall’offerta sul territorio, quindi è meglio accertarsi prima dell’acquisto che il coupon sia fruibile.
Nel caso in cui nessun servizio possa fare al caso nostro, può essere assi utile allo scopo anche un buono per fare la spesa presso un supermercato di fiducia in modo da potersi procurare piatti pronti o surgelati a seconda del bisogno.